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(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Gli accreditati hanno ragione, è un problema grave e siamo tutti dispiaciuti". Non mette in campo scuse di circostanza Roberto Cicutto, presidente della fondazione della Biennale - intervistato dalla AdnKronos - a proposito di disagi e ritardi nel sistema di prenotazione per la Mostra del Cinema di Venezia, che ha sollevato anche una notevole protesta sui social.
"Non si può accettare che nel momento in cui gli addetti ai lavori dovranno stare in proiezione possano perdere tempo con le procedure - conferma Cicutto - In questo momento c'è una riunione con i responsabili della piattaforma, che sono stati richiamati ai loro doveri di servizio: mi auguro che entro oggi la fluidità si recuperi, come nei giorni scorsi. E che cominci dal primo istante e non dopo due ore dalla partenza della piattaforma".
Per il presidente della Biennale, "il rodaggio è sempre un po' difficile, è successo anche ad altri. Ma, visto che erano mesi che lavoravamo su questa cosa, credevamo che non sarebbe successo. Purtroppo, le nuove tecnologie sono straordinarie ma ogni tanto si prendono delle rivincite sull'uomo...".
Dopo i disagi registrati domenica mattina e la successiva messa a punto, stamattina il sistema ha fatto nuovamente le bizze, provocando una vera tempesta di messaggi di protesta, anche sugli account ufficiali della Biennale e del direttore della mostra, Alberto Barbera. Ma soprattuto con una sequela di tweet di accreditati inviperiti. "Ero già sul sito, nel mezzo di una prenotazione e Vivaticket mi butta fuori e mi piazza in una coda da 50 minuti (ora la coda è direttamente in pausa). Mi chiedo, l’uno settembre ci ritroveremo a prenotare su Vivaticket durante le proiezioni stesse?", ha chiesto un utente su Twitter. Diversi accreditati hanno postato la foto della schermata che annunciava un'attesa di 50 minuti per procedere all'acquisizione del posto. Uno ha annotato: "Hanno avuto un anno per organizzarsi. Hanno avuto 48 ore per fixare il problema. Niente. Questa sciatteria è ingiustificabile. E nessuno ne pagherà le conseguenze tranne noi accreditati. Una triste metafora di questo paese". L'irritazione si è estesa oltre i confini. Un utente tedesco, ha scritto in inglese: "Bizzarro che uno dei festival cinematografici più importanti del mondo abbia scelto di giocare la propria reputazione su un sistema di biglietteria non funzionante senza alcun motivo".
Qualcuno è arrivato a proporre la protesta con l'occupazione fisica delle sale del Lido: "Boh gente, unica soluzione qui è occupare le sale stile occupazione universitaria. Dobbiamo farci sentire concretamente, così non si può andare avanti".
Così, a stretto giro, è arrivata la ferma seppure pacata risposta di Cicutto all'Adnkronos, che non nasconde l'irritazione della stessa Biennale, sommersa da proteste e accuse.