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Luisa Ranieri, Nicole Grimaudo, Ferzan Özpetek, Jasmine Trinca, Vanessa Scalera, Aurora Giovinazzo sul set di Diamanti
Ferzan Özpetek e diciotto attrici sul set: “Tutti mi facevano gli auguri, un po’ preoccupati. Pensavo che sarebbe stato molto difficile: mi sbagliavo, è stato molto armonioso. Le donne sono superiori, una colonna portante della mia vita. E questo, per me, è un film spartiacque, indimenticabile”. Ovvero Diamanti, prodoto da Greenboo Production, Faros Film e Vision Distribution in collaborazione con Sky, in sala dal 19 dicembre con Vision Distribution (uscita importante: almeno 400 copie), corale femminile negli anni Settanta dentro una sartoria per cinema e teatro.
Una storia che arriva da lontano: “Ho fatto l’aiuto regista per sedici anni – racconta Özpetek – e spesso accompagnavo attori e registi alla storica sartoria Tirelli. Lì ho imparato quanto è importante la luce e che il dettaglio è una mania, quasi una malattia mentale. E ho conosciuto Piero Tosi, che poi è diventato mio amico e mi ha aiutato nel corso della carriera, come oggi fa Mina (i cui veri costumi si vedono nel film, ndr). È stata proprio lei a suggerirmi di cambiare il titolo, che all’inizio era Mezza verità: come i diamanti, le donne resistono a tutto”.
A capo della Sartoria Canova, due sorelle molto diverse: Alberta, dura e inflessibile (Luisa Ranieri), e Gabriella, fragile e tormentata (Jasmine Trinca). “È la nostra quarta volta insieme – spiega Ranieri – e ormai abbiamo costruito un rapporto fondato sulla fiducia reciproca e sul divertimento. Stavamo girando Nuovo Olimpo, mi rivelò che voleva fare questo film con tutte le attrici della sua vita: ‘ci sto, ma stavolta dammi un ruolo grande’ gli ho detto, scherzando. Il suo è un metodo che ti impone di stare emotivamente sul pezzo: abbiamo lavorato come se fosse un balletto, con le macchine sempre addosso, modificando in corsa in base a quello che accadeva, mettendoci in ascolto dei personaggi”.
“Mi interessava raccontare una donna presente ma assente – dice Trinca – che attraversa quelle cose della vita che a noi sfuggono, che non riesce a tirare fuori il dolore. Ferzan ha messo in scena una comunità in cui ognuna fa un percorso, l’una poggia il proprio sguardo sull’altra e tutte sono felici di lavorare”.
Ogni diamante nasce a partire dalle attrici (“Ti devi innamorare di loro”): dalle vecchie conoscenze del regista Lunetta Savino, Paola Minaccioni, Nicole Grimaudo, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Loredana Cannata, Milena Vukotic ed Elena Sofia Ricci alle new entry Geppi Cucciari (che si era proposta in televisione), Vanessa Scalera (“Me l’aspettavo più vecchia” rivela Özpetek), Milena Mancini, Giselda Volodi, Sara Bosi fino a Mara Venier. “Un regalo insperato – dice la conduttrice, che torna a recitare dopo quasi trent’anni – in un momento particolare della mia vita. Pensavo fosse una boutade, credevo di non essere all'altezza, mi sentivo inadatta. Volevo scappare, finché Ferzan mi ha confidato di avere paura come me. Fare questo film mi ha fatto bene al cuore”.
Ci sono anche gli uomini: Luca Barbarossa (al debutto come attore, “arruolato” dal regista dopo una puntata di Radio Due Social Club), Vinicio Marchioni, Edoardo Purgatori, Carmine Recano e Stefano Accorsi, che interpreta un regista (“Un maschio fragile perché solo – sintetizza – in una storia dove le donne fanno rete”). Ma la novità è un coinvolgimento diretto di Özpetek (“Non potevo mettere un’altra persona a dire le mie cose”).
Un film sulle donne – le tre ore iniziale sono diventate due ore e quindici minuti – non poteva che essere dedicato alle donne, ovvero tre attrici con cui il regista si pente di non aver lavorato: “Mariangela Melato aveva amato Il bagno turco, dopo tanti anni scrissi per lei un ruolo in Magnifica presenza ma mi disse che ormai era troppo tardi. Virna Lisi si complimentò con me dopo Le fate ignoranti: avrebbe dovuto essere la nonna di Mine vaganti ma poi ho incontrato Ilaria Occhini, che era più giusta, e ho rimandato. Monica Vitti l’ho conosciuta quando vinsi il Globo d’Oro per l’opera prima: mi disse delle cose così belle che non mi interessava più il premio”.
Sui titoli di coda, la title track di Giorgia, che torna con Özpetek dopo La finestra di fronte: “Avrei voluto mettere Mina – rivela il regista – ma sarebbe stato ridondante (nel film si sentono Mi sei scoppiato dentro il cuore e L’amore vero, ndr). Giorgia ha visto il film, l’ha amato e ha scritto la canzone in pochi giorni”.