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La regista Małgorzata Szumowska - Credit No-Mad Films
(Cinematografo.it/Adnkronos) – “In Polonia ci sono molte difficoltà per la comunità LGBTQ+, non ci sono delle leggi che tutelino le persone, credo sia il momento giusto per raccontare questa storia a loro nome e mostrare che siamo tutti esseri umani, allo stesso modo. Il film si occupa di umanità, non è un film militante. Da noi la gente è divisa, i politici e la chiesa usano la comunità LGBTQ+ come fosse una minaccia: questo non è un film contro nessuno, piuttosto ci ricorda quanto siamo simili gli uni con gli altri: è una storia d'amore in fondo. Ed è il genere migliore per raccontare questa storia specifica”.
La regista polacca Małgorzata Szumowska spiega così il punto di partenza da cui prende le mosse Kobieta Z.. (Woman of), il nuovo film diretto ancora una volta insieme a Michał Englert, che li riporta in gara a Venezia tre anni dopo Non cadrà più la neve.
La pellicola racconta di Adam, un buon marito e padre in una piccola città della Polonia. Ma l’uomo inizia a sentirsi sempre più a disagio nel suo corpo, che non riflette la sua vera identità. È la storia di un transessuale che decide di fare il grande passo della transizione molto tardi, in una vita trascorsa a combattere contro ottusità e ostilità. Diventando Aniela.
Per interpretare il ruolo del transgender Adam, la scelta è ricaduta su un’attrice non trans, una scelta che il consulente transgender del film Artur Czerwinski spiega così: “All’inizio abbiamo cercato attori trans che avessero più di 50 anni in Polonia. Ma il film è un’opera d’arte, quindi la decisione della regista è stata quella di non fare una cosa con attori amatoriali. Per il momento purtroppo è difficile per le persone trans in Polonia avere avuto un’occasione in gioventù di studiare recitazione”.
E sulla situazione in Polonia relativamente al tema LGBTQ+, aggiunge: “In Polonia non ci sono articoli di legge che accompagnino le persone in una transizione legale e medica. Bisogna far causa ai genitori, e accusarli di averti dato un genere sbagliato alla nascita. Un’assurdità”.
“Il mio personaggio rappresenta la ricerca della verità. Quando sono in accordo con me stessa, posso vedere le cose in modo onesto. Interpretarlo è stato un lavoro meraviglioso – dice l’interprete protagonista Małgorzata Hajewska-Krzysztofik -. Avevamo il sostegno incredibile di un gruppo di persone trans, che ci hanno regalato una parte della propria vita. La protagonista non è una storia, ma incarna tante storie”.
A parlare anche l’attrice che interpreta la compagna di Aniela, Joanna Kulig. “Io sullo schermo sono la partner della donna trans. Ho trascorso molto tempo con la vera partner ed è stata davvero una terapia, ho dovuto aprire la mia mente per capire come in ballo ci siano sentimenti forti in questa storia. Rabbia, amore, situazioni paradossali, senso di colpa. Ma credo sia soprattutto una storia d’amore bellissima di libertà, di umanità”.
Il film, una coproduzione Polonia- Svezia prodotta da No-Mad-Films, Plio, Common Ground Pictures e Film I Vast, si svolge nell’arco temporale di 45 anni. Sarà distribuito in Italia da I Wonder Pictures.