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Holy Spider
In sala
- Da giovedì 16 febbraio
Non così vicino di Marc Forster, con Tom Hanks, Rachel Keller, Manuel Garcia-Rulfo (Commedia, U.S.A., 126’). Ogni mattina Otto Anderson fa la ronda nel piccolo comprensorio dove abita, risponde a mezza bocca ai saluti, controlla che ogni macchina abbia esposto nel modo corretto i permessi, sposta i rifiuti gettati malamente nei bidoni della differenziata. Scorbutico e rompipalle, è vedovo e sta pianificando suicidio, finché arriva una giovane e vivace famiglia messicana. Tratto dal bestseller svedese L'uomo che metteva in ordine il mondo di Fredrik Backman e dal conseguente film di Hannes Olm, Mr. Ove, gioca sul doppio binario tra presente in commedia e passato romance-mélo: prevedibile nello sviluppo, ma capace di far sorridere e commuovere, con un Hanks perfetto.
Holy Spider di Ali Abbasi, con Mehdi Bajestani, Zahra Amir Ebrahimi, Arash Ashtiani (Thriller, Francia-Germania-Svezia-Danimarca, 117’). Saeed ha una missione: “ripulire” la città santa iraniana di Mashhad dalle prostitute di strada immorali e corrotte. Dopo aver ucciso diverse donne, diventa sempre più disperato per la mancanza di interesse pubblico nei confronti della sua missione divina. Opera terza di Ali Abbasi, è il primo noir persiano su un serial killer iraniano: parte anche bene, poi la routine familiare e omicida di Saaed stinge, e nemmeno esaltano le indagini della giornalista Rahimi cui tocca il contraltare femminile al mostro della porta accanto e, sebbene venga assimilata, il contraltare professionale rispetto alle prostitute. Buone le musiche zimmeriane, non male nemmeno gli attori, ma la presunzione più che l’ambizione di Abbasi è quella di chi è arrivato uno anziché primo. Zahra Amir Ebrahimi miglior attrice a Cannes 2022.
The Quiet Girl di Colm Bairéad, con Catherine Clinch, Carrie Crowley, Andrew Bennett (Drammatico, Irlanda, 97’). Nella campagna irlandese, Cáit, una bambina di nove anni, vive insieme all’impoverita famiglia di contadini. Poco considerata dal padre disattento e dalla madre alle prese con la numerosa prole, trascorre le sue giornate nascondendosi da tutto e tutti. Un’estate Cáit è mandata dai Kinsella, coppia senza figli con un triste segreto sulle spalle, offertasi di ospitarla: la ”quieta” ragazzina riuscirà a integrarsi con gli adulti, scoprendo sé stessa e la confortante condizione di essere una figlia amata. Come in ogni Bildungsroman vi è la maturazione individuale dell’eroina, l’attenzione ai suoi sentimenti e ai pensieri implicitamente trasmessi, il monitoraggio del cambiamento, rilevato dall’affievolirsi dell’insicurezza ereditata dal proprio contesto d’origine e lo strutturarsi della fiducia trasmessa dall’avere affetto.
Till – Il coraggio di una madre di Chinonye Chukwu, Con Danielle Deadwyler, Haley Bennett, Whoopi Goldberg (Drammatico, U.S.A., 130’). La vera storia dell'innarrestabile ricerca di giustizia di una madre, Mamie Till-Mobley per il figlio di 14 anni, Emmett Till, linciato nel 1955 mentre visitava i suoi cugini in Mississippi. Nel viaggio della donna, allora, nella sua capacità di trasformare in azione si riflette l'universale potere delle madri di cambiare il mondo.
Una relazione passeggera di Emmanuel Mouret, con Sandrine Kiberlain, Vincent Macaigne, Georgia Scalliet (Sentimentale, Francia). Una madre single e un uomo sposato intreccino una relazione, pur sapendo che il loro legame sarà puramente fisico. Entrambi sanno che non potranno mai avere alcun futuro come coppia, ma più trascorrono del tempo insieme e più si sentono in sintonia. È così che i due si ritroveranno sorpresi dal grado di complicità che sono riusciti a raggiungere in breve tempo, ma come finirà la loro storia? Tra l’entusiasmo incosciente del cinema di Baumbach, i dialoghi sferzanti alla Woody Allen e le atmosfere di Scene da un matrimonio di Bergman, Mouret dirige un trattato sentimentale pieno di grazia e di rarissima intensità. Presentato al Festival di Cannes 2022.
- Da lunedì 20 febbraio
Jarman – Wittgentsein di Derek Jarman, con Michael Gough, Tilda Swinton, Karl Johnson (Biografico, G.B., 75’). In occasione del suo trentennale della sua prima alla Berlinale, dove si aggiudicò il Teddy Bear Award come miglior film a tematica LGBTQ+, IWonder riporta in sala la versione restaurata dell’ultimo lavoro di fiction del cineasta inglese prima della sua scomparsa, a causa dell’AIDS, nel 1994. La biografia del filosofo Ludwig Wittgenstein viene raccontata da Derek Jarman in modo unico e stravagante in questo piccolo ma geniale film, mettendo in scena il padre della filosofia del linguaggio rappresentando visivamente i suoi ragionamenti, i teoremi, l’avversione per il mondo accademico e la lotta per vivere liberamente la propria sessualità, in un film gioiosamente queer sia nella forma che nel contenuto.
La primavera della mia vita di Zavvo Nicolosi, con Colapesce, Dimartino, Stefania Rocca (Commedia, Italia, 94’). La rocambolesca storia di due amici, con un passato musicale in comune e un futuro tutto da scrivere. Dopo la rottura del loro sodalizio professionale e un lungo periodo di silenzio, Antonio ricontatta Lorenzo per un nuovo, misterioso e affascinante progetto. Questa volta la musica non c’entra, ma la posta in gioco è così alta da smontare l’iniziale diffidenza di Lorenzo e la scadenza così stretta da trascinare i due amici in una spericolata, quanto temeraria, corsa contro il tempo in cui le sorprese non finiscono mai. E Antonio e Lorenzo dovranno fare i conti con il proprio passato e con se stessi. Fino ad una sconvolgente rivelazione.
In streaming
- Da giovedì 16 febbraio
Mutzenbacher di Ruth Beckermann (Documentario, Austria, 100’). MUBI. Dopo aver letto un annuncio su un giornale, un centinaio di uomini risponde si presenta al provino per l'ultimo film di Ruth Beckermann. Il titolo Mutzenbacher deriva da Josefine Mutzenbacher ovvero La storia di una prostituta viennese da lei stessa narrata, un romanzo erotico tedesco pubblicato nel 1906, quasi sicuramente scritto da un uomo e bandito in Germania fino al 1968. Beckermann chiede a tutti gli uomini, seduti su un divano che sembra arrivare da un bordello, di leggere un passaggio del libro, provocando discussioni sulla moralità sessuale, con i ruoli invertiti: a differenza del romanzo, qui sono gli uomini a essere osservati e giudicati. Presentato al Festival di Berlino 2022.
- Da venerdì 17 febbraio
Unlocked di Kim Tae Joon, con Yim Si-wan, Chun Woo-hee, Kim Hie Won (Thriller, Corea del Sud). NETFLIX. Tornando dal lavoro Na-mi perde lo smartphone che contiene tutto ciò che la riguarda. Jun-yeong lo ritrova e glielo restituisce dopo aver installato uno spyware nel dispositivo. Monitorando la sua vita quotidiana scopre così tutti i dettagli possibili che la riguardano, dai suoi spostamenti, hobby e gusti fino alla sua carriera, situazione economica e rete sociale, poi si avvicina a lei nascondendo la propria vera identità. Nel frattempo, il detective di polizia Ji-man trova tracce del figlio Jun-yeong sulla scena di un crimine e indaga segretamente su di lui, sospettando il peggio. Na-mi si sente sollevata per aver ritrovato il telefono, ma in breve tempo la sua quotidianità è stravolta e sfugge al suo controllo. Solo perché ha perso il dispositivo, tutta la sua vita è in pericolo.
- Da lunedì 20 febbraio
Robe of Gems di Natalia López Gallardo, con Nailea Norvind, Antonia Olivares, Aida Roa (Drammatico, Messico-Argentina, 117’). MUBI. Isabel sta divorziando e si trasferisce in una vecchia villa un tempo di proprietà della sua famiglia. Quando la sorella della collega di Isabel, Marta, scompare senza lasciare traccia, il capo della polizia Roberta inizia a indagare sul caso. Anche il figlio di Roberta è coinvolto nel traffico di droga, cosa che porta alla disperazione il detective preoccupato. Marta si guadagna da vivere anche lavorando per una banda di narcotrafficanti locale all'insaputa del capo della polizia. Il cammino verso la redenzione delle tre donne è oscurato dalla tragedia e dalla violenza. Presentato al Festival di Berlino 2022.
- Da martedì 21 febbraio
Il posto di Mattia Colombo, Gianluca Matarrese (Documentario, Italia-Francia, 75’). MUBI. Ogni mese, una moltitudine di infermieri del Meridione attraversano tutto il paese per tentare la fortuna in un concorso pubblico svolto nelle città del Nord Italia. Ci sono solo poche posizioni per le migliaia di candidati. La maggior parte di loro ci prova più volte all’anno. Per risparmiare viaggiano di notte, a bordo di autobus low cost, e sostengono l’esame all’alba. Ognuno di loro porta con sé la propria storia, le proprie speranze e paure. Un documentario on the road sulla speranza di un lavoro fisso e la tragedia di una nazione alle prese con la disoccupazione. Un viaggio nel cuore di una enorme crisi sociale, morale ed economica italiana, che attualmente si ripercuote su tutta l’Europa.
- Da mercoledì 22 febbraio
Unrest di Cyril Schäublin, con Valentin Merz, Clara Gostynski, Alexei Evstratov (Drammatico, Svizzera, 93’). MUBI. 1872. In una valle della Svizzera nordoccidentale, Josephine lavora in una fabbrica di orologi dove produce un pezzo che provoca l'oscillazione al centro dell'orologio. Ha però difficoltà a pagare le questo la mette nei guai con il villaggio e la fabbrica stessa. Si unisce così al movimento operaio anarchico degli orologiai locali, la Fédération Jurassienne e conosce Piotr Kropotkin, un lunatico viaggiatore russo. Il loro incontro si svolge in un'epoca in cui la misurazione del tempo, la fotografia e il telegrafo stanno trasformando l'ordine sociale e le narrazioni anarchiche sono in competizione con un nazionalismo emergente. Durante una passeggiata nei boschi, Josephine e Piotr si chiedono: il tempo, i soldi e il governo non sono solo finzioni? Presentato al Festival di Berlino 2022.