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“Un film sul desiderio di sentirsi vivi”. Così Pietro Castellitto alla presentazione del suo Enea, da lui scritto, diretto e interpretato, in concorso a Venezia 80 e nelle sale dall’11 gennaio 2024 con Vision Distribution.
Enea (Pietro Castellitto) è “un eroe romantico che prova ad essere all’altezza delle sue ambizioni”. Ci prova accompagnato dal suo amico Valentino (Giorgio Quarzo Guarascio), aviatore appena battezzato. I due, oltre allo spaccio e le feste, condividono la giovinezza. Entrambi vittime e artefici di un mondo corrotto, sono disposti a tutto per crearne un altro dove “possano sentirsi vivi e i baci possano tornare a esistere, mossi dal desiderio incorruttibile che è quello che muove l’amore, e per farlo inventeranno una vera e propria guerra”.
Droga e malavita sono solo l’ombra invisibile di una storia che parla d’altro, i cui protagonisti sono: un padre malinconico (Sergio Castellitto), un fratello che litiga a scuola (Cesare Castellitto), una madre sconfitta dall’amore (Chiara Noschese) e una ragazza bellissima (Benedetta Porcaroli). Nel cast anche: Giorgio Montanini, Adamo Dionisi e Matteo Branciamore. Al centro del racconto il contrasto tra due mondi: l’alto e il basso e una borghesia poco raccontata, temi che Pietro Castellitto aveva già trattato nella sua opera prima: I predatori.
“Tutti i personaggi a loro modo provano a sentirsi vivi- dice il regista-. Un desiderio che non è elitario, ma trasversale. Fa parte di qualsiasi epoca, di qualsiasi città e di qualsiasi quartiere. Mi volevo svincolare dal cliché per cui la famiglia borghese apatica genera dei figli tristi, in realtà Enea vive in una famiglia che non è apatica, ma piena di umanità. E la scena del Natale lo testimonia”.
A proposito di famiglia, nel film c’è anche suo padre Sergio. “Ho provato in tutti i modi a non fare un film con mio padre”, risponde. “Ma nessuno avrebbe intercettato quella frequenza emotiva ironica del personaggio di Celeste come lui. Forse Adam Driver”, dice scherzando in riferimento alla polemica innescata da Pierfrancesco Favino, sempre alla Mostra del Cinema di Venezia, sulla tendenza diffusa di fare interpretare personaggi italiani da attori stranieri come è successo in Ferrari. E poi racconta: “Chiamai mio padre all’una di notte: io mi addormento molto tardi, lui invece molto presto, e mi rispose: sto a dormì. Era un sì”. E Sergio: “Tempo prima della telefonata notturna scoprii che avevo fatto 99 titoli, il film con lui sarebbe stato il centesimo e questo mi è sembrato un amorevole segno, un po’ romantico. Io credo molto nei segni”.
E poi specifica: “Parliamo di questo film come il suo secondo, per me questo è la fine di una trilogia di Pietro perché lui comincia dieci anni fa con I Predatori e poi c’è una digressione nella letteratura e poi rientra dentro al cinema con questo film. Per me c’è come una chiusura dei conti. Penso che lui dovrebbe pensare al quarto film. Mi appassiona il sentimento che è riuscito a mettere in queste due stagioni dell’esistenza. C’è una generazione di adulti come i suoi genitori, che sono persone perbene, ma crepati e falliti dentro. Dall’altra parte ci sono dei giovani malvagi, che hanno la potenza e la forza di cercare ancora di essere romantici e tragici”.
“Questo è un film complicato e coraggioso. Enea ci fa vivere il conflitto della difficoltà di amare e racconta anche una Roma inedita, claustrofobica e difficile”, dice Benedetta Porcaroli che qui interpreta Eva, la ragazza di cui Enea si innamora. E Chiara Noschese, nel ruolo della mamma di Enea: “Il film tratta con eleganza delicatezza e classe temi molto struggenti. Io non sono un genitore, ma è stato bellissimo perché ho cercato di essere una persona che vuole essere un modello genitoriale e purtroppo fallisce”.
E sui personaggi Pietro Castellitto dice: “Questo è un film di personaggi. Devo tutto a loro. Quando incontri un attore è più importante il caffè che ti prendi con lui o lei al bar piuttosto che il provino. Ho avuto la fortuna che tutti loro avevano la vita dentro. Spesso invece incontri dei ventriloqui al posto degli attori”.
Infine sulle musiche conclude: “Belle quelle che ha fatto Niccolò Contessa. La scelta è sempre molto istintiva.
Maledetta primavera è legata alla mia gioventù, si cantava molto allo stadio, e Spiagge anche è una canzone che racchiude la nostalgia, la giovinezza, la voglia di vivere e tanti elementi del film”. Prodotto da The Apartment, Enea uscirà nelle sale l’11 gennaio distribuito da Vision. “Abbiamo visto il futuro del cinema italiano, siamo all’inizio di un percorso nuovo di cui Pietro sarà protagonista”, commenta Massimiliano Orfei (Vision).