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un dettaglio del manifesto di Velasco Vitali
A un mese dall’inizio del Lecco Film Fest – il festival organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e promosso da Confindustria Lecco e Sondrio, dal 5 al 9 luglio – sono stati annunciati i contenuti della quarta edizione: incontri, talk, proiezioni con Marco Bellocchio, Francesco Bruni, Dardust, Elena Lietti, Fotinì Peluso, Giulio Scarpati, Jerzy Stuhr, Carlo Verdone e tanti altri.
IL TEMA
Da mercoledì 5 a domenica 9 luglio, la città di Lecco tornerà ad accogliere i protagonisti del mondo del cinema per “ridestare lo stupore”: questo il titolo della nuova edizione che muove dalle riflessioni che Papa Francesco ha consegnato alla Fondazione Ente dello Spettacolo in occasione dell’udienza privata svoltasi lo scorso febbraio per celebrarne il 75° anniversario.
“In un mondo sempre più artificiale, dove l’uomo si è circondato delle opere delle proprie mani, il grande rischio è quello di perdere lo stupore”, ha detto il Santo Padre, affidando ai presenti all’udienza “il compito di ridestare la meraviglia”. Il tema sarà il fil rouge che legherà i diversi momenti del festival – proiezioni, talk, formazione per i giovani – ricorrendo fra le domande agli ospiti, i racconti e le riflessioni.
GLI INCONTRI E LA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA
Da sempre il festival ha fatto dell’incontro il luogo dello stupore. Ecco perché anche quest’anno saranno gli incontri il cuore del Lecco Film Fest. Sulle sponde del Lago di Como – tra piazza Garibaldi, piazza XX Settembre, il Cinema Nuovo Aquilone – i protagonisti del cinema, e non solo, attraverso la chiave di lettura dello stupore, come motore per scoprire e raccontare e come possibilità di rileggere le grandi opere della storia del cinema, dialogheranno insieme per vivere un’esperienza di confronto e incontro insieme al pubblico.
Il festival sarà inaugurato alla presenza di Piera Detassis. La presidente dell’Accademia del Cinema Italiano - David di Donatello darà il via alla quarta edizione accompagnando il pubblico della manifestazione con una personale introduzione sui suoi temi e il suo significato.
Alla quarta edizione del festival Marco Bellocchio: il regista sarà protagonista di un dibattito con mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, attorno al suo ultimo film, Rapito: un’opera controversa che racconta la vera storia di Edgardo Mortara, strappato alla famiglia ebrea in quanto battezzato segretamente dalla domestica e quindi obbligato all’educazione cattolica. I genitori di Edgardo, sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio ma il Papa, Pio IX, non accetterà di restituire il bambino.
Come promesso, Carlo Verdone tornerà al Lecco Film Fest: la sua visione del cinema del passato appassionerà nuovamente il pubblico del festival. Da Ordet - La Parola (1955) di Carl Theodor Dreyer, presentato durante la terza edizione, a Umberto D. (1952) di Vittorio De Sica. Durante l’incontro, svelerà il suo legame con quest’opera.
Jerzy Stuhr, attore e regista di rilevanza internazionale, simbolo del cinema e del teatro polacco e interprete di opere di molti registi italiani, tra cui Nanni Moretti, porterà a Lecco il suo film The Big Animal (2000), di cui è anche protagonista, basato su una sceneggiatura postuma di Krzysztof Kieślowski da un racconto di Kazimierz Orłoś.
Raggiungeranno la città di Lecco anche Francesco Bruni e Fotinì Peluso. Il regista e l’attrice sono legati da un sodalizio artistico segnato da due lavori: Cosa sarà (2020) e Tutto chiede salvezza (2022). Con Fotinì Peluso continua anche quest’anno la narrazione femminile, trasversale a tutti gli ambiti in cui le donne portano il proprio fondamentale contributo.
Tra le altre, anche Elena Lietti volto cinematografico sempre più amato dal grande pubblico. Il festival conferma l’impegno a riflettere sui conflitti troppo spesso dimenticati e di cui si parla poco: uno di questi è quello siriano.
Con The Lost Souls of Syria, di Stéphane Malterre e Garance Le Caisne, la denuncia all'abominevole regime di Bashar al-Assad: dal 2011, molte decine di migliaia di siriani sono stati uccisi o sono scomparsi. Un fotografo della polizia militare con nome in codice "Caesar" ha fatto uscire clandestinamente dal paese ben 27.000 foto di prigionieri che erano stati torturati e assassinati.
Il Lecco Film Fest pone attenzione ai testimoni di giustizia e omaggia la figura esemplare di Rosario Livatino riproponendo, a quasi trent’anni di distanza dall’uscita, Il giudice ragazzino, film di Alessandro Di Robilant che narra la vicenda del magistrato siciliano assassinato dalla mafia. A rendere omaggio alla figura di Livatino interverranno il protagonista, Giulio Scarpati, e il produttore, Maurizio Tedesco. Il Lecco Film Fest è fin dall’inizio anche luogo di scambio tra cinema e musica.
E dopo Paola Turci, Leo Gassmann e Omar Pedrini, la quarta edizione ospiterà Dardust (Dario Faini), artista italiano tra i più ascoltati al mondo della nuova generazione. Come autore e produttore vanta un palmarés di oltre 70 dischi di Platino e oltre 500 milioni di streams. Ha collaborato con artisti di fama internazionale.
E poi il già annunciato omaggio a Mabel Normand, la “Charlot femmina”, famosa per le sue interpretazioni nel cinema muto: i suoi lavori, insieme a una selezione di cortometraggi diretti e interpretati da Charlie Chaplin, saranno proiettati con l’accompagnamento delle musiche di Rossella Spinosa eseguite dal vivo dall’Orchestra di Bellagio e del Lago di Como. Dopo il successo dello scorso anno, anche questa edizione offrirà un momento con importanti esponenti del giornalismo italiano tra cui Stefano Nazzi, Massimo Bernardini e Gianni Riotta.
SPAZIO AL TERRITORIO E ALLA FORMAZIONE
I festival cinematografici rappresentano un modo per valorizzare un territorio portandovi attenzione da parte del mondo del cinema. Il Lecco Film Fest da quattro edizioni anima la città con le attività proposte, mantiene vivo il dinamismo delle realtà culturali, e non, del territorio. La realizzazione dell’evento è dunque un essenziale momento di promozione territoriale: ci sarà occasione per parlarne insieme agli esponenti di importanti realtà locali.
La Fondazione Ente dello Spettacolo si dedica da lungo tempo allo sviluppo di progetti finalizzati alla formazione dei giovani. Quest’anno, grazie al contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, le attività con i giovani si moltiplicano con la possibilità di entrare a far parte del team di organizzazione e realizzazione del Lecco Film Fest, dopo aver seguito un percorso di formazione e inserimento: “Costruiamo insieme il Lecco Film Fest”.
Grazie alle attività proposte da Cinematografo Lab, i giovani che lo vorranno potranno scoprire i segreti del festival e trovare nuove ispirazioni per costruire insieme la professione di domani. Continua, inoltre, la collaborazione con l’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: i vincitori del concorso “Opera Prima” parteciperanno al Lecco Film Fest frequentando le lezioni del corso dedicato a un Italo Calvino sconosciuto ai più, nella sua scrittura per il cinema.
MANIFESTO DEL LECCO FILM FEST
Quest’anno a firmare il manifesto ufficiale del Lecco Film Fest è un artista profondamente legato al territorio: Velasco Vitali ha donato la sua opera “Un altro pianeta” al festival. «Il lago non è l’Atlantico – ha dichiarato l’artista - attraversandolo possiamo anche figurarci di sbarcare altrove e scoprire nuovi mondi, non saranno le Indie o l’America, ma c’è un faro che ci guida su questa distesa d’acqua, sono le tante lune dell’immaginazione e della poesia che ci invitano ad abbandonare la terraferma, luogo di certezze illusorie».
PRESENTAZIONE DELLA QUARTA EDIZIONE
Durante la presentazione del festival presso il ristorante Da Giovannino, è intervenuto mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo: «Contro le tante brutture che rendono faticosa la vita a molti in questi tempi dobbiamo tornare a stupirci. L’arte cinematografica ha questo potere che però trascuriamo, presi come siamo dalla voracità del consumo. Non ci meravigliamo più di nulla, rischiamo di essere solo dei consumatori. Chi rimane ripiegato sul proprio bisogno e non riesce ad alzare lo sguardo e a stupirsi davanti a una bellezza che si rivela non potrà mai essere pienamente umano. Siamo sempre meno capaci di fermarci davanti a un’opera d’arte e ad assistere al suo spettacolo e all’epifania della verità che custodisce. Condizionati dai nuovi modi di fruire il cinema sui piccoli e piccolissimi schermi, non sappiamo più che davanti ad un film bisogna fermarsi, sospendere l’azione, imparare ad ascoltare, attendere i tempi del racconto dell’altro, essere sovrastati dalla meraviglia di un racconto per immagini grandi che qualcuno ha pensato per noi. Rischiamo di non essere più capaci di stare davanti a una rivelazione e di provarne lo stupore, l’unica via che abbiamo per arrivare ad un cambiamento in noi e nella nostra vita. Ci consideriamo sempre più esseri che si devono dire, che devono reclamare diritti e bisogni, ma che non sanno più ascoltare ed accogliere l’altro con il bene e le domande che porta. Un festival come questo ci insegna ad essere spettatori per restare in ascolto dello spettacolo della vita degli altri. Papa Francesco, durante l’udienza concessa alla Fondazione Ente dello Spettacolo, ci ha parlato dello stupore come capacità di aprirsi a una rivelazione, all’epifania del volto e della storia dell’altro. Il Lecco Film Fest non offre cinque giornate di semplice intrattenimento, ma ci aiuta a tornare spettatori meravigliati. Quest’anno abbiamo lanciato “Cinematografo Incontra” un progetto per fare incontrare chi ama il cinema con chi il cinema lo fa, per vivere insieme esperienza della meraviglia che cambia la vita. Ringrazio Confindustria Lecco e Sondrio che ha voluto rinnovare la collaborazione anche per la quarta edizione, sostenendoci insieme alle istituzioni locali e a tanti sponsor in questa avventura».
«Lo sviluppo del territorio in tutte le sue componenti e la crescita delle persone sono temi prioritari per la nostra Associazione, in una visione guidata dai principi dello sviluppo sostenibile – ha evidenziato il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Plinio Agostoni – La gestione del cambiamento in un contesto di crescente complessità come l’attuale - prosegue - dipende dalle persone ed è quindi necessario che ognuno sviluppi sempre più la capacità di approcciare un quadro articolato, grazie ad un processo educativo adeguato. In questa prospettiva sosteniamo iniziative di carattere culturale: crediamo infatti che l’apertura alla comprensione della realtà sia inerente alla nostra mission e non qualcosa di esterno. Lecco Film Fest, che abbiamo fortemente voluto e che cresce grazie all’impegno dell’Ente organizzatore Fondazione Ente dello Spettacolo e ad un supporto corale da parte di imprese e Istituzioni, oltre a quello della nostra Associazione, è un’espressione emblematica, anche se non certo l’unica, del ruolo di motore dello sviluppo del territorio a tutto tondo che Confindustria Lecco e Sondrio interpreta con senso di responsabilità».
Dopo aver ripercorso gli eventi che hanno segnato la nascita del Torino Film Fest, insieme ad Alberto Barbera e Roberto Turigliatto, Steve Della Casa ha raccontato: «A Lecco, durante la scorsa edizione, ho trovato la stessa partecipazione e lo stesso entusiasmo con cui abbiamo iniziato il Torino Film Fest. Avere una sala cinematografica a Lecco – il cinema Nuovo Aquilone – che funziona tutto l’anno, significa avere un tessuto connettivo sul quale il festival si innesta. Nella radice della parola “festival” c’è “festa”: la festa è un momento di eccezionalità. La cosa bella di questa manifestazione è che questa eccezionalità si innesta su qualcosa che si vive tutto l’anno. Altrimenti non ci sarebbero i volontari, gli sponsor locali che ne permettono la realizzazione, non ci sarebbe neanche don Davide. Il Lecco Film Fest è un gioiello prezioso per il territorio e questa partecipazione così attiva ne è la conferma».