Forse il capo dello Stato più cinefilo: aspirante attore (“Poi mi sono perso per altre strade...”), amico dei registi (dall’infanzia con Francesco Rosi, ma anche Ettore Scola e Carlo Lizzani), spettatore appassionato (Roma città aperta, Amarcord e Vincitori e vinti tra i film preferiti)
Considerazioni sulla trilogia del potere del regista genovese, di recente scomparso: Gott mit uns (1970), Sacco e Vanzetti (1971) e Giordano Bruno (1973)
L’avventurosa storia di un regista che attraversato tutto il cinema italiano: un generoso padre nobile, sempre fedele a se stesso e immune all’autocelebrazione
Da capolavori che hanno segnato la storia del cinema a opere coraggiose che rileggono le pagine più drammatiche del nostro passato: Rossellini, Bertolucci, Scola, Taviani e non solo, per celebrare il giorno della Liberazione