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Vincenzo Pirrotta in Spaccaossa
(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Francesco Rosi è un pilastro del cinema: se vuoi raccontare determinate storie, al cinema come a teatro, nella tua drammaturgia non puoi non avere fra i riferimenti culturali la cinematografia di questo grande regista maestro del cinema".
E' quanto, rispondendo alla AdnKronos, sottolinea Vincenzo Pirrotta, regista e attore protagonista nel film Spaccaossa, tratto da un fatto di cronaca reale, con la sceneggiatura di Ficarra & Picone, presentato alle ultime Notti Veneziane e previsto nelle saledal 24 novembre, con anteprime a Roma, Milano e Palermo.
Racconta ancora Pirrotta: "Ci fecero vedere il film Le mani sulla città di Francesco Rosi alle scuole medie e io uscii sconvolto da quella visione, non comprendendone però il significato fino in fondo; poi, al liceo lo proiettarono al cineforum e qui compresi il senso profondo di quella denuncia politica e sociale. In qualche modo, è come se questo film mi avesse accompagnato sin da ragazzo nella mia vita...".
"Abbiamo avvertito la necessità di raccontare questa storia di miseria che avvolge tutta la vicenda, una duplice miseria: quella vestita di cinismo di un gruppo di balordi; e quella vestita di disperazione di chi per poche migliaia di euro accetta di farsi spaccare le ossa, per intascare i premi dall’assicurazione simulando incidenti automobilistici", dice ancora il regista.
Gli fanno eco Salvo Ficarra e Valentino Picone, in questo caso nelle vesti di sceneggiatori e coproduttori. "Abbiamo assecondato una storia davvero particolare, raccontandola in modo non 'tascio' per dirla alla palermitana, a Roma direbbero non 'coatto', senza indulgere in particolari come la rottura delle ossa, che si vede solo in una scena iniziale del film", sottolinea Picone. "Un fatto reale che diventa paradigma di un determinato mondo, rispetto a tanti altri fatti di cronaca, cui Pirrotta ha saputo dare forma di racconto cinematografico", afferma Ficarra, sottolineando anche "l'apporto della fotografia di Daniele Ciprì che ha saputo rendere più che l'immagine della città lo stato d'animo dei personaggi, al di là di una livida Palermo, perché sono i personaggi a essere lividi".


Pirrotta come Ficarra & Picone osservano che si tratta di "un film crudo, che non fa sconti e non dà speranza ai personaggi che ne sono protagonisti in vesti e ruoli diversi ma che noi evitiamo di giudicare per quanto appaiano e siano brutti, sporchi e cattivi. Questa storia coinvolge e permette di frequentare sentimenti e sfumature che in genere non frequentiamo nella nostra vita ma che sono interessanti da seguire". Con Vincenzo Pirrotta, recitano fra gli altri Selene Caramazza, Ninni Bruschetta, Giovanni Calcagno, Aurora Quattrocchi, Luigi Lo Cascio e Simona Malato, con le musiche originali composte dal cantautore palermitano Alessio Bondì e un brano eseguito dalla indimenticabile voce di Giuni Russo.
"Maestri del cinema come Francesco Rosi restano sempre dentro di noi, per poi venir fuori quasi naturalmente, quando meno te lo aspetti...", dicono ancora Ficarra e Picone, in occasione del centenario di nascita del regista, che firmò tra i suoi film di maggiore successo e impatto 'Le mani sulla città', una denuncia della corruzione politica.
Tema affrontato, con toni meno drammatici ma non per questo meno incisivi, da Ficarra & Picone nel film 'L'ora legale'... "Certo - confermano i due attori palermitani - come guardammo anche all'esperienza cinematografica di Mario Monicelli. E' un bene continuare a indagare e descrivere, ciascuno con il suo stile, la crudezza della realtà mantenendo uno sguardo sferzante".
Per quello che riguarda la crisi delle sale, invece, affermano: "Inutile nasconderlo: oggi c'è da fare i conti con una carenza di pubblico, che va invogliato cercando di far crescere nuove star e nuove storie e magari anche incentivato dal punto di vista economico, abbassando il prezzo del biglietto". Non solo. "Nelle scuole, andrebbe inserita un'ora a settimana sulla storia del cinema italiano come materia di studio, paragonando il suo valore al livello della letteratura, per un approccio che sia non solo spettacolare ma anche culturale". E' la ricetta che suggeriscono, nell'ordine, Salvo Ficarra e Valentino Picone per affrontare in modo vincente la sfida contro la crisi delle sale cinematografiche.
Ficarra & Picone - che stanno registrando un successo al box office con il film 'La stranezza' di Roberto Andò, affiancati da Toni Servillo - osservano che "ogni ricetta è sempre da verificare, non è facile. Ma tutto alla fine nasce dalla 'urgenza' di raccontare una storia, da registi o da attori, da sceneggiatori o da produttori. Lo spettatore riconosce la sincerità di quella 'urgenza' di racconto e questo generalmente si traduce anche in un successo, quando il film poi arriva finalmente al cinema".