La seconda stagione seriale è difficile come l’opera seconda cinematografica? Nel caso, si può stappare uno zibibbo per The Bad Guy 2, che non è sorprendente come l’epifania del 2022, ma tiene botta appresso al destino coatto del pm siculo Nino Scotellaro (Luigi Lo Cascio), che ingiustamente condannato per mafia si adopera per esaudire la sentenza.

Stavolta è cherchez l’archivio, quello di Suro (Antonio Catania), che scatena gli appetiti dello stesso Nino alias Balduccio Remora, della di lui moglie Luvi (Claudia Pandolfi) e di Testanuda (Stefano Accorsi, agente segreto e biondo platino): un ordigno fine di mondo (la trattativa Stato-mafia…), che la dark comedy elegge fiabescamente – e furbescamente - a proprio oggetto di valore.

Creata da Ludovica Rampoldi e Davide Serino, golden girl e golden boy del nostrano tavolo da scrittura, a sei mani con Giuseppe G. Stasi, che dirige ancora con Giancarlo Fontana, la serie in sei episodi è disponibile sulla piattaforma Prime Video (Amazon), di cui rappresenta, invero senza troppa concorrenza, il prodotto di punta: thriller e pop, Risiko e Interno, Il conte di Montecristo e Iddu, Fratelli d’Italia (tranquilli, l’inno) e Sentimento nuevo, sospensione (tanta) e incredulità (pure), la sintesi tra ragione e divertimento è perseguita e, in fondo, preservata.

Nel cast Selene Caramazza, Giulia Maenza, Fabrizio Ferracane, Carolina Crescentini e un fomentato Aldo Baglio, The Bad Guy 2 si ostina a coniugare sguardo e pubblico, idea – certo il Ponte sullo Stretto manca… - e consumo, mandando a stendere le poraccitudini della fiction patria e solleticando l’ardire critico: più radicalità, più coraggio, si può?

In altre parole, a quando The Baddest Guy?