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La regista giapponese Naomi Kawase sarà il Presidente di giuria di Cinéfondation and Short Films al 69° Festival di Cannes. Lo ha annunciato l'ufficio stampa della kermesse. Presenza abituale della manifestazione diretta da Thierry Framaux, la Kawase era stata anche giurata per il concorso ufficiale nell'anno di Spielberg Presidente e La vita di Adele Palma d'Oro (2013). L'anno scorso il suo Le ricette della signora Toku aveva aperto Un Certain Regard.
La carriera di Naomi Kawase è legata a doppio filo con Cannes fin dal 1997 quando, all'età di 27 anni, divenne con Suzaku la più giovane vincitrice della Caméra d’or nella storia del Festival. Da allora ha mantenuto la promessa di diventare uno dei più grandi registi del firmamento internazionale. A Cannes, in concorso, si è presentata quattro volte: con Shara (Sharasojyu) nel 2003, con The Mourning Forest (Mogari no Mori) nel 2007 (vincitore del Grand Prix), con Hanezu (Hanezu no tsuki) nel 2011 e con Still the Water (Futatsume no mado) nel 2014.
Proveniente dalla Scuola di Fotografia di Osaka, la Kawase ha mosso i primi passi nel documentario (Embracing e Genpin restano i due gioielli di questa produzione) con cui ha imparato a lavorare con attori non professionisti e budget risicati.
I film della Kawase spaziano tra i generi , rivelano una sensibilità fuori dal comune e nascono sempre da un impulso personale, focalizzandosi sui temi dei legami familiari, della relazione con il tempo e la perdita, sulla celebrazione della natura, in particolare quella della sua ragione natìa, Nara, al centro del Giappone. E' lì che nel 2010 la Kawase ha fondato l'International Nara Film Festival, dedicato a promuovere i lavori di giovani filmaker.
"I film arricchiscono la vita delle persone - commento a caldo la regista nipponica - e i loro mondi suggeriscono nuove possibilità. Sono passati poco più di 100 anni dall'avvento del cinema e il suo potenziale non ha smesso di espandersi. Esistono mezzi di comunicazione eccezionali capaci di catturare la diversità delle culture, le loro storie, sono come un'altra vita che incanta gli spettatori.
I cortometraggi sono straordinariamente difficili, devono decidere che cosa raccontare di una storia in un tempo così breve e nello stesso tempo contengono una miriade di possibilità inesplorate. Tra i film creati dagli studenti ci saranno gemme nascoste da scoprire che mi fanno venir voglia di intraprendere quanto prima quest'avventura in giuria".