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Non ci resta che il crimine - La serie
(Cinematografo/Adnkronos) - "La storia prende le mosse dal fallito golpe di Junio Valerio Borghese. Fu un golpe grottesco, ma ci siamo chiesti: e se invece fosse andato bene? Abbiamo pensato che potesse essere una bellissima metafora per raccontare uno spauracchio, una paura che qualcuno di noi nel cuore ha, ovvero che un passo troppo a destra possa portare a una mancanza di libertà. Non è così ora in Italia, ma la paura c’è". Massimiliano Bruno non fa giri di parole alla presentazione di Non ci resta che il crimine - La serie, prodotta da Sky Studios e da Lucisano per Italian International Film, sarà dall'1 dicembre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.
Direttamente dalla fortunata trilogia cinematografica, il regista e creatore Massimiliano Bruno ha presentato sei episodi in cui l'esilarante banda della saga, di cui tornano a far parte Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi, Giampaolo Morelli e Massimiliano Bruno, ondeggia tra passato e futuro. "Il cast lo avevo già: abbiamo sempre detto o tutti o nessuno", spiega Bruno, affiancato stavolta alla regia da Alessio Maria Federici.
E rivela: "Abbiamo lavorato sul crinale, raccontare in 6 puntate la storia è stato un po’ meno complicato di quanto mi aspettassi".
La vicenda vola nel tempo e arriva al 17 giugno 1970, il giorno della fatidica finale Italia - Germania 4-3. "L’anno in cui torniamo indietro nel tempo, il 1970, è il mio anno di nascita – dice il regista e attore romano - Volevo fortemente raccontare una storia che iniziasse durante quei Mondiali. Mi piacerebbe tornare a quel giorno, e vedere come erano papà e mamma, farmi una passeggiata nel quartiere di Roma".
"Un ricordo degli anni Settanta è mio padre che va a prendere la stoffa per farmi il vestito per la cresima e io lo accompagno – racconta Marco Giallini, che nella serie mantiene il ruolo di Moreno - e a un certo punto a Corso Vittorio si sentono dei colpi d'arma da fuoco. Il negozio ha chiuso le saracinesche, c'era la polizia, siamo rimasti chiusi lì dentro un'ora. Un'immagine che difficilmente va via, emblematica del periodo".
Ci pensa Gian Marco Tognazzi ad alleggerire l'atmosfera: "Siamo un branco di pazzi che si divertono molto. Nella serie hai la possibilità di approfondire i personaggi in lati diversi del carattere, e diventa divertente altrettanto. Grazie a Max che mi ha dato la possibilità di tornare indietro in un periodo in cui io veramente, se ne avessi la possibilità, sarei voluto tornare".
In quegli anni, spiega Massimiliano Bruno, "c’era il movimento studentesco dei giovani che erano impegnati e lottavano, anni di fermento politico. L’insegnamento che dobbiamo trarre è: non ci scordiamo che il ventennio successivo è stato di annullamento totale di quello che si era creato negli anni Settanta, ed è stato feroce, annullante".
E il pensiero va alla manifestazione del 25 novembre, quando "eravamo insieme in piazza a manifestare, uomini e donne – spiega Bruno - ma bisogna imparare dalla storia. Bisogna fare in modo che questo fermento di giovani non venga nuovamente calpestato".
Nella fiction, tra i tanti salti nel tempo, ad un certo punto i protagonisti 'atterrano' nell'Italia fascista degli anni '40. Una scelta non del tutto casuale. "Attenzione perché in Ungheria, Polonia o Turchia ci sono dei regimi che non ci piacciono – dice Bruno –. Chiaramente in Italia non è così, ma era anche un modo per dire ai giovani ‘attenzione’".
La storia si dipana tra gag esilaranti e momenti emblematici di riflessione, ma il divertimento dei protagonisti è evidente. "E' stato un viaggio dentro se stessi, non solo nel tempo, e anche un viaggio alla riscoperta dell’amicizia, e non solo nel film", dice Giampaolo Morelli, che veste i panni dello scrittore fallito Claudio Ranieri.
"Ci vuole leggerezza, sono contento di avere questo cast di talenti che ho espressamente richiesto – dice Nils Hartmann, EVP Sky Studios per l'Italia –. E' un prodotto che si aggiunge al pacchetto della Sky più leggera".
La sfida "c’era, la prima era riacchiappare tutti questi signori e non era semplicissimo – aggiunge Paola Lucisano, della Lucisano Media Group –. Così come l’adattamento alla serie ha avuto le sue difficoltà perché parliamo di tutti autori abituati al cinema. Ma Max è stato bravissimo”. L'appuntamento è per venerdì 1 dicembre su Sky, mentre giovedì 30 novembre i protagonisti della serie saranno ospiti di X Factor.