Il regista presenta alla kermesse siciliana il doc realizzato nel 1982 sul pittore: “Quel clima culturale oggi non c’è più”. Tanti gli aneddoti, i ricordi tra politica, cultura, cinema e serialità. Poi l’annuncio: “Sto lavorando a un doc e ad un nuovo film”
Il regista presenta il capolavoro di Francesco Rosi al Nuovo Aquilone alle ore 15:30: “Un mito fondativo del nostro cinema. Lui era un contestatore della morte e rigirerò un suo film”. Su L’abbaglio: “Sarà un film pazzerello. Farò una trilogia con Servillo, Ficarra e Picone”
Forse il capo dello Stato più cinefilo: aspirante attore (“Poi mi sono perso per altre strade...”), amico dei registi (dall’infanzia con Francesco Rosi, ma anche Ettore Scola e Carlo Lizzani), spettatore appassionato (Roma città aperta, Amarcord e Vincitori e vinti tra i film preferiti)
Il suo cinema non si accontenta dei fatti, non si rassegna ai dati acquisiti: la realtà si trasfigura nella struttura del film e si rivela più allucinata e torbida, mettendo in discussione quel che il senso comune presume di sapere