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Walter Salles - WEBPHOTO / Fotostore (Terenghi Alberto)
“Per la prima volta, grazie al libro di Marcelo Rubens Paiva, la storia delle persone torturate, uccise e fatte sparire dalla dittatura brasiliana veniva raccontata dalla prospettiva di chi era rimasto".
Walter Salles torna alla regia di un lungometraggio dodici anni dopo On the Road ed esordisce in concorso alla Mostra di Venezia con Ainda Estou Aqui (Io sono ancora qui), film che prende appunto le mosse dal memoir di Marcelo Rubens Paiva: "Per me è stato anche molto emozionante, e personale, dirigere questo film, perché quando ero ragazzino frequentavo Marcelo e quella famiglia. La loro casa è rimasta impressa nella mia memoria, ma soprattutto leggendo il libro ho capito di essere di fronte ad una storia straordinaria, di sofferenza inaudita per questa famiglia, e ho compreso l'importanza di questa donna straordinaria, di come ha vissuto la tragica perdita del marito e della prova di coraggio che ha affrontato da quel momento", dice ancora il regista brasiliano.
Ambientato nel 1971 in Brasile, un paese stretto nella morsa della dittatura militare, il film racconta la storia di una madre costretta a reinventarsi quando la vita della sua famiglia viene sconvolta da un atto di violenza arbitraria, l'arresto del capofamiglia Rubens.
“La nostra è una famiglia felice distrutta dalle circostanze della storia, come avviene oggi in vari posti del mondo, penso all'Ucraina o a Gaza e in Israele", spiega Marcelo Rubens Paiva.
Fernanda Torres nel film interpreta Eunice, donna "che ha un marito ideale, che vive in questa grande casa in riva al mare a Rio de Janeiro, invitano amici, sono sempre allegri e ospitali. Ma tutto cambia, come è cambiato per tutte le persone di quella generazione, quando la violenza ha fatto irruzione nelle loro esistenze. Ho cercato di essere fedele a quella donna, di restituirla com’era. Una donna che ha affrontato la tragedia senza fare melodrammi, difendendo i suoi figli e proteggendoli dall’orrore, trovando la capacità di reinventarsi con la laurea in legge a 48 anni, l’attività universitaria e quella in difesa delle terre degli indigeni, intrapresa quando ancora nessuno se ne occupava”.
Per quello che riguarda l’attualità di una storia simile, Salles spiega: “Nei sette anni in cui abbiamo realizzato il film, la vita in Brasile si è pericolosamente avvicinata alle derive degli anni ’70, il che ha reso ancora più urgente raccontare questa vicenda. Cinema e letteratura sono strumenti contro l'oblio”.
Io sono ancora qui è stato acquisito per l'Italia da Bim Distribuzione, sarà nelle sale all'inizio del 2025.