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Gary Oldman nella seconda stagione di Slow Horses
Se i primi sei episodi di Slow Horses ci introducevano nel mondo dell’intelligence britannica (MI5) raccontando un’operazione dei servizi segreti in cui l’agente River doveva arrestare un sospetto, in un aeroporto affollato, vale a dire una corsa disperata contro il tempo. Salvo poi scoprire che era stato ingannato da un superiore e finire nel cosiddetto Pantano.
In inglese Slough House, club dei reietti del MI5 dove finisce chi si è rovinato la carriera, diretta dal geniale e trasandato Jackson Lamb. A tenere unite le due centrali ci sono spie che fanno il doppio gioco e un caso che scuote la nazione.
Nei successivi episodi, su Apple Tv+ dal 2 dicembre, ritroviamo quasi tutti i protagonisti del Pantano. Sono chiamati in gergo ronzini (traduzione di slow horses), e sono quelli che fanno il lavoro sporco: rischiano e salvano le vite permettendo alla squadra ufficiale guidata da Diana Taverner di continuare a fare bella figura.
Stavolta non c’è di mezzo il rapimento di un giovane pakistano, ma la morte apparentemente naturale di una spia in pensione, David Bough. Parallelamente un paio di ronzini vengono cooptati per accertarsi che un incontro tra alti vertici avvenga in sicurezza. Entrambe le trame sono appassionanti, Lamb non crede alla storia dell’attacco di cuore di Dick e ha sentore di qualcosa di molto più pericoloso, legato a vecchi segreti della Guerra Fredda e a cellule dormienti piazzate dopo il Muro di Berlino. E così River, che si caccerà in guai seri. Senza fare spoiler, la minaccia è reale e viene dalla Russia, come in uno dei migliori James Bond.
L’eccezionale squadra di attori (c’è anche un ottimo Jonathan Price) è la ciliegina sulla torta di questo thriller cupo, pieno di invenzioni e infarcito di umorismo british. Gary Oldman giganteggia nei panni di Lamb e altrettanto spietata è la Taverner interpretata da Kristin Scott Thomas. Ma è il biondo e atletico River (Jack Lowden) a dare il brivido in più. Sussulto di gioia: la serie basata sui romanzi di Mick Herron avrà una terza e (forse) una quarta stagione.