L’homo homini lupus e il carico della Shoah: l’animazione di Michel Hazanavicius in Concorso, con qualche pregio

Mohammad Rasoulof porta in Concorso la paranoia e la costrizione di un padre, e un Paese, padrone: prezioso, ma perfettibile

Truong Minh Quý in Un Certain Regard con un film ipnotico, dal fascino sotterraneo, che fa i conti con i fantasmi del passato di un paese ancora ferito. Doloroso e seducente

L’esordiente Payal Kapadia interrompe il trentennale digiuno indiano in Concorso: passo a due femminile, con nitore poetico e guadagno politico

Gilles Lellouche dirige due cuori e un crimine: adesione ai generi, attenzione al pubblico, le dà – e le prende - in Concorso

Jessica Palud inquadra la Schneider pre e post Ultimo tango a Parigi. In un film più necessario che “bello”, di indiscutibile importanza e attualità. Con la prova di Anamaria Vartolomei, in Cannes Première

Il brasiliano Karim Aïnouz si dà al thriller erotico, e noi ce la daremmo a gambe: in Concorso, perché?

Elegia del dispositivo cinematografico, con il presente per repertorio e l’immaginazione per viaggio: in Concorso, Miguel Gomes

Valeria Golino esordisce nella serialità traslando il romanzo “maledetto” di Goliarda Sapienza. E tiene vivo il battito cardiaco di un’opera vigorosa e irregolare, inclassificabile. Primo episodio in première sulla Croisette, poi in sala dal 30 maggio e dal 13 giugno, prossimamente su Sky e NOW

Un gioiello illumina Cannes 2024, ma si trova in Un certain regard: è il secondo film del lettone Zilbalodis, che a soli 30 anni si candida già a maestro dell’animazione

“Era già tutto previsto”: l’ode definitiva di Sorrentino al mistero della giovinezza e al mistero di Napoli, attraverso la vita di una donna bellissima, indefinibile e malinconica. L’antropologia come sguardo, per un film astratto e lacerante, popolato di fantasmi sospesi. In gara per la Palma d’Oro

L’ultimo saluto di una figlia al padre. Con la complicità di Catherine Deneuve, l’amore per il cinema e la firma di Christophe Honoré. In concorso

In concorso, Sean Baker rifà Pretty Woman a modo suo: facendo compiere al suo cinema un passo in più verso la canonizzazione. Nel bene più che nel male