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(Cinematografo.it/Adnkronos) - “Sono onorata di essere a Venezia, lo considero un privilegio. Mai in vita mia avrei pensato di far parte di una giuria internazionale e addirittura di essere presidente. Quando sono venuta a Venezia per la prima volta era il 1986: se allora mi avessero detto che un giorno sarei stata in giuria, mi sarei buttata in un canale per la gioia. Oggi ha ricevuto un onore davvero grande”.
Lo ha detto l'attrice statunitense Julianne Moore, presidente della giuria che assegnerà il Leone d'oro ai film in concorso, durante la conferenza stampa inaugurale della 79esima edizione della Mostra del Cinema con al fianco il presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, il direttore del festival, Alberto Barbera.
Alberto Barbera, Direttore Artistico della Mostra - Foto Karen Di Paola Il Presidente della Biennale Roberto Cicutto - Foto Karen Di Paola
"Adoro essere qui al Lido di Venezia - ha aggiunto l'interprete Premio Oscar - è l'opportunità di una vita. Mi trovo alla guida di una giuria che è un collettivo di importanti personalità. Siamo tutti molto emozionati e finora non abbiamo litigato, e questo è davvero bello. Alla Mostra di Venezia c'è sempre grande cura per il cinema e anche per me sarà una grande opportunità per imparare cose nuove sul cinema che amo fin da quando ero bambina".
Moore, che ha interpretato di recente When You Finish Saving the World (2022), diretto da Jesse Eisenberg e presentato al Sundance Film Festival, ha voluto esprimere il suo amore per il cinema, definito "una fonte continua di ispirazione, di sogni e desideri, che ci fa sentire vicini all'umanità in ogni parte del mondo. Il cinema unisce le persone grazie all'arte".
Quanto alle recenti novità sulla fruizione dei film, a proposito del discusso rapporto tra sale cinematografiche e piattaforme streaming, l'attrice che ha interpretato più di 70 film in carriera, fra i quali Gloria Bell, Dopo il matrimonio e Hunger Games: il canto della rivolta, ha osservato: "Spesso si discute del futuro del cinema come se fosse un fatto esclusivamente commerciale. Niente di più sbagliato. I modi di vedere un film stanno cambiando, certo, ma l'arte cinematografica in sé stessa non cambia. Il cinema racconta storie da sempre e sempre lo farà e questo è ciò che conta".