Ryan Murphy racconta il serial killer spogliando la narrazione da intenti sociologici e morali, lasciandosi semplicemente andare alla visione dell’orrore. Ma la serie è didascalica, pedante, sensazionalistica, banalmente poco interessante
Personaggi di finzione chiamati a riscrivere la Storia del cinema e le sorti di divi (o meno) realmente esistiti: è la scommessa vinta di Ryan Murphy e Ian Brennan. In 7 puntate, su Netflix