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Damien Chazelle (Foto di Karen Di Paola)
(Cinematografo/Adnkronos) – “A Hollywood siamo al 121esimo giorno di sciopero per gli sceneggiatori e a 48 giorni per gli attori. Noi sosteniamo questa lotta per il riconoscimento del lavoro di chi crea le opere d'arte, un lavoro che va remunerato bene”. Lo ha detto il regista franco-americano Damien Chazelle, premio Oscar per La La Land, nella veste di presidente della giuria internazionale di Venezia 80.
Per l'occasione il cineasta alla conferenza stampa di inaugurazione della Mostra del Cinema ha indossato una maglietta con la scritta "Writers Guild on strike" (il sindacato degli sceneggiatori in sciopero) in segno di solidarietà con gli scioperanti hollywoodiani. La stessa maglietta è stata indossata da altri giurati presenti nella sala del Palazzo del Casinò al Lido dove si è svolta la conferenza stampa.
"Molte persone tra gli sceneggiatori e gli attori volevano essere presenti a Venezia, il festival non solo più antico ma più importante – ha aggiunto Chazelle – ma hanno dovuto rinunciare perché in sciopero. Hollywood vive un momento difficile ed è una grande difficoltà per tutti noi. Mentre celebriamo l'arte a Venezia, noi dobbiamo ricordare la lotta in corso".
"Non avrei mai pensato di poter fare il presidente di una giuria – ha aggiunto – e invece grazie a Venezia questo sogno è diventato una realtà. Ringrazio il direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera che mi ha dato questa grande e bellissima opportunità e che ha creduto in me: farò del mio meglio per essere all'altezza di questo straordinario compito. Sono davvero onorato ed emozionato".
"Mi accingo a fare il presidente della giuria – continua – con una mentalità aperta e libera da pregiudizi per giudicare questa grande quantità di film incredibili in concorso. Mi concentrerò attentamente su ciascuno dei film per poterlo giudicare nel modo più corretto possibile. e forse per la prima volta, dopo diversi anni, potrò godermi con una certa tranquillità la visione di molti film".
Chazelle ha anche affermato: "Tutto sommato non mi sento così meritevole di essere presidente di una giuria così prestigiosa. Ci sono con me registi che io ho ammirato per moltissimi anni e quindi dovrò cercare di non essere preda del loro fascino. Noi giurati, comunque, dovremo avere giudizio libero e indipendente su ciascun film. Non mi sento davvero meritevole di questo ruolo ma farò assolutamente del mio meglio".
Il regista Premio Oscar ha tessuto anche un elogio della Mostra del Cinema ("il festival più antico e più importante del mondo, il migliore") e della città di Venezia. Damien Chazelle ha raccontato che prima di arrivare al Lido ha visto "Morte a Venezia" (1971) di Luchino Visconti definendolo "un film cupo" ma che a suo parere non rende appieno l'immagine complessiva di "una città straordinaria e unica al mondo".
"Venezia - ha spiegato Chazelle - è proprio una città da sogno e quindi una città adatta per fare un film. Venezia è la città ideale per celebrare il cinema. Forse è l'aspetto surreale di Venezia a renderla adatta al cinema. Alla fine il cinema è quasi uno stato onirico e quindi Venezia è un ottimo luogo per celebrarlo".