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Jessica Chastain - Foto Karen Di Paola
“Ero agitatissima di essere qui alla Mostra del Cinema di Venezia oggi. Persone del mio team mi hanno sconsigliato di essere presente. Sono molto fortunata a fare l’attrice. Spesso ci dicono di stare zitti per preservarci future possibilità di lavoro. Il nostro è un ambiente che ha permesso l’abuso per tanto tempo e che ha permesso contratti ingiusti. Abbiamo un comitato di negoziazione di produttori indipendenti che hanno firmato un accordo. I produttori che vedete qui hanno chiesto che gli attori abbiano dei contratti equi e condividano lo sforzo creativo. Questo incoraggia i produttori indipendenti e gli attori a presentarsi e a sostenere quelli del sindacato che stanno scioperando. Speriamo che si torni al tavolo dei negoziati quanto prima”.
A parlare è Jessica Chastain, una delle poche star presenti al Lido (con t-shirt a sostegno dello sciopero SAG-AFTRA), venuta a Venezia 80 per presentare il film in concorso di cui è protagonista insieme a Peter Sarsgaard. S’intitola Memory ed è diretto da Michel Franco. La storia racconta dell’incontro tra Sylvia (Jessica Chastain) e Saul (Peter Sarsgaard). Lui è affetto da demenza, lei invece frequenta un centro per alcolisti anonimi.
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Memory di Michel Franco
“Non sapevo di scrivere un film sui ricordi. Non l’avevo pianificato. Il titolo non poteva essere altrimenti. Una delle mie più grandi paure è quella di perdere il controllo. Talvolta mi domando e se non ricordassi da dove vengo? Mi interessava il dramma della demenza e tutto quello che c’è da sapere su questa malattia e su quanto la gente la conosca. Le persone non ne parlano perché fa paura. Il cinema è uno strumento straordinario per esplorare situazioni complesse. I film non devono essere solo intrattenimento. Ho scritto questo film dopo Sundown. Anche quello trattava di una crisi esistenziale. Ho immaginato l’incontro di due personaggi. Questo è il mio ottavo film. La sfida è non ripetersi mai. Sundown è un film diverso. Ma in entrambi i film i personaggi provano a vivere una vita diversa”, dice il regista.
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Ma come ha scelto questo cast? “Sono stato fortunato. Io sono un cineasta che ama gli attori. Sapevo che Jessica conosceva i miei film e le piacevano, ma la sua partecipazione mi ha sorpreso e onorato. Peter lo avevo visto in altri film e mi piaceva moltissimo. Gli ho chiesto di mostrarmi la pancia appena ho visto la sua panciona ho deciso di dargli la parte e gli ho detto di non radersi”, dice il regista.
E Peter Sarsgaard: “Con Michel Franco abbiamo fatto una lunga passeggiata a New York. Quando mostri la tua città è come mostrare una parte intima di te. Da lì è nata la nostra collaborazione”. Mentre Jessica Chastain dice: “A volte un attore si adatta alla storia e Peter in tutto quel che fa si adatta e cambia forma. Tanti cari amici hanno avuto esperienza con la demenza e so quanto possa essere terribile”.
E sui crimini e la violenza sulle donne dice: “La difesa delle donne è una mia passione, è un principio che guida la mia vita intera. Cerco di sostenere un lavoro sicuro. E supporto qualsiasi iniziativa in questo senso”.