L’11 maggio 1860 Giuseppe Garibaldi approda a Marsala dando vita a una delle epopee più celebrate della storia del risorgimento italiano, lo sbarco dei Mille. Tra loro ci sono idealisti, capitani di ventura e colonnelli di ferro, come il palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Tutti sospinti dal mito dell’Italia libera. Tutti tranne quei due, Domenico Tricò e Rosario Spitale, arruolatisi non per convinzione ma per convenienza. Disertori all’arrivo delle prime palle di cannone nemiche: “Due col sangue guasto” parafrasando un furente Orsini. Il colonnello poi avrà modo di ricredersi. Non sarà però il suo ultimo abbaglio.

Salvo Ficarra e Valentino Picone in L'abbaglio
Salvo Ficarra e Valentino Picone in L'abbaglio
Set del film “L’Abbaglio” di Roberto Andò, 2024. Nella foto Foto di Lia Pasqualino. Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d'autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Lia Pasqualino. Set of “L’Abbaglio” di Roberto Andò, 2024. In the picture Photo by Lia Pasqualino. This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film. The mention of the author-photographer is mandatory: Lia Pasqualino (Lia Pasqualino)

Giocando sull’ambivalenza del titolo, L’abbaglio (che andrebbe scritto al plurale), il nuovo film di Roberto Andò racconta uno degli episodi chiave dell’impresa garibaldina in Sicilia: il diversivo – ma visto che siamo al cinema preferiamo parlare di “illusione ottica” – con cui le camicie rosse riescono a far credere alle truppe borboniche di aver ripiegato nell’entroterra siciliano (da Corleone a Sambuca), quando invece il grosso dei Mille con alla testa Garibaldi marcia spedito su Palermo. La storia che interessa ad Andò è quella minore, l’impresa del manipolo di valorosi che sotto la guida pugnace di Orsini menerà il can borbone per l’aia.

Set del film “L’Abbaglio” di Roberto Andò, 2024. Nella foto Foto di Lia Pasqualino. Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d'autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Lia Pasqualino. Set of “L’Abbaglio” di Roberto Andò, 2024. In the picture Photo by Lia Pasqualino. This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film. The mention of the author-photographer is mandatory: Lia Pasqualino
Set del film “L’Abbaglio” di Roberto Andò, 2024. Nella foto Foto di Lia Pasqualino. Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d'autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Lia Pasqualino. Set of “L’Abbaglio” di Roberto Andò, 2024. In the picture Photo by Lia Pasqualino. This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film. The mention of the author-photographer is mandatory: Lia Pasqualino
Set del film “L’Abbaglio” di Roberto Andò, 2024. Nella foto Foto di Lia Pasqualino. Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d'autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Lia Pasqualino. Set of “L’Abbaglio” di Roberto Andò, 2024. In the picture Photo by Lia Pasqualino. This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film. The mention of the author-photographer is mandatory: Lia Pasqualino

“Una di quelle storie – racconta il regista palermitano - che ti vengono incontro. Mentre giravamo La stranezza, mi sono ricordato di un retroscena curioso nella vicenda dei Mille, che sarebbe stata perfetto raccontare con questi tre attori”. Ovvero Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone, alla ricerca della fortunata alchimia sperimentata nel film su Pirandello. Al di là dell’opportunità di rivedere un attore magnifico come Servillo alle prese con due maschere della comicità italiana (“Ormai in giro non mi chiedono più di Picone, ma dov’è Servillo”, dirà Ficarra in conferenza stampa), L’abbaglio coglie l’occasione “di raccontare un momento di cambiamento della nostra Storia, quando tutto potrebbe accadere – precisa Andò -. Un momento in cui si incrociano, come in una danza, le illusioni e le disillusioni, qui incarnate dai nostri tre personaggi principali”.

Lia Pasqualino
Lia Pasqualino
L'abbaglio di Roberto Andò - Foto Lia Pasqualino

Come ribadisce Picone, L’abbaglio può essere anche definito come il racconto di due disillusi che incontrano un illuso: da una parte una coppia di pavidi siciliani, antenati dei Sordi e dei Gassman de La grande guerra (“Due colleghi che stimiamo”, scherza ancora Ficarra); dall’altra l’idealista Orsini, “l’aristocratico mazziniano assillato dai dubbi. Una sorta di nemesi del Principe di Salina. Del resto l’anno è il 1860, l’anno de Il Gattopardo”, dice Andò. Che chiosa: “La parabola del film si conclude in un luogo che è anche l’imbuto in cui ci troviamo ancora oggi. Ci chiediamo allora se quella del Risorgimento è una rivoluzione che si è compiuta o ha finito per pagare il prezzo di troppi compromessi”.

Lia Pasqualino
Lia Pasqualino
Set del film “L’Abbaglio” di Roberto Andò, 2024. Nella foto Foto di Lia Pasqualino. Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d'autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Lia Pasqualino. Set of “L’Abbaglio” di Roberto Andò, 2024. In the picture Photo by Lia Pasqualino. This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film. The mention of the author-photographer is mandatory: Lia Pasqualino

Alternando commedia e dramma, L’abbaglio secondo Servillo è capace, come altri lavori di Andò, “di fare entrare il pubblico nella Storia dalla porta laterale. Questo è il quarto film che faccio con lui e ogni volta mi colpisce il suo modo di intensificare la realtà attraverso la fantasia”.

Tra Servillo e Andò c’è “un comune sentire”, confessa l’attore napoletano, ed “entrambi siamo uomini di teatro” (dove, d’altra parte, sono al momento impegnati: Servillo al Teatro Argentina di Roma con Tre modi per non morire, tratto da Giuseppe Montesano; Andò al Teatro Mercadante di Napoli con Sarabanda, dal film-testamento di Ingmar Bergman).

Tommaso Ragno - Premio per la migliore interpretazione maschile - Foto Karen Di Paola
Tommaso Ragno - Premio per la migliore interpretazione maschile - Foto Karen Di Paola

Tommaso Ragno - Premio per la migliore interpretazione maschile - Foto Karen Di Paola

Come Tommaso Ragno del resto, il Giuseppe Garibaldi del film: “È a teatro che si impara cos’è il lavoro dell’attore. Il set per me è arrivato molto più avanti. Ma quando ne trovi uno regale come questo, pieno di complessità, di profondità e di artigianato, e con un maestro come Toni, è un onore farne parte”.

Un complimento che Servillo prontamente ricambia: “Il fascino del personaggio di Orsini è nel conflitto tra il militare integerrimo e la persona assediata dai dubbi e dall’assennatezza. Ed è la relazione con Garibaldi che alimenta questi dubbi, perché è proprio il personaggio di Tommaso che inizia ad avvertire il “torbido” nelle proprie azioni”.

L’abbaglio sarà in sala dal 16 gennaio con 01 Distribution (“Wide Release”, annunciano i distributori). Competano il cast Giulia Andò, Leonardo Maltese e Pascal Greggory.