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Tommaso Santambrogio
"Sono legato a Cuba sin da quando ero bambino, rappresentava il sogno del primo grosso viaggio fuori dall’Europa. Ci sono tornato sempre ogni due, tre anni. Poi, studiando cinema lì, mi sono chiesto come relazionarmi cinematograficamente a questo paese, come potermi relazionare a un altrove. All’inizio, nel 2019, abbiamo realizzato un corto presentato alla Settimana della Critica della Mostra di Venezia, propedeutico a un lungometraggio che ha avuto grandi complessità produttive. Girare a Cuba è difficile, ma attraverso il dialogo e il confronto costante con le persone siamo riusciti a raccontare la storia che volevamo girare. Una storia sulla contemporaneità".
Tommaso Santambrogio presenta alla platea del Lecco Film Fest 2024 in dialogo con Valerio Sammarco il suo folgorante esordio dietro la macchina da presa in un lungometraggio Gli oceani sono i veri continenti. Il film, proiettato in concorso alla 20esima edizione delle Giornate degli Autori di Venezia 2023 è stato premiato poi ai Cinematografo Awards 2023.
Un’opera poetica di grande libertà espressiva sul tema del viaggio e sul trauma della separazione ambientata a Cuba e ispirata da due grandi cineasti: “Werner Herzog e Lav Diaz sono stati per me due grandi maestri, – ammette il cineasta – due registi che lavorano sul confine sia a livello linguistico che produttivo, cercando sempre di innovarsi. Soprattutto sono stati maestri di libertà: quello che m'hanno insegnato non è granché legato alla tecnica, ma a ciò che sta davanti alla camera. Ho capito grazie a loro che è prioritario il profilmico, la relazione con le persone, lo spazio, il luogo per creare una propria libertà espressiva, mantenere la propria voce ed ascoltarla. Oggi diventa sempre più difficile proteggere uno spazio di espressione personale, ma se riesci a raccontare storie nella maniera più onesta possibile, questa sincerità arriva al pubblico”.
Difficoltà che sono legate allo stato presente dell’industria produttiva: “A me è sembrato che negli ultimi anni si sia sovraprodotto in Italia. – ammette Santambrogio - In questo contesto è necessario tutelare la libertà e la possibilità di raccontare il contemporaneo, e non continuare a rifugiarsi nel passato. Oggi abbiamo perso la poesia, che è l'arte meno commerciabile di tutte, e con lei la possibilità di navigare, di esplorare, di incontrare un altrove; oggi si tende a rinchiudersi, a creare confini, mentre è fondamentale creare un ponte tra culture: questo è un film cubano visto con gli occhi degli italiani. Oggi è prioritario aprirsi all'altro piuttosto che chiuderci in un solipsismo sempre più diffuso”.
Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda si colloca il montatore del film, Matteo Faccenda: “Spesso è difficile trovare spazio in Italia per far esprimere liberamente i registi secondo quello che veramente vogliono raccontare e non quello che l’industria chiede loro”. E a proposito del lavoro sul film ricorda: "Il mio obiettivo era rispettare la messa in scena sin dal principio. Con Gli oceani sono i veri continenti ho vissuto un'esperienza di montaggio differente, è l'opera più difficile che abbia mai dovuto montare. Conoscendo il processo di creazione sin dall’inizio, dovevo dare forma a qualcosa che era come un pezzo di cuore. Il montaggio è come una scultura, da un pezzo di pietra bisogna tirare fuori l'equilibrio più bello".
Sullo sfondo di una decadente Cuba in bianco e nero, il film inquadra la relazione tra Alex e Edith, due teatranti di trent’anni. Volto femminile del film è Edith Ybarra Clara che così ha voluto ripercorrere la genesi dell’opera: "Quando ho conosciuto Tommaso Santambrogio a San Antonio De Los Baños (paese dell’entroterra isolano, ndr), mi disse che aveva bisogno di un attrice per raccontare tre storie sul tema della separazione. Io all’epoca ero produttrice, ma ho risposto che potevo fare anche recitare all’occorrenza. Questa è una storia che mi riguarda, l'ho vissuta nella mia famiglia e in altre relazioni che ho avuto. A Cuba, essendo un’isola, la gente emigra spesso, il sogno di tutti i cubani è conoscere il mondo”.
Gli oceani sono i veri continenti è, per la protagonista, un film che “rimane a metà tra realtà e finzione”, capitatole in un momento cruciale della sua vita: “stavo per andarmene da Cuba per esplorare il mondo, due giorni dopo la fine delle riprese sono partita. Ora che sono in Italia vorrei un altro progetto su cui mettermi alla prova”.