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Una foto de Il tempo che ci vuole, il nuovo film da scenografa Paola Comencini
La Biennale di Venezia e Campari annunciano che è stato attribuito alla scenografa Paola Comencini (C’è ancora domani, La bestia nel cuore, Romanzo criminale)il premio Campari Passion for Film dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (28 agosto – 7 settembre 2024).
La consegna del premio a Paola Comencini avrà luogo venerdì 6 settembre in Sala Grande (Palazzo del Cinema), alle 21.30, prima della proiezione Fuori Concorso di Il tempo che ci vuole (Italia/Francia, 110’) di Francesca Comencini con Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano, di cui Paola Comencini è l’autrice delle scenografie.
A proposito del riconoscimento, il Direttore artistico della Mostra Alberto Barbera ha dichiarato: «Nel corso della sua lunga carriera di architetta, scenografa e costumista, Paola Comencini ha dimostrato di possedere una speciale sensibilità nel mettere in evidenza i tratti distintivi di epoche e personaggi, attraversando generi e linguaggi con grande rigore e al contempo inventiva. Un marcato spirito creativo che le consente di interpretare al meglio le storie da portare sullo schermo e valorizzare ogni singolo personaggio all’interno di ambienti e spazi aperti. Un gusto innato alimentato da una straordinaria professionalità l’hanno portata a lavorare con registi assai diversi tra loro per temperamento e stile, a cominciare dal padre Luigi. Oltre che con le sorelle Cristina e Francesca, ha collaborato con alcuni dei più importanti registi italiani, tra i quali Michelangelo Antonioni, Daniele Luchetti, Riccardo Milani, Michele Placido, Stefano Sollima, Carlo Vanzina, sino al fortunatissimo esordio di Paola Cortellesi di C’è ancora domani (2023), confermandosi definitivamente quale una delle migliori scenografe e costumiste del cinema italiano. Un risultato ottenuto grazie a una costante dedizione e uno studio attento che si è sempre manifestato nella impostazione delle scenografie, nella ricerca dei tessuti, nell’utilizzo anche di semplici oggetti di scena, nella valorizzazione di ogni ambiente. Uno straordinario lavoro di bottega svolto con passione certosina che la colloca tra le eccellenze in ambito internazionale».
«Siamo molto orgogliosi di confermare il Premio ufficiale “Campari Passion for Film Award”, creato da Campari insieme alla Direzione Artistica della Mostra – dichiara Alberto Ponchio, Senior Marketing Director Campari Group – Mantenendo come filo conduttore tutto ciò che nasce dalla Passione, intesa come elemento di ispirazione per la creatività, il Premio è volto a valorizzare le figure che, accanto al regista, contribuiscono a rendere eccellente l’arte cinematografica. Quest’anno, con la scenografa italiana Paola Comencini, abbiamo premiato una figura professionale dalla spiccata sensibilità estetica e artistica, in grado di coniugare passione, lavoro artigianale, innovazione e capacità di guardare sempre al futuro».
Il premio Campari Passion for Film ,istituito sei anni fa alla 75. Mostra, si propone di valorizzare lo straordinario contributo che le collaboratrici e i collaboratori più stretti delle registe e dei registi offrono al compimento del progetto artistico di ciascun film. Passion for Film premia ogni anno una di queste figure, artiste e artisti, co-autrici e co-autori delle opere a cui offrono il loro insostituibile talento. Negli anni il riconoscimento è stato attribuito al montatore statunitense Bob Murawski, al direttore della fotografia italiano Luca Bigazzi, al compositore statunitense Terence Blanchard, allo scenografo britannico Marcus Rowland, alla costumista statunitense Arianne Phillips e l’anno scorso allo scenografo italiano Tonino Zera
Paola Comencini è nata a Roma nel 1951, dopo il diploma (baccalauréat francese) frequenta la facoltà di architettura. Prestissimo però decide di voler lavorare e inizia a seguire qualche produzione come stagista. Nel 1972 partecipa come ultima assistente volontaria nel film girato da Billy Wilder in Italia Che cosa è successo tra tuo padre e mia madre? (Avanti!) e ovviamente rimane affascinata.
Nel 1978 incomincia la collaborazione con suo padre Luigi Comencini che le fa da maestro severo ed esigente. La carriera procede faticosamente tra alti e bassi. Lavora in film di tutti i generi, commedie, film drammatici, crime, in costume e moderni, con registi diversissimi tra loro. E da tutti impara qualcosa. Costruisce nei vari teatri di posa ambienti di ogni genere. Collabora anche molte volte sia con Cristina che con Francesca Comencini.
Riceve il David di Donatello nel 2006 con il film Romanzo criminale diretto da Michele Placido e in seguito verrà chiamata per le due stagioni della serie omonima diretta da un quasi esordiente, bravissimo, Stefano Sollima.
La sua filmografia è molto lunga e molto eclettica, come si vede dall’elenco qui di seguito. Questo bizzarro eclettismo corrisponde alla natura stessa del mestiere scelto ma anche al carattere della scenografa.
Gli ultimi due anni sono anni fortunati. Nel 2022 cura le scenografie di C’è ancora domani di Paola Cortellesi con la quale s’instaura un bellissimo e profondo rapporto professionale e umano. Il 2023 è l’anno di Il tempo che ci vuole diretto da Francesca Comencini, film in cui la scenografia non è solo un lavoro creativo e accurato ma un viaggio emotivo incredibile.