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Filippo Scotti e Antonia Fotaras in Un'estate fa
“Ognuno di noi ha un’estate da ricordare e magari anche un grande dolore che si porta dentro”. È con questa breve, ma significativa frase che l’headwriter Valerio Cilio illustra la logline di Un’estate fa, la nuova serie prodotta da Sky Studios e da Fabula Pictures che sarà disponibile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW dal 6 ottobre.
Le immagini di Italia ’90 alla TV, il campeggio con gli amici, gli amori estivi, i falò in spiaggia. E ancora le cabine telefoniche, le infinite partite a carte, le sfide a calciobalilla… All’improvviso però, una ragazza scompare. E nulla sarà più come prima, anche a distanza di trent’anni da quella indimenticabile estate.
“Ci ha colpito molto il meccanismo del flashback, della nostalgia, oltre alla continua commistione tra commedia e dramedy. Il team di scrittura e il team editoriale hanno lavorato bene per trovare un’amalgama coerente e per mettere a confronto due generazioni di attori di talento eccezionale”, dice Nils Hartmann, EVP Sky Studios per l’Italia.
“La scommessa principale era quella di restituire l’esperienza di quegli anni alle giovani generazioni che non l’hanno vissuta. Per noi – dice Marco De Angelis, co-CEO di Fabula Pictures – è stata una scommessa vinta, la serie ha un’esportabilità molto grande e un carattere molto riconoscibile”.
Ideata da Michele Alberico e Massimo Bacchini, che l’hanno scritta insieme a Valerio Cilio e Federico Favot, Un’estate fa è diretta da Davide Marengo e Marta Savina: “La commistione di generi, di epoche, ci ha consentito non solo di giocare con più registri ma anche di dare vita ad incontri speciali, è stato emozionante quando gli attori adulti si sono incontrati con quelli più giovani”, dice il primo, mentre per Savina “è stato un grande privilegio seguire la scia che Marengo stava disegnando. La sfida molto interessante è stata quella di poter manipolare tante sfumature di tono, che poi è la cosa più particolare di questo progetto. Ed è stato entusiasmante lavorare con questo cast doppio, composto da attori affermati con molta esperienza e attori più giovani, alcuni già abbastanza lanciati, portandoli però fuori dai connotati delle serie teen”.
Protagonisti Lino Guanciale e Filippo Scotti, che interpretano Elio rispettivamente adulto, ai giorni nostri, e adolescente negli anni ’90, affiancati nel cast da Claudia Pandolfi, Antonia Fotaras, Nicole Grimaudo, Paolo Pierobon, Alessio Praticò, Tobia De Angelis, Martina Gatti, Luca Maria Vannuccini, Sofia Iacuitto, Anna Ferzetti, Orlando Cinque, Alessio Piazza, Ginevra Francesconi, Francesco Foti, Denis Fasolo, Luciano Scarpa, Massimo De Santis, Francesco Della Torre, Giovanni Buselli, Giulio Tropea, Giulio Turbolente, Giovanni De Giorgi, Eleonora Giovanardi, Claudio Bigagli, Paolo Triestino, Elisabetta De Palo, Agnese Nano e Massimo Dapporto.
Elio è un cinquantenne dalla vita apparentemente perfetta: una moglie (Nicole Grimaudo), una figlia (Ginevra Francesconi), un lavoro di rispetto come avvocato. Ma un dolore del passato non smette di assillarlo e quando quella che allora sembrava una sparizione avvolta dal mistero si trasforma ora in un caso di omicidio irrisolto – quello della giovane Arianna (Antonia Fotaras), ragazza che in quell’estate del 1990 Elio avrebbe voluto conquistare – il passato lo richiama in maniera violentissima, tanto da fargli rivivere quei giorni come in una sorta di transfert.
La polizia (e non solo) lo considera il sospettato numero uno per la morte di Arianna, mentre lui sente l’urgenza di provare a impedire che quell’omicidio si compia: ma come fare se è avvenuto 30 anni prima?
“Diversi anni fa mi parlarono del soggetto e rimasi affascinato, volevo esserci. Credo che l’unica possibilità di mantenere alto il livello della produzione culturale sta nel non battere strade già ampiamente battute ma provare di aprirne nuove come tenta di fare questo prodotto”, dice Lino Guanciale, che a proposito del suo personaggio riflette: “Credo che l’Elio adulto sia come una specie di statua sulla quale siano rimasti dei residui addosso da grattare via per ritrovare gli elementi del se stesso più giovane. Perché in fondo, e credo valga un po’ per tutti, ci sono cose di te che non cambi ma che col passare degli anni finisci per seppellire. Prima o poi però magari ritornano in superficie”.
Il suo “doppio” nella versione anni ’90 è interpretato come detto da Filippo Scotti, già protagonista per Paolo Sorrentino in È stata la mano di Dio: “Abbiamo cercato di ricostruire al meglio qualcosa che già era ben tratteggiato dalla sceneggiatura, affidandoci a Davide Marengo e Marta Savina. La sfida nel mio caso era quella di interpretare questo ragazzo con la mente però di un adulto, sposato e con figlia. Abbiamo cercato di trovare una linea che potesse fare al caso nostro rispetto anche all’evoluzione della storia”.
Claudia Pandolfi è invece Costanza da adulta, donna che 30 anni prima – in quel campeggio – era la migliore amica di Elio: “C’è stato una specie di imprinting tra di noi. Che cosa dovevamo portare noi personaggi adulti di quei ragazzi degli anni ’90? Costanza si aspettava una certa risposta in quello sguardo affettuoso, la possibilità di scrivere una storia insieme a Elio, e invece lui finisce per scrivere un suo copione personale, fatto sta che per 30 anni si perdono completamente di vista. E lei però, anche a distanza di tanti anni, decide ancora una volta di empatizzare con lui, aiutandolo. È una donna che ha commesso degli errori, ma che si è rialzata”, spiega l’attrice, che sul concetto di nostalgia ha però le idee molto chiare: “Ogni ricordo che ho è il frutto della mia mente di adulta, filtrato anche dal corso del tempo, non è più la realtà di quei giorni. È qualcosa di falsato che ci serve per arrivare ad altro, dobbiamo stare attenti dunque quando parliamo di nostalgia”.
Per Antonia Fotaras (che nella serie interpreta Arianna, la ragazza che scompare) è stato “molto bello poter lavorare sui segreti di questa ragazza, ho cercato di essere molto specifica. Mi ha colpito molto che attraverso il crime e l’ambientazione anni ’90 si sia giunti poi ad una riflessione più profonda, ovvero quanto possa essere doloroso perdere le persone che amiamo senza sapere cosa realmente sia successo loro. Elio può rimanere ancorato al presente se non ha messo in ordine il passato?”, si chiede l’attrice, che sugli eventuali punti in comune con il suo personaggio dice: “Come lei mi piace stare con gli amici, poi condividiamo la passione per il mare e per la musica”.
Ecco, appunto, la musica, che inevitabilmente diviene personaggio tra i personaggi di Un’estate fa: del celebre brano di Franco Califano che dà il titolo alla serie trovano spazio sia la famosa versione di Mina che l’inedita cover realizzata appositamente da Francesca Michielin (feat. Altarboy), ma la playlist curata da Valerio Errico e Marco De Angelis annovera alcune delle hit delle estati di quegli anni, da Bette Davis Eyes di Kim Carnes agli a-Ha di Take on Me, passando per i Depeche Mode di Enjoy the Silence, i Tears for Fears di Shout, poi Amore disperato di Nada, Un’estate italiana di Edoardo Bennato e Gianna Nannini e The Power of Love dei Frankie Goes to Hollywood, end title track che chiude la prima puntata della serie.