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“Ho sempre voluto somigliare come all’uomo della strada”, confessa Robert Pattinson durante la conferenza stampa di Good Time dei fratellli Safdie, in concorso a Cannes.
Un heist movie underground, un “tutto in una notte” in cui Pattison interpreta un rapinatore senza scopo, costretto a fuggire dalla polizia e ad occuparsi di un fratello disabile dopo un colpo fatto in banca.
Un altro tentativo da parte dell’attore di liberarsi dall’etichetta di star, che si porta appresso dai tempi di Twilight: “Poiché stavamo girando in guerrilla style – ha continuato Pattinson – ero preoccupato dal fatto di poter scoprire gli obiettivi e i paparazzi che si trovavano sul set. Avrebbe distrutto l’illusione, mentre tutto quello che stavo facendo era immergermi nel personaggi, cercando di sparire, di essere un fantasma nella folla”.
Un risultato raggiunto grazie anche al trucco: "Abbiamo sperimentato diverse cose - ha detto Pattison. – Avevo questi segni sulla pelle che non mi hanno fatto riconoscere da nessuno. Abbiamo girato per le strade di New York e non c’era nessuno che avesse scattato foto col cellulare”.
La performance di Pattison è stata accolta positivamente da gran parte della critica, secondi molti la migliore della sua carriera: “Sentivo come se il personaggio fosse il condotto di molte energie diverse", ha commentato l’attore rivelando di essersi sentito come un outsider in un cast che veniva salutato da tutta New York.