Scoperta da Cannes e premiata a Venezia, l’autrice georgiana sfida il pubblico con il suo “slow cinema”: il lungo primo piano di Beginning e i tableaux vivants di April rivelano uno stile radicale, rigoroso e perturbante
L’opera seconda di Dea Kulumbegashvili conferma un’idea di cinema radicale e contemplativo, ma il manierismo è dietro l’angolo. In Concorso a Venezia 81