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Si è svolta ieri sera nella splendida cornice del Teatro Antico di Taormina la seconda parte dei Premi Nastri d’Argento 2024 (la 79esima edizione con le categorie principali del riconoscimento si è svolta già in parte il 29 giugno 2024 a Roma) in concomitanza con la serata di apertura della Taormina Film Festival, giunto alla sua 70esima edizione.
A condurre la serata Laura Delli Colli, presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti e Critici Cinematografici, la quale sul palco si è detta onorata di “festeggiare con i Nastri il Festival che compie 70 anni, celebrando la commedia italiana, genere che ci fa grande nel mondo e continua ad essere molto amato dal pubblico”. La giornalista ha poi voluto ricordare “i colleghi di The Hollywood Reporter Roma, che da qualche giorno si sono dimessi in massa perché da tempo non ricevevano gli stipendi. Sono professionisti stimati, dispiace per la situazione che stanno attraversando”.
A fare gli onori di casa, intanto, accanto a Delli Colli, era presente ieri Marco Müller, neodirettore della kermesse siciliana che ha promesso “un festival per nuovi spettatori. Una rassegna che recupera la tradizione della prima edizione che si è tenuta nel 1955 a Messina e che insieme traccia un senso di futuro possibile del cinema. Presenteremo cinque opere prime e seconde su sette anteprime previste dal programma. Vogliamo aprirci al nuovo, ai giovani cineasti e allestire un festival che sia di sconfinamenti continui. Un festival di ‘sicilianità mediterranea’”.
Tra i tanti premiati della serata spicca il Premio Oscar Giuseppe Tornatore che in un videomessaggio a distanza ha voluto ringraziare SNCGI e il Festival: “Sono legatissimo a Taormina, in questa città ho ritirato il mio primo premio: il Nastro d’argento al miglior regista esordiente nel 1987 per Il camorrista. Ci sono tornato poi molte volte, per esempio subito dopo aver vinto l’Oscar per Nuovo Cinema Paradiso. Taormina mi ha sempre voluto bene e sono contento che quest’anno il Festival giunga ad un traguardo così importante” ha concluso il cineasta che sarà nella cittadina messinese sabato 20 luglio per presentare il restauro del suo doc Diario di Guttuso.
Altro Nastro Speciale è stato ritirato da un esuberante Luca Barbareschi per il film The Penitent: “Sono molto contento perché le prime volte che sono venuto qui c’erano grandi artisti che sono stati ricordati questa sera, come Sordi e Manfredi”. L’attore, regista e conduttore tv non ha rinunciato poi ad una stoccata polemica: “A quel tempo lo spettacolo italiano era industria non era politica, era solo divertimento. L’industria dello spettacolo oggi in Italia sta morendo, sono investiti pochissimi fondi, ogni volta che cambia il governo arriva qualcuno di peggiore a governarci. Ci sono intere maestranze e comuni lavoratori che sono a casa, non stanno lavorando e non appartengono a nessun partito”. Poi la dedica: “Questo premio è per David Mamet e Roman Polanski, ebrei come me”.
Quanto alle nuove leve, Nastri d’Argento anche per Nicolas Maupas e Beatrice Grannò. Il giovane attore, volto di Mare fuori e apprezzato sul grande schermo per La bella estate, si è detto: “contentissimo di ritirare il premio a Taormina, essere qui grazie alla mia passione e al lavoro che faccio è una grande fortuna”, mentre la giovane interprete romana ha ritirato il suo riconoscimento in special modo per le interpretazioni nella serie White Lotus girata proprio sulla costa orientale della Sicilia: “Sono felicissima di tornare a Taormina che è stata casa mia per ben mesi durante le riprese di una serie tv così bella e importante” ha dichiarato Grannò.
La seconda parte della serata è stata monopolizzata, come da programma, dalle commedie. Margherita Buy, capofila dei Nastri con ben sette riconoscimenti tra il 1991 e il 2024, ha ricevuto il Premio per l’esordio alla regia nella commedia Volare, mentre il riconoscimento maschile per la miglior opera prima nello stesso genere è andato a Claudio Bisio che ha diretto L’ultima volta che siamo stati bambini.
Emanuela Fanelli, invece, ha ritirato il “Premio Manfredi”, promosso dai Nastri d’Argento insieme alla famiglia dell’attore e giunto all’undicesima edizione, per la sua interpretazione nel film campione di incassi di Paola Cortellesi C’è ancora domani. L’attrice, premiata sul palco dal figlio del grande attore Luca Manfredi non ha nascosto l’emozione per il riconoscimento: “Venivo in questo Teatro quando avevo 15 anni, in gita scolastica a vedere Prometeo incatenato. Questo premio mi onora in modo particolare perché a Nino Manfredi è il protagonista del mio film preferito: C’eravamo tanto amati di Ettore Scola”.
Apprezzamenti anche per la commedia romantica Romeo è Giulietta di Giovanni Veronesi che, ritirando il Nastro d’Argento, ha ricordato come “ne avevo già vinti due in passato, questo premio chiude un cerchio”. Targhe celebrative anche ai due protagonisti del film: Maurizio Lombardi e Pilar Fogliati. L’attore si è mostrato visibilmente emozionato: “Questo è il primo vero riconoscimento che ottengo, a cinquant’anni. Lo dedico a tutti i ragazzi e le ragazze che iniziano a fare a questo lavoro pieno di solitudine, difficoltà e bellezza”.
Commossa anche la giovane attrice e regista: “Questo è il secondo Nastro d’Argento che ottengo. Tutto ciò mi dà una grande carica, una grande forza”.
Infine, sono saliti sul palco i due ospiti più attesi: Carlo Verdone e Christian De Sica, omaggiati entrambi con il Nastro Speciale all’eccellenza per la commedia italiana. Il regista di Borotalco, nel ringraziare i Nastri d’Argento e i presenti si è lasciato andare ai ricordi: “la prima volta che venni al Teatro Antico era il 1980, ho vinto il David di Donatello per Un sacco bello. C’era tanta gente che oggi non c’è più, come Sergio Leone. Fu una serata bellissima, ma sono contento di essere qua stasera con Christian che è un amico fondamentale, un cognato formidabile e nel privato la persona che mi fa più ridere in assoluto, molto di più di quando recita come attore”.
“Vuole dire che nel mio lavoro non valgo niente” l’ha ripreso scherzando il celebre attore, anche lui in vena nostalgica e scherzosa: “Quand
o abbiamo fatto Borotalco nel 1982 eravamo molto magri, adesso noi due sembriamo Marisa Merlino e Sora Lella. In privato Carlo è un po’ ipocondriaco, come sua sorella”. Anche De Sica è legato a Taormina in modo speciale: “Nel 1976 ricevetti qui tra tanti grandi attori il mio primo David di Donatello per la commedia Giovannino di Paolo Nuzzi. Ricordo questo pubblico meraviglioso allora come adesso”.Infine Carlo Verdone si è lasciato andare ad una promessa: “Pensiamo sempre a fare un film insieme sulla nostra vita da cognati”.