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(Cinematografo.it/Adnkronos) - Due papi, lo stesso obiettivo: l'oblio. "The New Pope esplora l'ambizione di due grandi papi: essere dimenticati, perché essere dimenticati può essere una salvezza", dice il regista Paolo Sorrentino presentando in anteprima mondiale fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia la serie Sky, sequel di The Young Pope.
La nuova serie, che approderà sulla piattaforma Sky a inizio 2020, si apre con Pio XIII (il papa giovane interpretato da Jude Law) in coma. E dopo una parentesi imprevedibile quanto misteriosa, il potentissimo cardinale Voiello (Silvio Orlando) riesce a far salire al soglio pontificio Sir John Brannox (il nuova papa interpretato da John Malkovich), un aristocratico inglese moderato, affascinante e sofisticato, che prende il nome di Giovanni Paolo III.
Il nuovo papa sembra perfetto, ma cela fragilità e segreti. Brannox capisce subito che sarà difficile prendere il posto del suo carismatico e illustre predecessore. E mentre Voiello fatica a gestire una Chiesa aggredita da scandali e da nuove minacce esterne, alcuni fedeli cominciano a idolatrare Pio XIII che, dal suo letto di ospedale, inizia a lanciare strani messaggi.
Secondo Sorrentino la storia di questi due papi ruota intorno "all'utopia della purezza. Questa è l'essenza della loro maestosa religiosità. L'ambizione del loro cammino". Essendo "veri servi di Dio, hanno bisogno di sbiadire, per lasciar brillare il nitore della fede e della pace".
Jude Law e Paolo Sorrentino - Foto Karen DI Paola"Ma - aggiunge il regista - la lunga via per essere dimenticati è costellata dagli ostacoli terreni dell'umano sentire: le derive fondamentaliste, le tentazioni mondane, il richiamo della vanità, le pietose vocazioni affaristiche, la schiavitù delle paure e dei vizi, gli intralci sentimentali".
John Malkovich parla così del suo ruolo da protagonista, nei panni del nuovo papa Sir John Brannox in 'The New Pope', la nuova serie diretta da Paolo Sorrentino per Sky, sequel di 'The Young Pope' e presentata oggi alla Mostra del Cinema di Venezia, dove però sono stati proiettati solo gli episodi 2 e 7.
"Secondo me questa serie affronta la voglia di qualcosa spirituale che ha la gente, di aver qualcosa a cui credere, anche nei miracoli", ha aggiunto Malkovich che ha raccontato di aver accettato il ruolo perché "mi era piaciuta moltissimo la prima serie ed avevo amato anche gli altri lavori di Paolo Sorrentino". Quanto al suo rapporto con le fiction per la tv, Malkocih ha sottolineato: "Molti registi bravi hanno cominciato a muoversi verso il formato televisivo. E presto anche io potrei dirigere qualcosa per il piccolo schermo. Anche se mi piace molto lo schermo grande del cinema".