In sala

  • Da giovedì 2 marzo

Mixed by Erry di Sydney Sibilia, con Luigi D'Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo (Commedia, Italia, 110’). Nel magico capoluogo campano degli anni '80, dove Maradona è una divinità, Enrico "Erry" Frattasio trasforma i mixtape che fa per i suoi amici in un impero, grazie all'aiuto dei suoi fratelli Peppe e Angelo. Una clamorosa impresa che cambierà le loro esistenze, reinventerà il concetto di pirateria in Italia e porterà la musica nelle vite di tutti. Agile per estetica e narrazione, l’opera di Sibilia funziona meglio nella prima parte, a giochi non ancora definiti, ma la sfida reale del film sarà quella di saper dialogare con generazioni che con buona probabilità non hanno mai visto, né toccato una musicassetta, abituate ad un altro tipo di rapporto con la fruizione musicale. Sa restituire il lato umano di un’arte, quella della contraffazione, e il segreto di una “riproducibilità tecnica”.

Benedetta di Paul Verhoeven, con Virginie Efira, Charlotte Rampling, Daphne Patakia (Drammatico, Francia-Paesi Bassi, 131’). Nel XVII secolo, quando la peste si diffuse in Italia, la giovanissima Benedetta Carlini entrò nel convento di Pescia in Toscana. Fin da piccola, ha avuto la capacità di compiere miracoli e la sua presenza nella nuova comunità cambierà molte cose nella vita delle suore. In Concorso a Cannes 2021, non prende posizione sulla protagonista (mistica o manipolatrice?) ma ne celebra il desiderio sessuale associando l’incontro con il Cristo. Fossero altri tempi, si sarebbe gridato allo scandalo: il problema è che non si riesce davvero a prenderlo sul serio, il camp è incerto, il kitsch preterintenzionale, a Efira non si crede. Vorrebbe essere tante cose: pamphlet anticlericale, trattatello femminista, feuilleton erotico, film in costume svestito. Poca roba.

Benedetta
Benedetta

Benedetta

Empire of Light di Sam Mendes, con Olivia Colman, Michael Ward, Colin Firth (Drammatico, U.S.A.-G.B., 119’). Inghilterra, 1981. Hilary gestisce un cinema e deve fare i conti con la sua salute mentale. Stephen, un nuovo dipendente che sogna di fuggire dalla provincia. Entrambi trovano un senso di appartenenza attraverso la loro dolce e improbabile relazione e sperimentano il potere curativo della musica, del cinema e della comunità. Se fosse un mélo puro, racconterebbe la lotta della coppia contro lo stigma sociale e lo spirito dei tempi, ma il film preferisce tenersi la tormentata storia d’amore come atout da giocarsi nei momenti di stanca, facendo dell’opera un pezzo di ricostruzione ambientale. Si finisce col dire “bravi gli attori (vero), bella la fotografia”, perché Roger Deakins è un maestro anche in questo film tiepido e prevedibile.

Creed III di Michael B. Jordan, con Michael B. Jordan, Tessa Thompson, Phylicia Rashad (Drammatico, U.S.A., 116’). Ormai astro nascente della boxe, Donnie si ritrova a fare i conti con la sua vita privata, ovvero la relazione iniziata da poco con Bianca, e con la futura carriera in solitaria, ormai senza il supporto di Rocky. Opera prima di Jordan.

L’uomo che disegnò Dio di Franco Nero, con Franco Nero, Stefania Rocca, Kevin Spacey (Drammatico, Italia, 110’). Emanuele è un anziano, solitario e cieco, con un grande dono: la capacità di ritrarre chiunque semplicemente udendone la voce. Nessuno conosce questa “magia”, tranne la sua assistente sociale Pola e gli studenti della scuola serale dove insegna ritrattistica a carboncino. La sua vita viene sconvolta quando Pola gli presenta due immigrate africane: Maria, una vedova che è venuta in Italia sperando in un futuro migliore, e sua figlia Iaia. Le due si trasferiscono da lui occupandosi in cambio della casa. Una sera, Iaia registra l’anziano mentre sta disegnando un suo ritratto e carica il video online. Così Emanuele viene notato da uno show televisivo che scopre straordinari talenti che sfrutta per audience.

Tutto in un giorno di Juan Diego Botto, con Penélope Cruz, Luis Tosar, Font García (Drammatico, Spagna-G.B., 105’). Un film sulla famiglia, sull’amore e sulla solidarietà. Un conto alla rovescia per le storie intrecciate di tre protagonisti, che cercano di restare a galla e superare le ventiquattro ore che cambieranno la loro vita. Il film esplora l’impatto della crisi economica sui rapporti personali, e come l’amicizia e la solidarietà possano essere d’aiuto per superare i momenti più difficili della vita. Un’affannosa corsa contro il tempo, ai margini di una grande città. Periferia e dramma sociale per denunciare gli sfratti con gli occhi degli sfrattati. Un esordio incoraggiante, con tutti i suoi difetti.

Il patto del silenzio di Laura Wandel, con Maya Vanderbeque, Günter Duret, Karim Leklou (Drammatico, Belgio, 72’). Il bullismo a misura di bambino. Gli adulti sono creature lontane, enormi, che fanno parte di un altro mondo. Se ne vedono le mani, si avvertono le presenze, ma restano ai margini. Dovrebbero intervenire, delineare le regole, ma non ci riescono. Lo scontro generazionale è selvaggio. È il trionfo dell’incomunicabilità, del non tradire. Il patto del silenzio, appunto. Si viene immersi in un war movie, dove le trincee sono i banchi di scuola. Il ritmo è serrato, lunghi pianisequenza non danno scampo ai comportamenti delle piccole vittime. Si perde l’innocenza, i carnefici sono i presunti angeli. Siamo oltre Il signore delle mosche, qui la discesa agli inferi è inesorabile. Il talento di Wandel non è in discussione. Vincitore del XXVI Tertio Millennio Film Fest.

Il patto del silenzio - Foto Dragon Films
Il patto del silenzio - Foto Dragon Films

Il patto del silenzio - Foto Dragon Films

Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo di Lili Horváth, con Natasa Stork, Viktor Bodó, Benett Vilmányi (Drammatico, Ungheria, 95’). Márta si è innamorata. Per questo motivo, si lascia alle spalle la brillante carriera intrapresa negli Stati Uniti in un reparto di neurochirurgia e torna a Budapest per iniziare una nuova vita con l'uomo che ama. Lui però non si presenta all'appuntamento al Ponte della Libertà. Dopo un'attesa inutile, lo cerca disperatamente e quando finalmente lo trova, l'amore della sua vita le risponde di non averla mai vista prima d'ora. Sembra quasi di ritrovarsi in uno dei meravigliosi film di Kieslowski, riferimento che la stessa regista non nega di aver avuto per il tratteggio della protagonista. Sospeso in andamenti e proiezioni di coppia che poi improvvisamente si fanno peregrinaggi solitari, prende le mosse da grandi ossessioni, come la Madeleine di La donna che visse due volte di Hitchcock o la Adele H. di Truffaut.

La memoria del mondo di Mirko Locatelli, con Fabrizio Falco, Maurizio Soldà, Fabrizio Calfapietra (Italia, Giallo, 99’). Adrien, studioso d’arte e biografo dell’artista Ernst Bollinger, si ritrova coinvolto nella storia di cui è autore, coprotagonista del capitolo conclusivo della vita artistica del grande Maestro. Immersi nell’atmosfera rarefatta di una laguna invernale, i due uomini, accompagnati da un giovane barcaiolo, condivideranno l’esperienza di un pellegrinaggio laico alla ricerca di una donna scomparsa, ritrovandosi ad esplorare territori interiori inaspettati e a riconoscersi figli di una memoria comune.

Umberto Eco – La biblioteca del mondo di Davide Ferrario (Documentario, Italia, 80’). A quattro anni dalla scomparsa di Umberto Eco, la famiglia decide di donare la sua biblioteca privata composta da circa 50.000 volumi e da una sezione di libri antichi e molto rari, alle biblioteche Braidense di Brera e dell’Università di Bologna. Le operazioni per il trasferimento portano a rileggere il lavoro e la mente di un grande filosofo e narratore contemporaneo come Eco alla luce di tutte le sue fonti e della loro organizzazione, curata e ripensata più volte nel corso di una vita. Dalla preziosa sezione dei libri originali del Seicento agli scaffali dedicati ai ‘folli letterari’ che pagano pur di essere pubblicati, passando per il giallo sull’identità di Shakespeare, il film ripercorre e illustra le principali ossessioni di Umberto Eco, che sottendono tutta la sua produzione letteraria, fiction e non.

  • Da lunedì 6 marzo

I guerrieri della notte di Walter Hill, con Michael Beck, James Remar, Dorsey Wright (Drammatico, U.S.A., 92’). La Cineteca di Bologna riporta in sala il cult in edizione restaurata. Scriveva Andrew Sarris all'uscita del film: "Il linguaggio delle gang è volutamente criptico, il senso dello spazio è chiaramente magico". C'era una nuova magia, nera e sotterranea, nella storia dell'attraversamento che conduce la banda dei Warriors dal Bronx a Coney Island, mentre tutte le altre street gang sono alle loro calcagna. Film epico ed epocale, per varie ragioni: i ribelli di Walter Hill, senza cause pervenute che non fossero la pura sopravvivenza del gruppo, replicavano il clima di (vera) paura che all'epoca regnava nelle (vere) strade di New York e lo sottoponevano a un restyling in chiave di mitologia popolare, tra western all'italiana e cavalieri della Tavola Rotonda. Accoglienza controversa, successo divenuto culto, imitazioni a non finire.

L’ombra di Goya di José Luis López-Linares (Documentario, Francia-Spagna-Portogallo, 90’). Per esplorare le infinite sfaccettature dell’artista, in testa al composito corteo di esperti e appassionati scelti dal regista, c’è Jean-Claude Carrière, storico amico e collaboratore di Luis Buñuel, sceneggiatore, scrittore, attore e regista, che López-Linares ha avuto la fortuna di filmare un anno prima della sua scomparsa, ripercorrendo con lui le orme di Goya. Nel corso della narrazione ognuno degli intervistati fa luce a modo suo su un artista dall’incredibile ricchezza espressiva (un otorinolaringoiatra si cimenta, per esempio, nel rintracciare nei quadri le conseguenze della sordità del pittore) avvicinando tra loro i tasselli di un viaggio che esplora la relazione tra cultura ed emozioni, cinema e pittura. Invece di prediligere il percorso cronologico, si spazia tra opere di periodi diversi con cui Goya smaschera vizi e ipocrisie della sua epoca, tutte collegate tra loro dalla guida acuta e dalle riflessioni illuminanti di Carrière.

  • Da mercoledì 8 marzo

Primadonna di Marta Savina, con Claudia Gusmano, Fabrizio Ferracane, Francesco Colella (Drammatico, Italia-Francia, 102’). La storia di Lia, una giovane ragazza che reagisce alla più terribile delle violenze con un atto di ribellione che scardinerà le consuetudini sociali della sua epoca. In un mondo in cui regna la legge del più forte, la mafia è radicata e accettata come parte naturale della vita, i potenti decidono e i più deboli eseguono, il suo coraggio spalancherà la strada alla lotta per i diritti delle donne. La bella opera prima di Marta Savina, presentata in concorso nella sezione Panorama Italia di Alice nella Città, racconta un difficile passaggio epocale, che non fu affatto semplice né senza traumi. Ispirato alla storia di Franca Viola, rapita e violentata a diciassette anni, che ebbe il coraggio di rifiutare pubblicamente il matrimonio riparatore con il suo stupratore il 17 dicembre del 1966.

Women Talking – Il diritto di scegliere di Sarah Polley, con Rooney Mara, Jessie Buckley, Claire Foy (Drammatico, U.S.A., 104’). La storia di un gruppo di donne di una colonia religiosa che discutono di un segreto scioccante che riguarda gli uomini della comunità che per anni le hanno drogate e poi violentate. Quando la verità viene a galla, le donne discutono della loro drammatica condizione e dovranno decidere se restare e combattere o andare via. Due candidature all’Oscar (film e sceneggiatura non originale).

Women Talking - Il diritto di scegliere
Women Talking - Il diritto di scegliere

Women Talking - Il diritto di scegliere

Cipria di Giovanni Piperno, Anna Villari (Documentario, Italia, 55’). 1941, l’Italia è in guerra. Ma il regime tende a rassicurare su una vittoria vicina. C’è tempo ancora per innamorarsi dei divi del cinema, della radio, di Cinecittà. In questo clima la casa cosmetica di proprietà di Giuseppe Visconti di Modrone, padre di Luchino, lancia un concorso associato a una cipria di nuova uscita, “Velveris, velo di primavera”. Il concorso invita le donne italiane a inviare la storia, vera, della loro vita, al giornale “L’Illustrazione del Popolo”. Le più belle saranno pubblicate e radiosceneggiate, la vincitrice addirittura trasformata in un film. Il concorso è un successo, le storie arrivano a centinaia. La giuria proclama persino tre vincitrici. Poi tutto si interrompe.


In streaming

  • Da giovedì 2 marzo

Prince Avalanche di David Gordon Green, con Paul Rudd, Emile Hirsch, Lance LeGault (Commedia, U.S.A., 94’). MUBI. Nel 1987, dopo che il Texas è stato colpito da un devastante incendio che ha distrutto oltre 700.000 acri di boschi, due operai, Alvin e Lance, vengono assunti per ridipingere il manto stradale, lavoro che li terrà isolati e a contatto con la natura per oltre due mesi. Alvin, introverso e sognatore, porta con sé Lance, il fratello pigro e scapestrato della donna che ama. Tra questi due caratteri differenti nasce un'alchimia conflittuale, dando vita a simpatici battibecchi e scambi di battute. Mentre lavorano immersi nella natura più incontaminata, i due uomini impareranno a conoscersi e affrontare i propri limiti. Arriva in Itali a dieci anni dalla vittoria dell’Orso d’Argento per la miglior regia al Festival di Berlino.

Ida Red di John Swab, con Frank Grillo, Josh Hartnett, Melissa Leo (Thriller, U.S.A., 111’). PRIME VIDEO. Ida "Red" Walker , la madre biologica di una famiglia criminale, giace in prigione a marcire. È vedova a causa del busto che l'ha presa. Ora che ha il cancro, vuole morire in libertà. Quindi pianifica sia una libertà condizionale che, fedele alla forma, una rapina. Suo figlio è un criminale di successo, l'etico Wyatt, così come il cognato, lo psicopatico Dallas. C'è anche la sorella Jeanie, allontanata da Ida perché ha sposato il poliziotto gentile e ottuso Bodie Collier. La loro adolescente ribelle Darla è attratta dallo zio Wyatt ed è sentimentalmente coinvolta con il bastardo locale Petey. Wyatt sta attraversando un periodo difficile dopo che un furto di camion è andato storto, e l'irritabile agente speciale dell'FBI Lawrence Twilley, che è partner di Collier, è sulle tracce. Dallas, che si autoproclama addetto alle pulizie, spara con cattiveria alle persone responsabili del pasticcio, o ai loro parenti.

  • Da venerdì 3 marzo

Il futuro in un bacio di Adolfo Valor, con Álvaro Cervantes, Silvia Alonso, Susana Abaitua (Commedia, Spagna, 95’). NETFLIX. All'età di sedici anni, Javier bacia una ragazza per la prima volta scoprendo di avere il dono della veggenza o almeno della veggenza amorosa. Con un solo bacio riesce a vedere il futuro di una relazione prima di iniziarla, cosa che finora gli ha impedito di avere storie a lungo termine, perché è lui a concluderle prima che le cose inizino a peggiorare. Ma tutto cambia la sera in cui bacia Lucía  e si vede felicemente sposato con figli. Il problema? Lei è la ragazza del suo migliore amico.

  • Da mercoledì 8 marzo

Un’isola per cambiare di Vanessa Jop, con Naomi Krauss, Goran Bogdan, Bahar Balci (Sentimentale, Germania, 108’). NETFLIX. Zeynep Altin ha raggiunto il limite: lavora troppo e non è apprezzata dal marito, dalla figlia o dal padre anziano. Come se non bastasse, l'impresa di pompe funebri che si occupa dell'amata madre defunta l'ha vestita con un completo da uomo invece del suo abito preferito. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso per Zeynep, che da Monaco fugge su un'isola croata, nel cottage che la madre aveva acquistato in segreto anni fa sperando di ritrovare non solo pace e tranquillità, ma anche se stessa. Peccato che l'ex proprietario del cottage, un burbero isolano di nome Josip, viva ancora sul suo terreno...