Sono sei i film italiani in Concorso a Venezia 80. Una presenza massiccia maggiore rispetto a quella del 2022 e del 2022, quando i titoli nazionali in corsa per il Leone d’Oro erano cinque. A questi sei va aggiunta una co-produzione con gli Stati Uniti: Priscilla di Sofia Coppola, con Cailee Spaeny e Jacob Elordi nel ruolo di Elvis Presley è, infatti, prodotto da American Zoetrope, Standalone Pictures e l’italiana The Apartment di Lorenzo Mieli. A decidere i vincitori, la giuria presieduta da Damien Chazelle e composta da Saleh Bakri, Jane Campion, Mia Hansen-Løve, Gabriele Mainetti, Martin McDonagh, Santiago Mitre, Laura Poitras e Shu Qi.

La Mostra, diretta da Alberto Barbera, batte bandiera italiana sin dal titolo d’apertura, Comandante di Edoardo De Angelis, scelto dopo il forfait di Challengers diretto da Luca Guadagnino. Con un budget di quasi 15 milioni di euro, Comandante non è solo uno dei rari war movie italiani, ma soprattutto un imponente sforzo produttivo incentrato su Salvatore Todaro (interpretato da Pierfrancesco Favino), che, all’inizio della Seconda guerra mondiale, alla guida del sommergibile Cappellini della Regia Marina nell’Atlantico, si imbatte nella sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà di nazionalità belga e che apre improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l’equipaggio italiano. Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale Todaro affonda il mercantile a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini. Distribuisce 01.

Pierfrancesco Favino in  Comandante  - Foto di Enrico De Luigi
Pierfrancesco Favino in  Comandante  - Foto di Enrico De Luigi

Pierfrancesco Favino in Comandante (foto di Enrico De Luigi)

Promosso in Concorso dopo il premio per la miglior sceneggiatura a Orizzonti nel 2021, Pietro Castellitto porta l’opera seconda Enea. Il regista ne è anche l’interprete titolare, che rincorre il mito contenuto nel nome in un’epoca morta e decadente. Insieme a Valentino, aviatore appena battezzato, condividono lo spaccio e le feste in un mondo corrotto e vitale. Oltre i confini delle regole, dall’altra parte della morale, in mezzo alle crepe della quotidianità un’avventura che agli altri apparirà criminale, ma che per loro è, e sarà, prima di tutto, un’avventura d’amicizia e d’amore. Con l’attore e autore, Giorgio Quarzo Guarascio (cioè il cantautore Tutti Fenomeni), Benedetta Porcaroli, Chiara Noschese, Giorgio Montanini, Adamo Dionisi, Matteo Branciamore, il fratello Cesare Castellitto e il papà Sergio Castellitto. Prodotto da The Apartment, Vision Distribution e Frenesy, Alberto Barbera lo ha definito “ancora più ambizioso del suo primo film: un’incursione nel maelstrom di una Roma popolata di famiglie problematiche, giovani imprenditori senza scrupoli, trafficanti di droga, discotecari collusi con la mafia, una sorta di Grande bruttezza ammantata di cinismo e ipocrisia ma anche il tentativo di offrire nuovi linguaggi nei quali i giovani possano riconoscersi”.

Enea
Enea

Enea

Con Finalmente l’alba, Saverio Costanzo torna in Concorso a nove anni da Hungry Hearts, suo ultimo film per il grande schermo prima dell’avventura seriale con L’amica geniale. Prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, distribuito da 01, interpretato da Lily James, Rebecca Antonaci, Joe Keery, Rachel Sennott, Alba Rohrwacher e Willem Dafoe, è il viaggio lungo una notte di una ragazza che, nella Cinecittà degli anni Cinquanta, diventa la protagonista di ore per lei memorabili che da ragazza la trasformeranno in donna. “La perdita d’innocenza di una giovane popolana – rivela Barbera – catapultata in un mondo dorato ma cinico e crudele, con una notevole ricostruzione d’epoca”.

Finalmente l'alba. Cr. 01 Distribution
Finalmente l'alba. Cr. 01 Distribution

Finalmente l'alba. Cr. 01 Distribution

Debutto in Concorso per Giorgio Diritti con Lubo, che ha scalfito le convinzioni di Barbera: “Non sono un suo grande fan, ma mi ha sinceramente sorpreso e pienamente convinto”. È la storia di Lubo, un nomade, un artista di strada che nel 1939 viene chiamato nell’esercito elvetico a difendere i confini nazionali dal rischio di un’invasione tedesca. Poco tempo dopo scopre che sua moglie è morta nel tentativo di impedire ai gendarmi di prendere i loro tre figli piccoli, strappati alla famiglia in quanto Jenisch, come da programma di rieducazione nazionale per i bambini di strada (Hilfswerk für die Kinder der Landstrasse). Lubo sa che non avrà più pace fino a quando non avrà ritrovato i suoi figli e ottenuto giustizia per la sua storia e per quella di tutti i diversi come lui. Distribuisce 01, nel cast Franz Rogowski, Christophe Sermet, Valentina Bellè, Noemi Besedes, Cecilia Steiner, Joel Basman, Filippo Giulini, Alessandro Zappella. Durata torrenziale: quasi tre ore.

Franz Rogowski in Lubo (foto di Francesca Scorzoni)
Franz Rogowski in Lubo (foto di Francesca Scorzoni)

Franz Rogowski in Lubo (foto di Francesca Scorzoni)

Anche Matteo Garrone partecipa per la prima volta alla corsa al Leone: Io Capitano racconta il viaggio avventuroso di due giovani, Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa: un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare. “La cosa singolare – spiega Barbera – è che stavolta rinuncia al barocchismo stilistico e visivo e sceglie una narrazione semplice e diretta assumendo il punto di vista dei suoi protagonisti”. Altro titolo distribuito da 01.

Stefano Sollima debutta in Concorso con Adagio: “Credo che Sollima – riflette Barbera – sia arrivato al punto di svolta: è un regista che attende ancora che gli venga riconosciuto il ruolo che gli compete nel cinema italiano d’autore. Film su una Roma distopica circondata da incendi che incombono sulla Capitale, ma anche una cattedrale eretta a celebrare il rito funerario ai personaggi e ai temi che hanno fatto della serie Romanzo criminale e il film Suburra le opere di culto che conosciamo. E che hanno raccontato, attraverso il filtro di genere, meglio di tanta pubblicistica e tanto cinema impegnato”. Prodotto da The Apartment e AlterEgo, distribuito da Vision, è interpretato da Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Adriano Giannini, Gianmarco Franchini, Francesco Di Leva, Lorenzo Adorni, Silvia Salvatori.

L'ordine del tempo
L'ordine del tempo

L'ordine del tempo

Fuori Concorso c’è il nuovo film di Liliana Cavani, che nel corso della cerimonia d’apertura della Mostra riceverà il Leone d’Oro alla carriera. L’ordine del tempo parte dall’omonimo saggio di Carlo Rovelli per raccontare la vicenda di un gruppo di amici di vecchia data che, come ogni anno, si ritrova in una villa sul mare per festeggiare un compleanno, mentre un’incombente catastrofe minaccia di distruggere il mondo.

Doppietta per Luca Barbareschi. Come regista, produttore e attore presenta The Penitent, scritto da David Mamet e girato negli Stati Uniti. Barbareschi interpreta uno psichiatra che vede deragliare la sua carriera e la sua vita privata dopo essersi rifiutato di testimoniare a favore di un ex paziente violento ed instabile che ha causato la morte di diverse persone. L’appartenenza alla comunità LGBT del giovane paziente, il credo ebreo del dottore, la fame di notizie della stampa e il giudizio severo della legge, aggravati da un errore di stampa dell’editor di un giornale, sembrano essere gli elementi che fanno scatenare una reazione a catena esplosiva.

The Penitent. Cr. 01 Distribution
The Penitent. Cr. 01 Distribution

The Penitent. Cr. 01 Distribution

E come produttore e attore porta anche The Palace, il nuovo film di Roman Polanski, coprodotto con Svizzera, Polonia e Francia, scritto con il vecchio sodale Jerzy Skolimowski e interpretato da Oliver Masucci, Fanny Ardant, John Cleese, Bronwyn James, Joaquim De Almeida, Milan Peschel, Fortunato Cerlino e Mickey Rourke. Una commedia assurda, nera e provocatoria, ambientata alla fine del 1999: al Palace Hotel, edificio dall'atmosfera gotica e fiabesca sulle montagne svizzere, ospiti ricchi, viziati e viziosi si riuniscono per la festa di Capodanno 2000.

The Palace. Cr. 01 Distribution
The Palace. Cr. 01 Distribution

The Palace. Cr. 01 Distribution

Sul fronte Non Fiction Fuori Concoso, Giorgio Verdelli porta un nuovo doc musicale: dopo i ritratti di Paolo Conte ed Ezio Bosso, stavolta racconta Enzo Jannacci. Con Frente a Gurnica, Yervant Gianikian firma insieme alla compianta compagna Angela Ricci Lucchi, due monumenti del cinema d'avanguardia italiano, un lavoro sperimentale, versione integrale del film commissionato dal Museo Reina Sofia di Madrid per arricchire la collezione di materiali correlati al capolavoro di Pablo Picasso. Amor di Virginia Eleuteri Serpieri è l’opera prima dell’artista romana: “il cinema come terapia per riparare una frattura privata – spiega Barbera – nonché un poema visivo che parte dal suicidio della madre e si tuffa nella storia acquatica di Roma”. Fuori Concorso c’è anche Welcome to Paradise, cortometraggio che Leonardo Di Costanzo ha realizzato con gli studenti della scuola di cinema di Bobbio.

Tre, invece, i titoli italiani presenti nella sezione Orizzonti. El paraíso di Enrico Maria Artale vede Edoardo Pesce nel ruolo di Julio, un uomo di quasi quarant’anni che vive ancora con sua madre nella casa che hanno in prossimità del fiume nella zona marittima di Fiumicino, vicino Roma. La madre (Margarita Rosa De Francisco Baquero), costretta a lasciare la Colombia in gioventù incinta del figlio, è una donna forte con la quale Julio ha una relazione complessa, simbiotica, profonda e morbosa. Un legame che li porta a condividere tutto, dalla passione per i balli latinoamericani al lavoro come corrieri della droga. Un legame che verrà stravolto dall’arrivo di una giovane colombiana coinvolta anche lei nel traffico.

Invelle
Invelle

Invelle

Debutta nel lungometraggio Simone Massi, tra i massimi esponenti del cinema d’animazione italiano: Invelle, esito di un lunghissimo lavoro, racconta la storia di una famiglia di contadini dal 1918 al 1978 passando per la Seconda guerra mondiale. È un’opera prima anche Una sterminata domenica di Alain Parroni, che ha partecipato al TorinoFilmLab nel 2018 seguendo il percorso lungo un anno di sviluppo della sceneggiatura ScriptLab. “Un film rigoroso e coraggioso – annuncia Barbera – che abbandona i modelli tradizionali del cinema italiano, una storia di nichilismo e ribellione nella periferia romana che si configura come un’esperienza sensoriale e aspira a diventare il manifesto di una generazione perduta”.

Anche qui l’Italia partecipa nelle coproduzioni di alcuni film. Sem coração (titolo internazionale: Heartless) è il debutto nel formato lungo del duo brasiliano composto da Nara Normande e Tião e vede l’Italia coinvolta tramite Nefertiti Film con Brasile e Francia. Piccola partecipazione italiana in Oura el jbel (Behind The Mountains) di Mohamed Ben Attia, co-prodotto con Tunisia, Belgio, Francia, Arabia Saudita e Qatar. Tre i cortometraggi italiani in Orizzonti: l’animato The Meatseller di Margherita Giusti (figlia del critico Marco) e Dive di Aldo Iuliano.

E spunta in Orizzonti Extra, la sezione in cui a scegliere il vincitore è il pubblico, il debutto da regista di Micaela Ramazzotti, Felicità: è la storia di Denise, aspirante truccatrice alle prese con una famiglia disfunzionale, dominata da genitori egoisti e manipolatori. Echi di La pazza gioia e Vivere, con Max Tortora, Anna Galiena, Matteo Olivetti, Micaela Ramazzotti e Sergio Rubini. Insieme a Stati Uniti, Regno Unito e Messico, l’Italia appare anche tra i paesi che producono il pugilistico Pet Shop Boys, esordio di Olmo Schnabel presentato sempre in Extra.

Felicità. Cr. 01 Distribution
Felicità. Cr. 01 Distribution

Felicità. Cr. 01 Distribution