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“Voglio che il mondo si salvi e che i figli e i miei nipoti possano vivere ancora”. Parola di Oliver Stone alla conferenza stampa di presentazione del suo doc Nuclear. Tratto dal libro A Bright Future: How Some Countries Have solved Climate Change and the Rest Can Follow di Joshua S. Goldstein e Staffan A. Qvist, il film esplora la possibilità che la comunità globale superi la sfida del cambiamento climatico e acceda a un futuro più roseo attraverso la potenza dell’energia nucleare.
“Siamo pieni di cattive notizie che peggiorano sempre di più: dall’inondazione in Pakistan all’ondata di calore in Europa, dalla siccità peggiorata enormemente negli ultimi cinquecento anni ai fiumi che sono quasi a secco. Ci sono tempeste sempre più aggressive. Questi sono tutti avvertimenti per noi esseri umani. Il libro da cui ho preso spunto ha un approccio positivo. Ti dice che ancora possiamo fare delle cose. Non siamo solo delle vittime”, dice il regista, che per realizzare questo film, gli è stato consentito un approccio senza precedenti all’industria nucleare.
La tesi è questa: a metà del XX secolo, mentre le società cominciavano la transizione dai carburanti fossili all’energia nucleare, è iniziata una lunga campagna propagandistica, ampiamente finanziata dagli interessi petroliferi, per spaventare il pubblico. Questa campagna avrebbe seminato la paura delle radiazioni, anche se talmente basse da essere innocue, nonché creato confusione tra armi nucleari ed energia nucleare.
“Non penso che questo film possa danneggiare i leader politici del mondo- dice-. Gli elettori non sanno molto del nucleare. C’è una grande confusione, come spieghiamo all’inizio del film, tra energia nucleare ed armi nucleari. L’energia nucleare ha degli aspetti positivi e la dobbiamo trasformare in elettricità. Questo è fondamentale perché il mondo avrà bisogno in futuro di tantissima energia elettrica. Molto più di quanta ne abbiamo ora. Inoltre il nucleare dà calore e questo calore può essere usato in modo non tossico”.
E l’autore del libro, Goldstein precisa: “C’è un potenziale per trasformare l’economia in tutto il mondo. Dobbiamo sostituire i combustibili fossili e il nucleare è l’unica via possibile”.
Sulle sanzioni europee al gas russo, Stone dice: “Non ci sono sanzioni per il nucleare. Ci sono tanti prodotti che non sono soggetti alle sanzioni. Io guardo nel lungo termine. Sono un ottimista e un idealista. Lo sono sempre stato e ho guardato finire in passato uno scontro terribile tra Stati Uniti e Russia. Sto parlando della fine della guerra fredda con Gorbaciov. È stato un periodo straordinario di cooperazione nello spazio tra gli Stati Uniti e la Russia che ha funzionato per anni. Quindi non parliamo di odio tra questi due paesi perché viene e va. La guerra è un passo indietro importante per tutto il mondo. Dobbiamo imparare a cooperare”.
Un film che Oliver Stone ha impiegato due anni per realizzarlo. Infine Goldstein conclude: “La nostra generazione è cresciuta con la paura del nucleare come arma offensiva. Spero che questo film possa aiutare a combattere queste paure. L’energia nucleare può servirci e farci progredire. Tutti sanno che tra vent’anni, cent’anni, il cambiamento climatico sarà ancora più rapido. Sia io che Oliver Stone abbiamo figli ventenni e ci stiamo preoccupando per il loro futuro. Tanti paesi stanno cambiando la loro politica dopo aver guardato fuori dalla finestra il cambiamento climatico. Non ci sono altre opzioni l’energia nucleare è l’unica che può essere implementata rapidamente e per questo è così importante”.