Tutti lo ricordano nei ruoli più leggendari, dall’Americano a Roma al Medico della mutua passando per Un borghese piccolo piccolo fino al Marchese del Grilo. Ma la carriera del divo romano è piena di gemme nascoste
Non ha raccontato la storia di un italiano ma quella di un intero Paese. Con la capacità di catturare e aderire alla sua epoca fino a mimetizzarsi nella quotidianità. Fino agli anni Ottanta
I suoi film in costume sono quanto di più “spettacolare” e meno storico si possa immaginare e, sul piano storiografico, valgono quanto un musical hollywodiano. E il tipico “falsetto” dell’attore romano ha modo di esplodere
Lo scatto del momento giusto, il meccanismo della battuta nei tempi esatti, la conoscenza del pubblico da domare con un guizzo improvvisato: dallo Sceicco bianco a Polvere di stelle, sogni e delusioni degli italiani a caccia di celebrità
Nel capolavoro di Luigi Comencini, l’italiano individualista si fa popolo, avventurandosi nella caotica temperie del post-armistizio. E mentre un’Italia si sfarina, un’altra ne nasce
Oreste Jacovacci, il romano cialtrone e codardo de La grande guerra, riassume il dramma di un’intera generazione. Con lo stupore di chi solo in punto di morte si accorge che cosa voglia dire essere un soldato
Maestro, vigile, medico, avvocato, ladro: la galleria dei mestieri dell’attore. Che sul grande schermo ha dato vita anche a memorabili figure religiose
All’origine del film di Nanni Loy, un’inchiesta televisiva sulle carceri e un libro che impressionò l’attore. La testimonianza dell’autore, coinvolto anche come sceneggiatore: “È l’italiano suddito coartato nella sua crisalide incapace di uscire farfalla-cittadino”
Commissario onesto ma sconfitto dal sistema, magistrato con il mandato di cattura facile, detenuto in attesa di giudizio: il suo cinema ci ha fatto capire le falle del sistema
Il 24 febbraio 2003 ci lasciava il nostro attore più importante e rappresentativo. Lo ricordiamo con una serie di contributi esclusivi, partendo dalla sua esplosione sul grande schermo