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Dettaglio dell'immagine ufficiale di Alice nella Città 2024 creata da Studio Carnovsky
Oltre cinquanta film in programma per Alice nella Città. Nello specifico: quattordici nel concorso internazionale, sei fuori concorso e nove proiezioni speciali. Quaranta cortometraggi, due restauri, cinque serie tv e tantissime opere prime (19) e seconde (11). Andando sui generi: ben 18 dirette da donne. Sono questi i numeri della XXIIesima edizione della sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli e dedicata ai giovani e agli esordi, che si svolgerà all’Auditorium dal 16 al 27 ottobre.
Si parte con l’evento speciale di preapertura dedicato a Francis Ford Coppola e al suo Megalopolis, insieme alla Festa del Cinema, e l’omaggio a Ridley Scott con il suo primo corto The Boy and the Bycicle. Si prosegue, sempre in coproduzione con la Festa di Roma, con l’iniziativa 100 di questi anni con sette cortometraggi che faranno riscoprire il panorama dell’Istituto Luce e con il film sul bullismo Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri.
Nel concorso internazionale tra i titoli: Under The Volcano di Damian Kocur, candidato per la Polonia all’Oscar per il miglior film internazionale, uno scavo profondo sul senso di colpa, verso sé stessi e il proprio Paese, mentre esplode il conflitto a Kiev, il film d’animazione Flow, opera seconda del regista lettone Gints Zilbalodis, una fiaba moderna che unisce avventura e introspezione, e Non dirmi che non hai paura di Yasemin Samdereli che porta sullo schermo la vita di Samia Yusuf Omar, l’atleta olimpionica morta annegata nell'aprile del 2012, mentre stava cercando di fuggire da un regime brutale per raggiungere le coste italiane su un barcone di migranti partito dalla Libia.
Fuori concorso: il film di chiusura Sur un fil, esordio alla regia dell’attore Reda Kateb (The Specials, Il Profeta) sulla vita di una giovane acrobata costretta a cambiare direzione, dopo una caduta e a diventare un clown che rallegra i cuori dei bambini malati negli ospedali.
Per Panorama Italia, la cui giuria composta da Riccardo Milani, Lucia Ocone, Luna Gualano, Annamaria Granatello e Federica Luna Vincenti assegnerà il Premio Raffaella Fioretta 2024, vi sono sette film in concorso, quattro fuori concorso e due proiezioni speciali. Tanto “cinema italiano nuovo e fresco, quello più fragile, nascosto e trasparente e che proprio per questo ha bisogno di cura e particolare attenzione”, sottolineano Bettini e Giannelli. Per cui si va da No More Trouble, toccante doc di Tommaso Romanelli, su suo padre Andrea, progettista navale scomparso in mare mentre tentava il record nella traversata dell’Atlantico, a Il mio compleanno realizzato nell’ambito di Biennale College, di Christian Filippi sul mondo dell’adolescenza, da L’età d’oro di Camilla Iannetti che rimette in prospettiva le vite di tre donne per raccontare i percorsi paralleli della loro crescita a L’origine del mondo di Rossella Inglese che torna ad indagare il femminile attraverso un viaggio fisico ed emotivo di rinascita di una donna.
E poi ancora: I racconti del mare di Luca Severi “il film più pazzo della selezione su due adolescenti che convivono forzatamente nel mare”, l’opera prima Il complottista di Valerio Ferrara e La cosa migliore di Federico Ferrone sulla radicalizzazione dei ragazzi e l’importanza di un’amicizia. Fuori concorso: Still Here dell’italo-srilankese Suranga D. Katugampala; il film d’animazione Balentes di Giovanni Columbu, il western veneto Squali di Alberto Rizzi e Anime galleggianti di Maria Giménez Cavallo, viaggio magico nella terra atemporale della Sardegna ispirato alle Metamorfosi di Ovidio. Due proiezioni speciali: Ogni pensiero vola di Alice Ambrogi, docufilm che esplora il delicato tema della salute mentale nei giovani, e Come quando eravamo piccoli di Camilla Filippi, racconto autobiografico di quello che resta di una famiglia.
Tra i restauri: le proiezioni in anteprima de Il giovedì di Dino Risi (1967), a cento anni dalla nascita di Walter Chiari, e dell’opera prima di Antonio Capuano dal titolo Vito e gli altri (1991). In cartellone gli incontri di Womenlands dedicati alle eccellenze femminili italiane e internazionali con i premi Rossy De Palma, Paz Vega e Matilda De Angelis, e la seconda edizione degli Short Film Days, appuntamento industry dedicato ai principali operatori del cinema breve da quest’anno in collaborazione con il MIA a Palazzo Esposizioni Roma dal 16 al 18 ottobre.
Largo spazio anche alle serie attesissime dai giovani. Cinque i titoli: Adorazione di Stefano Mordini tratta dal romanzo omonimo di Alice Urciuolo, La legge di Lidia Poet di Letizia Lamartire, Matteo Rovere e Pippo Mezzapesa con Matilda De Angelis pioniera della battaglia per l’emancipazione femminile, Never Too Late di Lorenzo Vignolo e Salvatore de Chirico che parla di ambiente, la seconda stagione di Nudes di Laura Luchetti e The Bad Guy con tanti nuovi personaggi tra cui quello interpretato da Stefano Accorsi.
Tanti anche i cortometraggi con la sezione Onde Corte con la quale Alice nella città rinnova la sua attenzione alle opere brevi, che saranno proiettate dal 16 al 18 ottobre all’Auditorium della Conciliazione e che saranno poi giudicate da una giuria composta da: Matt Dillon, Carolina Crescentini e Fabio Lovino.
Continuano poi le collaborazioni con la Biennale di Venezia e Alberto Barbera e le Sintonie con film che raccontano l’infanzia e l’adolescenza. Tra i titoli in programma: Happyend del giapponese Neo Sora, Of Dogs and Men dell’israeliano Dani Rosenberg, After Party di Vojtĕch Strakatý, i corti Lo stupore del mondo di Alessandro Rak e Allégorie Citadine di Alice Rohrwacher e il doc Le Cinema de Jean-Pierre Léaud di Cyril Leuthy. Insomma il programma è molto vasto (sempre meno di quello della Festa di Roma con ben 100 film). Si rischia la compressione? “Siamo sicuri che ogni proiezione troverà il suo pubblico. Il festival è un ecosistema e l’idea è anche quella di creare dei distretti”, rispondono i direttori artistici di Alice nella città.