Dopo il concorso con premio a Venezia, la regista americana presenta in Italia il suo ultimo film dedicato alla signora Presley: “Non un biopic, ma un viaggio impressionista. Attraverso Priscilla volevo conoscere la generazione di mia madre”
Prima collaborazione tra un regista israeliano (Guy Nattiv) e una iraniana (Zar Amir Ebrahimi, già protagonista di Holy Spider), un teso dramma sportivo ad alto tasso politico. Uscita evento per l’8 marzo, poi dal 4 aprile in sala
Evil Does not Exist di Hamaguchi, tra i più bei film visti a Venezia 80, scopre nelle immagini la caratura epica di un quotidiano che si ripete identico nei secoli: uno sguardo sul rapporto con il creato che è anche l’augurio per la nuova stagione
L'Italia porta a casa il Leone d'Argento per la Regia con Io Capitano di Garrone (anche Premio Mastroianni per Seydou Sarr). Riconoscimenti poi per Hamaguchi (Gran Premio Giuria), Holland (Premio Speciale), Coppe Volpi a Sarsgaard (Memory) e Spaeny (Priscilla). In Orizzonti premiati Parroni e Artale
Il cinema italiano porta a casa due premi nel Concorso (entrambi per Io capitano), quattro in Orizzonti (due per El Paraíso, uno per Una sterminata domenica e, in Extra, il premio degli spettatori per Felicità). Sul palco tanti discorsi sui migranti e a favore degli scioperi
Quitter la nuit conquista gli spettatori, la giuria presieduta da João Pedro Rodrigues incorona Vampire humaniste cherche suicidaire consentant con il Director’s Awards, Photophobia si aggiudica il Label Europa Cinemas
Cinéma vérité al servizio della commedia in un rocambolesco e affettuoso racconto dedicato alle vicende di una famiglia queer (e infatti ha vinto il Queer Lion a Venezia 80)
Un canto lirico, un poema mitico, un viaggio poetico, un memoriale per salvare i sommersi: Simone Massi debutta nel lungometraggio con un film imperfetto e visionario
Tiriamo le somme dell’ottantesima edizione della Mostra: i film che abbiamo amato e quelli che dimenticheremo, i premi che vorremmo e il verdetto che (forse) ci aspettiamo
Un uomo, una donna. Un amore finito, il mare d’inverno, un ritorno inatteso. E le verità più scomode: che le cose finiscono e che non siamo persone straordinarie. Stéphane Brizé trova l’ironia nel mélo: memorabile Guillaume Canet, Alba Rohwracher mai così luminosa
L’attrice italiana al fianco di Guillaume Canet nel mélo di Stéphan Brizé, Hors-saison: “Volevo soffermarmi sul momento in cui si rimugina sulle scelte mai fatte, sugli incontri mancati o sprecati”. In gara al Lido
Małgorzata Szumowska e Michał Englert seguono la transizione di Aniela sullo sfondo della transizione polacca tra comunismo e capitalismo: la storia d’amore funziona, il film un po’ meno. In gara
L’attrice, tra le poche star presenti quest’anno al Lido per via dello sciopero, protagonista con Peter Sarsgaard in Memory di Michel Franco: “Una delle mie più grandi paure è quella di perdere il controllo”, dice il regista
“Questo non è un film militante, ma una storia d’amore. E ci ricorda che siamo tutti esseri umani nello stesso modo”, dice la regista. Che torna in gara al Lido insieme a Michał Englert con Kobieta Z... (Woman of)
Incontro a Venezia tra il prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione e il regista insignito con il riconoscimento dell’Ente dello Spettacolo e Cinematografo con il patrocinio della Santa Sede. Con la proiezione del suo ultimo film: “È importante seguirlo non per dove arriva ma per come ci arriva” dice il cardinale