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Alessandro Siani in Tramite amicizia
“Il mondo del lavoro e delle difficoltà: il tempo delle favole è passato, la gente non ne ha più voglia. I problemi oggi sono tangibili: la guerra e le bollette. Ma il tempo delle risate non è passato, quello no”.
Sesta volta dietro la macchina da presa per Alessandro Siani, Tramite amicizia, anche scritto e interpretato, arriva sul grande schermo il 14 febbraio.
Siani incarna Lorenzo, titolare di un’agenzia che offre amici a noleggio: compagnia, conforto, consigli per gli acquisti, Lorenzo ha la parola giusta per tutti, finché a chiedere i suoi servizi non sono più degli sconosciuti, bensì i familiari, dipendenti di una fabbrica di dolciumi che il proprietario, Alberto Dessè (Max Tortora), avvinto dalla solitudine vuole vendere ai giapponesi. Con lo sprone della cugina Filomena (Maria Di Biase) e l’interessata complicità dell’artista di strada Maya (Matilde Gioli), riuscirà Lorenzo a salvare centinaia di posti di lavoro?
Il tema del lavoro era stato recentemente portato sullo schermo da Siani, quale voce narrante, in Via Argine 310, il doc di Gianfranco Pannone sulla protesta dei lavoratori della Whirlpool di Ponticelli: “Nel film ho parlato anche del lavoro e dell’operaio che non si lascia abbattere. Questo è il mio film meno favolistico, volevo essere sul pezzo e sulla realtà”.
Per quanto riguarda la genesi di Tramite amicizia, Siani rammenta due articoli: “Il primo su Tokyo, dove si affittavano persone per solitudine e malinconia; il secondo concernente un ragazzo che diceva ‘ho molti like, ma pochi amici, poio scelto di spengere il telefono e si è accesa la vita’”.
Sul tema portante dell’amicizia, premesso che “è una cosa seria e il film si apre con una riflessione: quanti amici hai e di quanti ti fideresti?”, Siani si chiede: “Dura più un’amicizia o un amore? Il mutuo. L’amicizia è una cosa seria: tanti ragazzi stanno avendo problemi di solitudine, potersi parlare guardandosi negli occhi è importante”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Gioli: “È importante vivere i rapporti dal vivo: staccarsi dai telefoni e andare al parco” e Tortora, che all’amicizia fa addirittura un’ode: “L’empatia nell’amicizia come nell’amore è fondamentale: sapere sentire il dolore dell’altro. In questo film l’amicizia è trattata con una certa eleganza: sembra facile parlarne, ma non lo è. È un regalo e talvolta ce lo dobbiamo meritare, perché non è gratuita”.