“È molto più difficile fare una commedia piuttosto che un film serioso. In entrambi i casi comunque è fondamentale essere realistici”. Parola di Diego Abatantuono protagonista dell’opera prima di Gianni De Blasi tratta dal romanzo L’ultima settimana di settembre di Lorenzo Licalzi (edito da Rizzoli) e dall’omonimo titolo.

“Un road movie con due assi cardinali: il personaggio principale, ovvero un anziano scrittore che si vuole togliere la vita, e il destino”, come dice il regista che ha scritto la sceneggiatura insieme ad

Antonella W. Gaeta e Pippo Mezzapesa. Nella storia Pietro Rinaldi (Abatantuono), vedovo e stanco di vivere, progetta di suicidarsi nel giorno del suo compleanno quando un’inattesa tragedia sconvolge i suoi propositi: la morte improvvisa di sua figlia e del genero a causa di un incidente d’auto. Questo lo porterà a doversi occupare di suo nipote adolescente Mattia (Biagio Venditti).

“Questo è un film di sentimenti e di decisioni forti- dice Diego Abatantuono-. Il motore della vicenda è legato al caso e al destino che apre a questo viaggio e a questo rapporto obbligato perché si capisce che inizialmente questo nonno non ha alcuna intenzione di prendere con sé questo nipote perché è un cinico. È un film che parte cupo e malinconico e poi si apre nel finale. Ci si poteva mettere più ironia, ma ne ho messa il minimo indispensabile perché stesse in piedi la drammaticità della storia. E Biagio Venditti ha davvero un talento naturale. Lavorare con i giovani poi ti dà davvero tanta energia e vitalità”.

E sul suo personaggio: “Corrisponde alla mia età e mi sembrava interessante anche il suo rapporto con l’adolescenza che è quello che ho con i miei figli e i miei nipoti. Caratterialmente spero che non mi corrisponda, magari solo in momenti di grande sconforto. La mia vita è fatta di piaceri e divertimento. Sono una delle persone più fortunate del mondo. I rimpianti nascono dalla mia piacevolezza di aver vissuto con dei figli e dei nipoti fantastici, e mogli brave. La natura e il destino mi hanno dato tutto quel che volevo senza neanche dovermelo guadagnare. Certo è che diventare vecchi quando si è stati così bene è proprio un peccato. Che invecchiasse uno che non si diverte almeno non ha nulla da perdere”.

Infine sul destino l’attore dice: “Io ci credo nel destino. È tutto ciò che non decido io. Il destino distribuisce le carte e poi ognuno gioca la sua partita. La vita ti porta a immaginare quello che può succedere. Il mio personaggio Pietro si voleva ammazzare poi gli capita una cosa ancora peggio: perdere la figlia e si blocca”.

Prodotto da Tramp Limited in associazione con Passo Uno Cinema e Medusa Film, in collaborazione con Prime Video, il film, presentato in anteprima in apertura allo scorso Giffoni, uscirà in 270 copie il 12 settembre distribuito da Medusa.