19:05

Sveva Alviti, madrina dell’81a edizione, dà il via alla cerimonia di premiazione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

19:07

Si parte con i premi di Venice Immersive. Sul palco la Giuria presieduta da Celine Daemen e composta da Marion Burger e Adriaan Lokman. In concorso c’erano 26 progetti. Il Premio per la realizzazione visiva Venice Immersive va Impulse: Playing with Reality di Barry Gene Murphy e May Abdalla (Regno Unito, Francia). May Abdalla ringrazia Tilda Swinton, voce del progetto, che esplora il lato estremo del Disturbo da deficit di attenzione e dell’iperattività.

19:10

Il Premio Speciale della Giuria Venice Immersive a Oto’s Planet di Gwenael François (Lussemburgo, Canada, Francia). Si tratta di un racconto interattivo in realtà virtuale che segue le vite tranquille di Oto e Skippy sul loro piccolo pianeta: un incontro toccante che consente di affrontare alcune delle pagine più oscure della storia umana e temi come la condivisione, l’appropriazione della terra, l’emergere dei confini e il peso dell’appartenenza a un ecosistema globale.

19:13

Il Gran Premio Venice Immersive va a ITO MEIKYŪ di Boris Labbé (Francia, Lussemburgo): un’esperienza di realtà virtuale ispirata alla storia dell’arte e alla letteratura giapponese, un affresco sensoriale con scene disegnate, animate e sonore in un labirinto digitale di architetture frattali, abitato da piante, oggetti, animali, persone, motivi grafici e calligrafia.

19:15

È il momento di Venezia Classici. Sul palco, il presidente Renato Di Maria. Il Premio Venezia Classici per il film restaurato va a Ecce Bombo di Nanni Moretti (Italia, 1978). Il regista ritira il Leone assegnato da una giuria di ragazzi e ragazze: “Un premio inaspettato, sproporzionato ed esagerato visto che c’erano in gara Fritz Lang, Howard Hawks, De Sica, Antonioni, Peter Brook, Truffaut: ragazzi, avete esagerato. Però vuol dire che questo vecchio film riesce ancora a parlare al pubblico di oggi: mi stupisce e mi fa felice. Ai colleghi produttori e registi dico che forse dovremmo essere più reattivi nei confronti della nuova e pessima legge sul cinema”. Sul palco anche Steve Della Casa, conservatore della Cineteca Nazionale: “Abbiamo dato spazio alla conservazione e alla tutela del patrimonio”.

19:18

Il Premio Venezia Classici per il miglior documentario sul cinema va a Chain Reactions di Alexandre O. Philippe (Stati Uniti). A cinquant’anni da The Texas Chain Saw Massacre di Tobe Hooper, il doc descrive il profondo impatto e la duratura influenza che la pellicola ha avuto su cinque grandi artisti – Patton Oswalt, Takashi Miike, Alexandra Heller-Nicholas, Stephen King e Karyn Kusama – attraverso i loro primi ricordi, esperienze sensoriali e traumi infantili. Il regista fa gli auguri alla mamma: il suo compleanno.

19:20

Il Premio degli Spettatori – Armani Beauty per il miglior film di Orizzonti Extra se lo aggiudica Shahed (The Witness) di Nader Saeivar (Germania, Austria). Lo consegna Chiara Tagliaferri, che ha condotto gli incontri con il pubblico. Ambientata in Iran, è la storia di un’insegnante di danza in pensione che assiste all’omicidio di una sua amica da parte del marito, un importante membro del governo.

19:23

Il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, assegnato dalla giuria presieduta da Gianni Canova e composta da Ricky D’Ambrose, Taylor Russell, Bárbara Paz, Jacob Wong, va a Familiar Touch di Sarah Friedland (Stati Uniti). Viene consegnato da Giuseppe Tornatore a nome di Aurelio De Laurentiis: la Filmauro, infatti, mette a disposizione 100.000 dollari a regista e produzione. Così nel suo discorso di ringraziamento: “Come cineasti, è nostra responsabilità utilizzare le piattaforme istituzionali per denunciare l’impunità di Israele sulla scena globale. Sono solidale con la Palestina e la sua lotta per la liberazione”. Il film segue una donna ottantenne nella transizione alla vita in una casa di cura, mentre affronta il rapporto conflittuale con sé stessa e le persone che la assistono, tra il mutare della sua memoria, dei suoi desideri e della percezione della propria età.

19:30

Si passa ai premi della sezione Orizzonti. La giuria è presieduta da Debra Granik e composta da Ali Asgari, Soudade Kaadan, Christos Nikou, Tuva Novotny, Gábor Reisz e Valia Santella. Il miglior cortometraggio è Who Loves the Sun di Arshia Shakiba (Canada). Il corto, girato nella Siria del nord, dopo che le rivolte contro il regime di Assad si sono trasformate in guerra civile, racconta dell’odissea della popolazione che ha dovuto abbandonare la propria casa, adattarsi e sopravvivere indipendentemente da quale gruppo armato fosse al comando.

19:33

Il Premio Orizzonti per la migliore sceneggiatura è assegnato a Scandar Copti per Happy Holidays (Palestina, Germania, France, Italy, Qatar). È la storia di quattro personaggi di diversa estrazione culturale, etnica e religiosa. Così nel suo messaggio di ringraziamento: “Negli ultimi undici mesi, la nostra umanità e la nostra bussola morale sono state messe alla prova mentre assistevamo al genocidio a Gaza. Ho voluto esplorare come le tradizioni e l’indottrinamento possano distorcere i nostri valori e far sembrare accettabile l’ingiustizia”.

19:37

L’Italia porta a casa un riconoscimento: il Premio Orizzonti per la migliore interpretazione maschile a Francesco Gheghi per Familia di Francesco Costabile. Parla in lacrime: “Grazie alla giuria per avermi fatto piangere, voglio condividere questo premio con tutti gli attori della mia generazione. La produzione mi ha sempre protetto, Costabile è una persona straordinaria e piena di talento. Grazie alla casting Anna Pennella. Dedico il premio alla mia mamma e al mio papà, due genitori liberi che mi hanno fatto crescere con amore e serenità, una cosa che diamo per scontata ma non è così, come dimostra questo film. E a mia sorella, a mio nonno e a Gigi Celeste, che ha avuto il coraggio di condividere la sua storia e il suo dolore”.

19:40

Secondo riconoscimento per Familiar TouchKathleen Chalfant vince il Premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile. L’attrice americana, 79 anni, parla in italiano: “Cinquantaquattro anni fa sono stata a Roma, dove ho studiato teatro con Alessandro Fersen: allora vincere un premio sarebbe stato un sogno, oggi lo è ancora”. Chalfant ringrazia la migliore amica, affetta da demenza come il personaggio del film, e auspica la pace a Gaza.

19:46

Il Premio Speciale della Giuria va a One of Those Days When Hemme Dies di Murat Fıratoğlu (Turchia). Parla di un ragazzo in bancarotta che inizia a lavorare in un campo dove fa essiccare i pomodori sotto il sole cocente.

19:48

Triplete per Familiar Touch: a Sarah Friedland va il Premio Orizzonti per la migliore regia.

19:49

Il Premio Orizzonti per il Miglior Film è assegnato a The New Year That Never Came di Bogdan Mureșanu (Romania, Serbia). Ambientato il 20 dicembre 1989, è uno spaccato della Romania di Ceaușescu sull’orlo della rivoluzione: gli studenti deridono il regime con l’arte, le famiglie sono alle prese con conflitti personali e con l’onnipresente polizia segreta.

19:53

È il momento dei premi del Concorso. Sul palco la giuria presieduta da Isabelle Huppert e composta da e composta da James Gray, Andrew Haigh, Agnieszka Holland, Kleber Mendonça Filho, Abderrahmane Sissako, Giuseppe Tornatore, Julia von Heinz, Zhang Ziyi. “Ho una notizia da darvi: il cinema è in gran forma” rassicura Huppert.

19:55

Il Premio Marcello Mastroianni a un giovane emergente viene assegnato a Paul Kircher per Leurs enfants après eux di Ludovic Boukherma e Zoran Boukherma (Francia). Parigino, classe 2001, figlio di Irène Jacob e Jérôme Kircher, l’abbiamo già visto in Winter Boy e The Animal Kingdom.

19:58

Vincent Lindon vince la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile per Jouer avec le feu (Francia). 65 anni, Lindon diventa uno dei pochi attori premiati sia a Venezia che a Cannes, dove ha vinto nel 2015 per La legge del mercato. Ringrazia per quattro volte Isabelle (Huppert: i due hanno lavorato nel 1999 in Niente scandalo) e, chiamandoli per nome, tutti i membri della giuria (e li bacia pure): “Sono davvero emozionato e commosso per un premio che mi cambierà la vita”.

20:06

Nicole Kidman vince la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile per Babygirl (USA). È appena morta sua madre, quindi ritira per lei la regista Halina Reijn. Per la star, già premio Oscar, è il terzo premio a un festival europeo: ha vinto l’Orso d’Argento come miglior attrice per The Hours nel 2003 e il premio per il 70° anniversario a Cannes nel 2017. Su questo fronte, da segnalare la tripletta di Huppert (due Coppe Volpi, due Prix d'interprétation féminine e un Orso d’Argento).

20:09

Il Premio per la migliore sceneggiatura va a Murilo Hauser e Heitor Lorega per il film diretto da Walter Salles, Ainda estou aqui (Brasile, Francia). Citano Fernanda Torres, la grande protagonista data da molti come favorita per la Coppa Volpi.

20:12

Premio Speciale della Giuria a April di Dea Kulumbegashvili (Georgia, Francia, Italia). Tra i produttori del film, opera seconda della regista georgiana, c’è anche Luca Guadagnino. 

20:14

Brady Corbet vince il Leone d’Argento per la migliore regia grazie a The Brutalist. Nove anni fa vinse il Leone del futuro per The Childhood of a Leader – L’infanzia di un capo. Nel suo sincopato discorso di ringraziamento, un appello per un cinema senza confini e senza le regole delle grandi multinazionali: “I bambini meritano di conoscere il mondo al di là del passaporto”.

20:20

Leone d’ArgentoGran Premio della Giuria per Vermiglio di Maura Delpero. Seconda vittoria italiana della sera, dodicesima in assoluto nella categoria (il secondo premio del festival): nel 2021 aveva vinto È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino. Ringrazia la giuria, la crew, la Val di Sole, la produzione, le famiglie “che ci hanno affidato i bambini”: “Senza fondi pubblici il film avrebbe tradito se stesso, sarebbe stato meno libero e più commerciale: lo dico perché sarebbe importante fomentare il dialogo tra istituzioni e cinema indipendente”.

20:25

Leone d’OroThe Room Next Door di Pedro Almodóvar. È la prima vittoria per la Spagna in ottantuno edizioni. Ed è la seconda volta che il massimo premio competitivo della mostra va a un vincitore del Leone d’Oro alla Carriera (il regista l’ha ricevuto nel 2019; prima di lui ci riuscì Jean-Luc Godard). Il regista, commosso, condivide il premio con le attrici Tilda Swinton e Julianne Moore, e pronuncia un discorso a favore dell’eutanasia: “Dobbiamo rispettare e non intervenire nelle decisioni individuali. Gli esseri umani devono essere liberi di vivere e morire. Dire addio a questo mondo in modo dignitoso è un diritto fondamentale di ogni essere umano”. Esclusi dal palmarès gli attesi Joker: Folie à Deux e Queer, l’Italia si difende ma gli altri quattro titoli nazionali in gara vengono ignorati dalla giuria.

20:34

Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale, dichiara chiusa la Mostra. “Un successo clamoroso, gli applausi e gli articoli lo certificano. Pubblico mai così numeroso, abbonamenti in aumento. Siamo una Mostra: la cifra è d’arte. Non è mai stata separata dall’attualità: sullo schermo abbiamo visto le testimonianze del dolore e della speranza di tutti noi. Dobbiamo difendere con le mani e con i denti le sale, i teatri, le librerie, tutti i luoghi che rinsaldano il nostro vivere sociale. La Biennale è attiva tutto l’anno, il suo fulcro è il nuovo Archivio che si sta realizzando in Arsenale. Un ringraziamento speciale al direttore Alberto Barbera, ai suoi collaboratori, alle giurie e alla madrina”. Appuntamento al prossimo anno: l’82a edizione si terrà da 27 agosto al 6 settembre.