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Dieci piccole cose sul Festival di Cannes 2017, in programma dal 17 al 28 maggio, che oggi 13 aprile ha svelato il cartellone della 70esima edizione in una conferenza stampa a Parigi.
- Festival di Cannes 2017. Per il secondo anno consecutivo, dopo il tridente senza gol del 2015 (Moretti, Sorrentino, Garrone), non portiamo alcun film italiano a competere per la Palma. Dobbiamo, ehm, accontentarci di Sergio Castellitto (Fortunata) e tale Anna Rita Zambrano (After the War) in Un Certain Regard. Paolo Virzì ha preferito, e non solo lui, Venezia, i Taviani non hanno accettato, pare, il fuori concorso, comunque se i francesi hanno un pregio è quello di saperci dire – vi ricordate La meglio gioventù? – chi siamo e quanto valiamo. Bene, oggi siamo piccoli e valiamo poco.
- Festival di Cannes 2017. Nicole Kidman – non ho contato, ma mi fido – ha quattro titoli in cartellone: pensate se era brava.
- Festival di Cannes 2017. Cannes ha smesso, e non da quest’anno, di (provare a) guidare il cinema mondiale. Al più, ormai, intercetta lo stato dell’arte e segue pedissequamente: Netflix e Amazon in concorso per la quota streaming; il sequel di Twin Peaks per quella seriale; An Inconvenient Sequel di Al Gore sul fronte “ma anche no”; il debutto, corto, di Kristen Stewart alla regia con Come Swim e, per questi fantasmi, il postumo Abbas Kiarostami. Non si corre, si rincorre.
- Festival di Cannes 2017. Monica Bellucci madrina, Claudia Cardinale locandina (photoshoppata): cinematograficamente parlando, ci decliniamo al femminile, ci coniughiamo al presente transnazionale o al passato prossimo.
- Festival di Cannes 2017. Ma dove sono? Chi? Besson, Polanski, Payne, Kechiche, Wenders, tanto per dire.
- Festival di Cannes 2017. Arnaud Desplechin, un nome un simbolo della confusione sotto il cielo del delegato generale Thierry Fremaux. Nel 2015 viene rimbalzato con Trois souvenirs de ma jeunesse, che finisce alla Quinzaine e incanta pubblico e critica; nel 2016 Fremaux fa mea culpa e mette Desplechin in giuria; quest’anno, parrebbe dopo il diniego del godardiano Le redoutable di Michel Hazanavicius, Arnaud apre con Les Fantömes D’Ismaël. E, mi ha scritto un amico critico su Whatsapp, “è subito Bergamo Film Meeting”.
- Festival di Cannes 2017. Stiamo con Hazanavicius: il suo The Artist (2011) è stato l’ultimo film passato sulla Croisette a vincere l’Oscar per il miglior film (2012). Che vogliamo fare, ancora digiuno?
- Festival di Cannes 2017. Cannes ha accettato di accogliere in seno le serpi che ne stanno minando la centralità e l’onnipotenza del Marché du Film: Netflix e Amazon. Resa, armistizio o machiavellismo?
- Festival di Cannes 2017. Ma metterci un qualcosa di spettacolare, un Pirati dei Caraibi anticipato, un Alien: Covenant postdatato o, utopia, il Dunkirk di Christopher Nolan pareva brutto? Cinefilia, dura e pura, portami via. Ma il rischio sensibile è quello di essere celebrati per l’impegno civile, la vis politica, l’anti-trumpismo d’accatto: come una Berlinale qualsiasi. Per esempio, l'ha fatto il Guardian.
- Festival di Cannes 2017. Gli executive hollywoodiani, non tutti ma parte consistente, l’anno scorso marcarono visita per la minaccia terroristica (dietro informativa FBI): quest’anno che Festival di Cannes sarà vivo, morto, X? O... BOOM!?