(Cinematografo.it/Adnkronos) – "Io vorrei esprimere in modo chiaro cosa penso: è un film a favore dell'eutanasia". Così Pedro Almodovar racconta il suo film ‘The Room Next Door’ in concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Protagoniste della pellicola Tilda Swinton e Julianne Moore, che interpretano rispettivamente Martha, una reporter di guerra e Ingrid, una scrittrice: due amiche di vecchia data che si riuniscono dopo anni di silenzio con la malattia terminale di Martha. "La malattia - spiega il regista - fa parte della storia, ma ciò che ammiro del personaggio interpretato da Tilda (Swinton, ndr) è la sua determinazione: liberarsi dal cancro diventa la sua scelta consapevole. Vuole andarsene prima che sia la malattia ad avere la meglio, e trova il modo di raggiungere il suo obiettivo. La cosa terribile è che lei e chi la aiuta siano costretti a comportarsi come dei criminali"

Per Almodovar "ognuno di noi deve essere padrone della proprio stessa esistenza. Noi abbiamo in Spagna una legge sull'eutanasia ma dovrebbe esistere in tutto il mondo. Tutto questo dovrebbe essere regolamentato e il medico dovrebbe aiutare il paziente". Un tema, quello della morte, che Almodóvar confessa di non aver mai affrontato completamente: "è sempre difficile parlare della morte. Sono nato in una regione della Spagna dove c’è una grande cultura della morte, anche se è più femminile, io come il personaggio di Julianne (Moore, ndr) non comprendo come qualcosa che è vivo debba morire. In questo senso sono infantile nella mia percezione. Anche se ogni giorno ci confrontiamo con temi come la guerra, la morte è una cosa che non ho compreso veramente".

A dare voce alla forza vitale che attraversa il film, le parole di Tilda Swinton: "Questo film parla di autodeterminazione, di qualcuno che decide di prendere la propria vita e la propria morte nelle proprie mani. Martha vuole dare più luminosità alla vita. È un trionfo questo film".

Julianne Moore, dal canto suo, sottolinea la potenza emotiva della storia: "C'è una forza vitale forte nei film di Pedro, si sente battere il cuore di tutti. Io, come Ingrid, sono stata davvero emozionata da questo personaggio che dice 'sarò con te'. Da questa esperienza con un'amica del passato che le è vicina e la fa sentire ancora più viva, impara una lezione che tutti dovremmo fare nostra: 'quando si rompe il bicchiere lo conservi con più cura'. Te ne vai capendo di aver visto te stesso e grato per tutti i giorni che hai vissuto".

"The Room Next Door" segna anche il debutto di Almodóvar con la lingua inglese: "Non è un'analisi della società americana, ma so come raccontare due donne di quel periodo e sono stato veramente felice perché pensavo che avrei avuto più problemi, ma la lingua non è stato un problema. Entrambe le attrici hanno capito esattamente il tono con cui volevo raccontare questa storia, più contenuto, più diretto, niente affatto melodrammatico".