Nel cinema italiano, il nazismo diventa una metafora della relazione pericolosa tra vittime e carnefici: dal desiderio più osceno del Portiere di notte a Le assaggiatrici di Silvio Soldini
Silvio Soldini porta sullo schermo il romanzo premio Campiello di Rosella Postorino, a sua volta ispirato alla vera storia di Margot Wölk: un film rigoroso e doloroso, che ragiona sul paradosso delle “soldatesse” hitleriane costrette a rischiare la morte mangiando
A Different Man rilancia il più ampio tema della diversità e dell’accettazione: ma con Trump alla Casa Bianca molti Studios stanno facendo marcia indietro sui diritti
Dalla parodia con Franco Franchi all’autoironia di Lillo: un filone che qui non ha mai sfondato. Cambierà qualcosa con La città proibita di Gabriele Mainetti?
Gabriele Mainetti porta Hong Kong a Piazza Vittorio, creando un ponte tra culture diverse attraverso una storia d’amore forse impossibile. Un film fluviale, inaspettato, ma soprattutto molto coraggioso. Da sostenere
A tu per tu con il regista romano, che dopo Jeeg Robot e Freaks Out “gioca” con un altro immaginario, quello relativo al kung fu hongkonghese: “Il cinema è artigianato che deve saper divertire, ma anche emozionare”. Con Yaxi Liu, Enrico Borello, Sabrina Ferilli e Marco Giallini. Dal 13 marzo in sala
Covid, contrazione dell’export, tagli produttivi e consumi seriali: così il modello è crollato come un castello di carte: dopo vent’anni di inarrestabile ascesa nel pop (BTS), nel cinema (Parasite) e nella serialità (Squid Game), qualcosa sta cambiando
Se il recente cinema persiano traccia le immagini della contraddizione sociale, politica e religiosa, racconta anche della repressione, delle bugie, dell’opposizione fino alla morte: da Farhadi ad Abbasi, per Rasoulof
“Il giornalismo libero è il guardiano della democrazia”: parola di Steven Spielberg, che con The Post (2017) realizza una sorta di prequel a Tutti gli uomini del presidente
10 film sul giornalismo prima di September 5: dai grandi classici di Wilder e Hawks alle punte di diamante della New Hollywood fino ai period drama degli ultimi anni
Hollywood non ha mai amato i reporter (pare che Jack Warner li detestasse più degli attori) ma la democrazia non può fare a meno della stampa. E nemmeno il cinema
Elegante e sornione, romantico e ambiguo, sad boy sul grande schermo e piacione sul red carpet, l’attore di We Live in Time sa ondeggiare tra la sicurezza e lo spaesamento, navigando a vista nelle tempeste emotive
Star senza età, l’attrice di Babygirl mette in campo la sua intelligenza e riconferma il suo potere di fascinazione. E interroga costantemente la frizione tra la normalità assoluta e lo spazio infinito del paranormale
Il regista persiano dissidente ringrazia “Cecilia Sala che s’è presa il rischio di documentare” e predica “l’autodifesa contro il regime”: Il seme del fico sacro arriva il 20 febbraio nelle nostre sale
Nel 1997, Bob Dylan si esibì per Giovanni Paolo II nella veglia di preghiera per il XXIII Congresso Eucaristico Nazionale: il ricordo di un evento senza precedenti
L’irresistibile ascesa del divo più autorevole e versatile della sua generazione, un attore imprevedibile che crede nel cinema e appartiene al grande schermo. Come dimostra A Complete Unknown, in cui diventa Bob Dylan
Sfuggente, geniale, iracondo: “a complete unknown” è tutti e nessuno. Eroe e cattivo, mito e fantasma, paladino degli indifesi e uomo nell’ombra: il premio Nobel sul grande schermo
Dal 23 gennaio in sala il non-biopic di James Mangold A Complete Unknown, il protagonista Timothée Chalamet: “Abbiamo dato il 160%, spero Totti lo veda"
L’impresa garibaldina, l’avventura risorgimentale, l’Unità nazionale: come il cinema italiano ha raccontato una pagina fondamentale della nostra storia. Senza retorica né sconti
Le occasioni dell’amore inizia e chiude con una ripresa a plongée. In mezzo, una parentesi di vita “fuori stagione”. E le emozioni sepolte, a turno, disperate, “cadono a mucchi” come nella poesia dei vecchi amanti di Jacques Prévert
Da Una vita a Le occasioni dell’amore, passando per la trilogia del lavoro con Vincent Lindon: un cinema che racconta il mondo, i fatti, i conflitti privati e pubblici attraverso i suoi personaggi
“La sceneggiatura mi ha travolta: mi sono ritrovata a ridere e a piangere. Brizé ha il coraggio di mettere in scena personaggi profondamente umani”: intervista alla straordinaria protagonista del mélo in sala dal 23 dicembre