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“Nessuno di noi può decidere scientemente di non amare qualcuno. Questo è un film sentimentale, che racconta tante storie d’amore e anche il mio amore verso il cinema”. Così Paolo Ruffini definisce il suo nuovo film, dal 6 luglio al cinema con Medusa, dal significativo titolo Rido perché ti amo: “perché quando ci si accorge di essere innamorati è il momento in cui si ride”.
Una rom-com molto zuccherosa e favolistica con un protagonista piuttosto insolito ovvero un non belloccio interpretato dal bravo Nicola Nocella. Lui è Leopoldo, un pasticcere di fama mondiale, concentrato su sé stesso e proiettato solo sul lavoro. Fin da bambino ha promesso amore eterno ad Amanda (Barbara Venturato). Ma 25 anni dopo, a una settimana dalle nozze, qualcosa traballa e invece di conquistare la principessa come un bravo principe azzurro la fa scappare. Per salvare il suo matrimonio Leopoldo cercherà di mantenere le promesse che le aveva fatto da bambino e che aveva disegnato in un quaderno ai tempi delle elementari.
“Non mi commuovo con un film italiano da tanti anni e io volevo commuovere”, dice Paolo Ruffini, che tra l’altro nel film interpreta il ruolo di Ciro Esposito, l’amico di Leopoldo. Nel cast anche: Daphne Scoccia, Greg, Enzo Garinei (nella sua ultima interpretazione), Loretta Goggi e Herbert Ballerina.
“In quel periodo Paolo mi riempiva di cibo come un barile. Come riferimento cinematografico abbiamo avuto Il ciclone di Pieraccioni, ma anche tante commedie romantiche e i primi film di Nuti. Abbiamo poi invertito i classici ruoli per cui quello bello è in realtà l’amico del grassottello e non è il protagonista”, dice Nicola Nocella, che oltre ad interpretare Leopoldo, ha scritto la sceneggiatura insieme a Ruffini, Francesca Romano Massaro e Max Croci.
“Solo rimanendo bambini si cambia senza snaturarsi. In questo film ogni personaggio è alla ricerca della propria felicità e dell’amore. Amanda è un po’ l’emblema di tutto questo”, dice Barbara Venturato. E Daphne Scoccia: “Il mio personaggio è pieno di tatuaggi. Il suo corpo è come un diario e rappresenta i momenti della sua vita”.
Infine interviene Greg: “Il film si svolge in un piccolo paesino che è una sorta di mondo immaginario. C’è il saggio, l’intellettuale, il matto, l’eremita. In questo caso c’è il cartolaio, che sarei io, ancorato a un mondo antico, dispensa consigli. È il saggio del posto a cui ci si rivolge ed è una figura che fa andare il bandolo della matassa nella direzione che deve prendere”.
All’inizio del film un lungo piano sequenza di ben 11 minuti che racconta il passaggio dal mondo dei bambini a quello degli adulti: “Ho citato L’erba del vicino con Tom Hanks- dice Ruffini-. Questo è un film che parla del rendere felici l’io bambino che è dentro di noi. Ho dato molta importanza all’inizio perché uno dei miei registi preferiti è Billy Wilder e diceva che erano molto più importanti gli inizi che i finali. Per cui io ho cercato di farne uno bello”.
Nel film il comico livornese continua il suo discorso inclusivo verso i ragazzi down, iniziato da tempo con per esempio lo spettacolo Up & Down. “La Disney su questo ci ha costruito una campagna, io non credo ci sia bisogna di questo. Mi sembrava brutto fare un film sulla felicità senza persone con la sindrome di down che sono molto più felici di altre”, commenta.
E poi conclude: “Abituatevi a vedere i film sul grande schermo e non sui tablet o sui telefonini. Noi usciamo tra Indiana Jones e Mission Impossible, ma portiamo al cinema la nostra piccola e sincera meraviglia”. Rido perché ti amo rientra nell’iniziativa estiva di Cinema Revolution che include tutti i film italiani ed europei con una tariffa di ingresso per gli spettatori fissata a 3,50 euro.