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Tiziano Russo in Noi anni luce
"In questo film ho voluto il rispetto della verità e della realtà. Era l’unico modo per rispettare la malattia, per questo chiedevo agli attori un linguaggio spontaneo: essere il più vicini possibile al pubblico nel modo più autentico possibile era la nostra missione".
Tiziano Russo presenta il suo primo lungometraggio, Noi anni luce, un teendrama con la storia d’amore tra Elsa ed Edo, entrambi adolescenti, entrambi malati terminali. Il film, dopo l’anteprima al Giffoni Film Festival del 23 luglio, sarà in sala distribuito da Notorious Pictures.
Prima regia per un artista che viene “dal mondo dei videoclpip musicali e documentario. Poi feci un corto molto felice, chiamato L’uomo proibito, che raccontava la pandemia prima della pandemia”. Ma la serialità è stata un apprendistato decisivo: “Skam 5 è stata una grande palestra, mi ha aiutato nella preparazione del racconto dell’adolescenza. Devo tanto a quel progetto, a quei personaggi, a quella adolescenza".
Il film, ispirato a So che ci sei di Nadia Tass, vanta alla sceneggiatura una coppia di tutto rispetto Isabella Aguilar e Serena Tateo che racconta così il processo di scrittura: "La genesi era quel dramma: la storia di una madre e un figlio con la ricerca della figura paterna che può risolvere la malattia. Volvevamo fare un film per un pubblico giovane che affrontasse in modo serio la malattia, però nello stesso tempo volevamo parlare a tutti i ragazzi che in quel momento della vita cercano la libertà e vogliono recuperare il rapporto dei genitori".
L’altra penna è Isabela Aguilar: "Ci siamo affacciate in punta di piedi su questo tema e ci siamo concentrate moltissimo sul rapporto tra i due protagonisti, sono dei ragazzi molto simpatici, si pizzicano a vicenda, per cui abbiamo cercato di tirare su il lato comico da quel rapporto lì".
Carolina Sala (Fedeltà, Perfetta Illusione) dà volto e voce alla protagonista Elsa, un’adolescente affetta da leucemia: "Per me è stata una grande fortuna aver girato un film con Tiziano. Lui ama molto lavorare con gli attori, costruire con loro le scene. La mia urgenza era rendere il più possibile l'autenticità e l'onestà della situazione. Una prima base è stata documentarsi sull'aspetto tecnico, ovvero capire cosa succede a livello fisico con una malattia del genere. Poi, dal punto di vista umano, è stata l'occasione per parlare con persone a me vicine che hanno affrontato un percorso simile. Volevo rendere giustizia a una storia che va oltre la malattia, per raccontare la vita".
Anche Caterina Guzzanti - mamma Katia nel film – si dice entusiasta del progetto, ma per un motivo particolare: "Finalmente potevo interpretare un personaggio drammatico che, a modo suo, è diventato anche abbastanza buffo. Sono sempre pronta, da anni, a questi ruoli, ma nessuno me li fa mai fare. Poi è arrivato questo personaggio: una madre sola con una figlia più matura di lei, con dialoghi scritti così bene, che devi solo fidarti e non devi aggiungere nulla. Non mi era mai capitato di interpretare una mamma in questa situazione, così ho cercato di vedere mio figlio che ha otto anni e immaginare come sarà tra dieci".
Elsa in ospedale si innamora di Edo, interpretatto da Rocco Fasano: "Ha fatto la differenza il modo di fare di Tiziano (Russo, ndr): ci ha messi a suo agio sin da subito, ci ha dato la possibilità di sentirci liberi, di sperimentare, di essere tranquilli: era l'atmosfera ideale per girare”.
Anche per l’attore c’è stato un processo di preparazione notevole: “Ci siamo molto documentati sull'aspetto fisico, sensoriale della malattia. In un secondo momento ci siamo concentrati su quello psicologico, sull'avere consapevolezza della fine in un'età così giovane".
Non solo attori professionisti, però, nel film c’è spazio anche per la musicista Laila AlHabash, simbolo di una new wawe di cantanti credibile anche al cinema: "Un anno fa mi ha chiamato Tiziano (Russo, ndr). Quando mi ha proposto la parte, io continuavo a chiedere: ‘Sei sicuro?’ Perché non avevo mai recitato in un film”.
Le titubanze iniziali, però, si sono sciolte sul set: “La fiducia di Tiziano e di tutta la troupe mi ha riempito il cuore. Ho preso il ruolo con molta serietà, sono entrata sul set in punta di piedi, all’inizio ho osservato tantissimo tutti gli attori, ma Rocco e Carolina mi hanno aiutato parecchio. Sono sincera: alla fine non mi aspettavo di divertirmi così tanto. Il mio personaggio, Mila è molto rock 'n roll, è una tipa indipendente, vive da sola, col fidanzato che le dà mille problemi. Ho capito che una parte della sua personalità si intersecava con la mia, per questo mi è piaciuto molto interpretare un personaggio così indipendente".