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“Non bisogna votare Donald Trump semplicemente perché non possiamo far sì che sia la paura a guidarci”. A domanda, George Clooney risponde. Certo, il divo è al Festival di Cannes per accompagnare (fuori concorso) Money Monster, il nuovo film da regista di Jodie Foster, interpretato anche da Julia Roberts e Jack O’Connell. Ma quando si tratta di parlare della politica USA, lo sappiamo, l’attore non si tira mai indietro. E, in un certo senso, anche il film della Foster prova a riflettere su un argomento ancora molto “caldo” per quello che riguarda gli States, che ancora oggi fanno i conti con il crac finanziario del 2008. E Money Monster – titolo del film (da oggi anche nelle sale italiane) e del programma televisivo condotto dal personaggio interpretato da Clooney – prova ad immaginare quali conseguenze (estreme) possono avere i disastri finanziari sulle persone comuni.
L’uomo comune del film è Kyle (Jack O’ Connell), che riesce a intrufolarsi negli studi dello show televisivo finanziario condotto da Lee Gates (Clooney) e, armato di pistola, costringe il presentatore a indossare un gilet imbottito di materiale esplosivo. Gates, agli occhi dell’uomo, è colpevole di aver suggerito qualche tempo fa un investimento sbagliato. Investimento che, naturalmente, ha fatto perdere tutti i risparmi a Kyle. Ora deciso a riprenderseli, con gli interessi.
“La cosa che mi piace di questo film – dice Jodie Foster, di nuovo a Cannes da regista cinque anni dopo The Beaver – è che mescola con velocità thriller e riflessione sui giorni nostri. Senza contare l’evoluzione dei tre personaggi principali, costretti in una situazione di stallo, ma che poi finiranno inevitabilmente per vedere le cose da un’altra prospettiva”. Il terzo personaggio a cui fa riferimento la regista è quello interpretato da Julia Roberts: è Patty, producer dello show che, minuto per minuto, cerca – attraverso gli auricolari – di guidare Lee, fargli mantenere la calma, evitare che la situazione precipiti. “Lei, per mestiere, cerca sempre di tenere sotto controllo il caos generato da Lee, una scheggia impazzita. In questo caso non è la trasmissione a dover essere salvaguardata, ma la vita delle persone”, dice l’attrice, che torna a recitare con Clooney dodici anni dopo Ocean’s Twelve.
Ma il ritorno più suggestivo, proprio nell’anno in cui cade il quarantennale di Taxi Driver di Scorsese (all’epoca premiato con la Palma d’Oro), è quello di Jodie Foster sulla Croisette: “Fu un momento straordinario. Certo, all’epoca avevo 14 anni e oggi forse è tutto più caotico. Allora neanche c’era il Palais…”. Ne ha fatta di strada quella giovane attrice, due volte premio Oscar e, oggi, anche regista affermata: “Jodie ha dimostrato di essere una grande attrice di talento e una regista straordinaria – dice Clooney –. Basti pensare a questo film, importante soprattutto per quanto riesce a far riflettere sulla deriva che può avere il concetto di dover fare i soldi a tutti i costi”.