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Under the Volcano
È il film candidato per la Polonia all’Oscar per il miglior film internazionale. S’intitola Under the Volcano ed è stato presentato in concorso ad Alice nella Città alla Festa del Cinema di Roma. Diretto da Damian Kocur, già premiato a Venezia con la sua opera prima Bread and Salt (Premio della Giuria in Orizzonti nel 2022) il film scava nel profondo del senso di colpa verso sé stessi e il proprio paese: mentre esplode il conflitto a Kiev, una famiglia ucraina trascorre l'ultimo giorno di vacanza sull'isola di Tenerife, in Spagna. Non sanno ancora che il giorno dopo la loro vita cambierà completamente. Una volta arrivati all'aeroporto, scopriranno che il loro volo è stato cancellato: la Russia ha invaso l'Ucraina. Intrappolati sull'isola, da un giorno all'altro i turisti diventeranno rifugiati.
“Non avendo vissuto la guerra non mi sono messo a raccontarla – spiega il regista – ma sono riuscito a capire le conseguenze psicologiche ed emotive della guerra sulle persone. Ho cercato quindi di esplorare il punto di vista delle persone che attraversano questi momenti difficili. C’è tanta gente che nel frattempo vive in condizioni di vita privilegiate. Ho deciso di fare questo film quando ho letto un articolo di giornale che raccontava la storia di una famiglia rimasta imprigionata mentre stava in vacanza. Non poteva più tornare nel proprio paese perché era scoppiata la guerra. Erano improvvisamente diventati dei profughi e questo mi ha molto colpito”.
E ancora: “Ho cercato un approccio intimo con i protagonisti e ho voluto mostrare il conflitto interno di questi personaggi”. Le guerre purtroppo continuano ad aumentare nel mondo. “Le prospettive non sono positive. Il futuro è molto incerto e non sicuro. È una situazione davvero buia, qualsiasi cosa sta andando in una direzione sbagliata. Nel film ci ho messo anche la situazione dei migranti africani, che sono tantissimi. Non sappiamo cosa succederà nel futuro, né quando queste guerre finiranno e in questi tempi non siamo mai stati così vicini a una grande eruzione come il vulcano, del titolo, in questo caso di Tenerife che ora è silente, ma domani chissà”.
Intanto Damian Kocur si prepara per la campagna degli Oscar: “Non so come sarà perché non l’ho mai fatta prima. A dicembre andrò a Los Angeles. Ora devo andare a San Paolo in Brasile. È quasi un mese che giro per festival e quindi sono un po’ stanco. Non mi aspettavo questa nomination perché non è un film da target Oscar, mainstream e stile americano”.