La sua filmografia evoca una spiritualità laica al lavoro sull’invisibile ed è abitata da personaggi capaci di reinventarsi la vita, sfuggendo al destino. Una ricerca che trova l’apoteosi con Le assaggiatrici
Nel cinema italiano, il nazismo diventa una metafora della relazione pericolosa tra vittime e carnefici: dal desiderio più osceno del Portiere di notte a Le assaggiatrici di Silvio Soldini
Silvio Soldini porta sullo schermo il romanzo premio Campiello di Rosella Postorino, a sua volta ispirato alla vera storia di Margot Wölk: un film rigoroso e doloroso, che ragiona sul paradosso delle “soldatesse” hitleriane costrette a rischiare la morte mangiando
Era un dipendente comunale, poi mollò tutto e visse d’arte: ritratto di un magnifico caratterista, maschera di una provincia inquieta e imprevedibile corpo comico, amato da Silvio Soldini, Carlo Mazzacurati e Checco Zalone
"Ci dobbiamo prendere cura delle morti invisibili per ritrovare la nostra umanità", dice l'attrice. Protagonista del nuovo film di Silvio Soldini, nelle sale dall'11 novembre