“Negli ultimi giorni si leggeva sui giornali che Vermiglio poteva essere tra i favoriti, ma è stata comunque una sorpresa. Ero tranquilla, avevo una sorta di fatalismo, forse per stanchezza. Da Venezia è stato un lungo viaggio, che mi ha tenuta occupata, attenta. Ora sono molto felice, e accolgo questa emozione con equilibrio. Non voglio autopromuovermi, provo a essere oggettiva. Spero che il film sia apprezzato per il suo linguaggio, per la sua integrità. Credo che possa avere una prospettiva, che possa offrire uno sguardo che unisce passato e presente. Si sofferma sulla contemporaneità, fa ragionare su come viviamo e su chi siamo. Non ho girato con una volontà nostalgica, ma per riflettere su quello che è stato per poi proiettarsi nel futuro”, spiega Maura Delpero, regista di Vermiglio che, dopo aver vinto il Leone d’argento – Gran Premio della Giuria alla Mostra di Venezia, è stato scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar. La shortlist dei quindici migliori film internazionali sarà annunciata il 17 dicembre, mentre le nomination il 17 gennaio 2025.

Adesso il percorso sarà lungo. “C’è una lezione di vita, che ho ereditato da un mio maestro. La regola degli scalatori è di non guardare né su e né giù, ma di concentrarsi sul chiodo che si è appena conficcato nel ghiacciaio. Faccio al meglio il mio lavoro, un passo per volta. La concorrenza è di alto livello, vedremo. In Vermiglio ho lavorato sul fuoricampo, che credo sia più potente di ciò che è manifesto. Questa è la sua forza. Ho sentito un grande calore dal pubblico, era una voce che l’Italia voleva”.

Paolo Sorrentino, che era in corsa con Parthenope, ha dedicato a Vermiglio un caloroso endorsement: “L’ho incontrato ai David, qualche anno fa. Era stato gentile, sosteneva che gli esordienti dovevano avere più spazio. Lo ringrazio allora, come adesso. Amo sempre un cinema che propone uno sguardo sul mondo”, dichiara Delpero.

Sulle donne agli Oscar: “Quando ho iniziato gli esempi non erano molti. Ho lavorato come un mulo. Ho faticato. Negli ultimi tempi le cose stanno cambiando, e di questo sono felice. Per la mia generazione è stata dura, spero che d’ora in poi le cose siano più in discesa. Sono consapevole ora di avere un ruolo pubblico. Devo essere vigile e accompagnare il film. Non so che cosa mi aspetti, ma cercherò di mantenere il mio baricentro”.

Tra le prossime tappe festivaliere ci sono Busan, Londra, Chicago, Los Angeles, Amburgo, Gent e tante altre. In America sarà distribuito da Sideshow e Janus Films, mentre in Italia è al cinema con Lucky Red. “Uscire in sala con venticinque copie la prima settimana è stata una scelta. Volevamo consolidare. Per il prossimo weekend supereremo le cento”, ha spiegato Andrea Occhipinti di Lucky Red.

Ha aggiunto Paolo Del Brocco (AD di Rai Cinema) sulla campagna Oscar: “Partiamo con un distributore americano ben definito. È un vantaggio, che con Io Capitano non abbiamo avuto. Posso mettere a disposizione la mia esperienza, darò tutti i suggerimenti e i contatti necessari. Ma poi si vedrà che cosa vogliono fare oltreoceano. È giusto sentirsi quasi stupiti. L’Oscar è molto complicato, comporta un grande investimento economico e tanta pazienza. La chiave è la serenità, servirà organizzazione. Sono fiducioso”. Vermiglio è una produzione Cinedora con Rai Cinema, in coproduzione con Charades Productions e Versus Production.