A Mike Leigh non interessa l’epica, come invece all’altro baluardo del realismo inglese Ken Loach; gli interessa ciò che l’uomo può fare o no in un determinato contesto, in un certo momento storico o privato. Peterloo mette in scena questo interesse in contrasto con la cornice sontuosa da dramma storico parlando della politica di oggi attraverso la storia di ieri.

Peterloo è una piazza di Manchester in cui il 16 agosto 1819 circa 60.000 persone si radunarono per chiedere l’estensione del diritto di voto e una maggior apertura democratica delle istituzioni.

Leigh, anche sceneggiatore, ricostruisce le istanze che portarono a quella manifestazione attraverso gli attori politici di quella giornata su entrambi i fronti e come quella manifestazione finì, con un massacro che cambiò la storia della democrazia britannica.

 

È uno dei rari casi di film politico, in cui la politica, i dibattiti, le parole e i gesti sono il centro dell’azione e il soggetto, realizzato politicamente - per dirla con Godard - ovvero in modo rigoroso e radicale senza giocare sull’emotività o il sensazionalismo indignato, concentrandosi su ciò che della politica costituisce il fulcro: l’essere umano, dimenticato dalle ideologie e dai populismi di ogni risma e colore, che lotta e lo fa con i mezzi della democrazia (il ragionamento, l’informazione e la persuasione) contro la violenza di chi la democrazia doveva difenderla.

Leigh sceglie la via di una coerenza anche spiazzante, trattiene o elimina ogni traccia di enfasi per arrivare dritto al centro del problema, ovvero riconquistare il senso della ragione in politica contro chi cerca di ottunderla con l’irrazionalità, la paura, il sentimentalismo più greve e corrotto.

Non significa però che il regista si dimentichi di coinvolgere lo spettatore, solo che cerca di farlo senza scorciatoie, cercando la via più impervia ma anche più giusta per raggiungere cuore e testa del pubblico e ha come suo alleato il cinema, che usa con intelligenza e perizia, costruendo un crescendo calibratissimo che arriva in un finale magistrale per costruzione drammatica, geometrica, emotiva.

Per questo Peterloo è un fondamentale film politico, perché Leigh sceglie il cinema come lingua per combattere la battaglia politica di oggi, per riaffermare il bisogno di democrazia contemporaneo, senza cadere nelle trappole retoriche di chi la democrazia oggi finge di difenderla.