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Claudia Cardinale (Annex)
La nostra stella sorge dal Mediterraneo e arde del calore tenebroso di una femminilità insieme esotica e tradizionale: Claudia Cardinale. Nelle sue vene scorre sangue siciliano, ma questa creatura selvaggia nasce in Tunisia e a diciannove anni viene eletta “Italiana più bella di Tunisi”. Il suo incontestabile fulgore fotogenico si sprigiona da una fisionomia sinuosa e morbida, che non sfigura accanto a quelle di maggiorate storiche come Sophia e Gina e che però pare rivestire con eleganza un’indole oscura, per certi versi più radicale e moderna.
La tecnica non le serve, Claudia è tutta istinto e sulla lastra ipersensibile del suo magnetismo animale i più grandi registi italiani hanno dipinto i profili di personaggi iconici – di fatto, è l’unica attrice ad aver lavorato sia con Fellini sia con Visconti, il quale sarebbe addirittura l’artefice della sua conturbante camminata “a grandi falcate”.
Tra i ruoli più significativi da lei interpretati, non si può non menzionare quello della ruspante Aida Zepponi in La ragazza con la valigia (1961) di Valerio Zurlini. La valigia che Aida si porta dietro è il classico bagaglio illusorio di chi all’epoca abbandonava la provincia per avventurarsi in città, inseguendo sogni di gloria e d’amore destinati inevitabilmente a infrangersi. Dalla riviera romagnola a Parma, il viaggio compiuto da questa ingenua ballerina dura il tempo di una sosta per fare pipì tra le sterpaglie e il suo accompagnatore dongiovanni la scarica in una realtà che le è completamente sconosciuta.
Nella selva intricata degli sguardi maschili pronti ad avventarsi sulla sua, seppur dignitosa, sprovvedutezza, gli occhi profondi e malinconici di Aida-Claudia – di cui Pasolini scrisse che “guardavano solo agli angoli” – incrociano quelli innamorati del giovane Lorenzo (Jacques Perrin): per lui, quella ragazza dai lunghi capelli arruffati, con indosso una camicetta slabbrata e una gonna demodé, incarna la fierezza, lo splendore e la forma divina della “Celeste Aida” dell’Opera di Verdi.
Attraverso la sua delicata visione d’amore, il firmamento cinematografico accoglie con giubilo l’esplosione della supernova Claudia: per sempre diva e ragazza con la valigia. Lo aveva capito bene Sergio Leone che nel 1968 le affida il ruolo dell’ex prostituta Jill McBain in C’era una volta il West: quando arriva in città e scende dal treno 71 (un treno che sembra fuoriuscire dal fischio di uno sparo), Jill porta con sé una grossa valigia. Il resto è storia del cinema.