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Luca Barbareschi sul set di Paradiso in vendita
(Cinematografo/Adnkronos) – “I francesi? Sono i nostri cugini senza il nostro senso dello humor”. È l’eloquente ‘dichiarazione di intenti’ con la quale Luca Barbareschi spiega il suo nuovo film da regista, ‘Paradiso in vendita’, in Concorso alla 19ma Festa del Cinema di Roma e che racconta la storia di una immaginaria isoletta siciliana, Fenicusa, che il governo italiano in bancarotta decide di vendere ai francesi. La sceneggiatura nasce dal fatto che nel 2015, al governo greco in profonda crisi economica, venne in mente di vendere alcune isole dell’Egeo. Non ne fece niente, ma è da questa vecchia notizia di cronaca che prende spunto il film, ambientato però in Italia. I nostri cugini d’Oltralpe accettano, inviando loro ambasciatore per lottizzare, comprare, francesizzare il territorio e la popolazione che si mostra molto recalcitrante.
“Mi arrivò una sceneggiatura che coincideva con quanto stava accadendo nella realtà -spiega Barbareschi - All’inizio non mi convinceva, ho cambiato il luogo pensando all’Italia. Man mano che lavoravamo, sui giornali appariva sempre più ‘Italia svenduta’, e in effetti negli ultimi anni l’Italia l’abbiamo svenduta. Insomma è un’invenzione, ma racconta una cosa reale”. Peraltro, “Arnault (il miliardario francese, ndr) ha detto nei giorni scorsi che vorrebbe comprare il nord Italia, mai avrei pensato di andarci così vicino”.
Un film “italiano, di cuore che rappresenta la bellezza del nostro paese”, lo definisce il regista. La pellicola è girata interamente a Filicudi, isola delle Eolie della quale Barbareschi è cittadino onorario. Una commedia di costume e politica che racconta la sfida interna tra culture affini ma litigiose, di conquistatori conquistati e di paesani battaglieri. Nel cast tra gli altri Bruno Todeschini Finocchiaro, Matteo Centamore e Martina Ziami. “Ci sono anche tanti filicudani che hanno recitato con noi”, spiega il regista. “Noi italiani siamo attori nati, spontanei. Volevo provare a unire le due cose”. “Quando Luca mi ha proposto la sceneggiatura ho pensato che il mio italiano non fosse abbastanza buono – spiega Bruno Todeschini con un accento metà italiano, metà svizzero francese, che nel film ha il ruolo del ‘colonizzatore’- Lui però mi ha dato fiducia e immediatamente ho detto ok”.
Donatella Finocchiaro interpreta una sindaca battagliera e forte, leader della sua piccola comunità nell’opporsi alla colonizzazione del paesino. La mia sindaca si fa portavoce della ribellione all’invasore francese – spiega – È un personaggio bellissimo, dalla prima lettura ho trovato fosse un personaggio stupendo. Combattente, fiera, che aizza tutti gli isolani”. E sul film aggiunge: “Da un po’ di anni non si facevano commedie così in Italia, fa piangere, ridere, commuovere, riflettere”. Barbareschi sul set è “un regista bravissimo, non me lo aspettavo. Dal vedere sul set come ha il senso della scena capisci che sa dove andare, sa cosa vuole. Non è da tutti i registi”.
“È una bella storia, originale, sommando i vari pubblici della filiera avrà un successo enorme - dice l’ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco - Io mi auguro che alla fine degli sfruttamenti classici abbia tutte le caratteristiche per andare su Rai1”. Le musiche della pellicola sono firmate da Kaballà e Antonio Vasta, e nella colonna sonora sono present8 anche quattro brani contenuti nell’album ’Pietra Lavica’ di Kaballà, che uscirà in versione rimasterizzata l’8 novembre.