Pochi tra i maggiori esponenti della New Hollywood – se non nessuno – continuano a stupire il pubblico di tutto il mondo quanto Martin Scorsese a più di 60 anni di distanza dal suo esordio.

Ampiamente considerato come uno dei registi più influenti di tutti i tempi e probabilmente il più grande cineasta americano vivente, Scorsese ha plasmato e fortemente influenzato le basi artistiche ed estetiche della cinematografia contemporanea, contribuendo a rinnovare i generi e lo star system. Il Museo Nazionale del Cinema di Torino rende omaggio al leggendario Maestro che ha realizzato alcuni dei film più memorabili e celebrati della storia del cinema ed è diventato egli stesso l’incarnazione dei classici di sempre, raccontando con la sua magistrale tecnica l’immaginario della società americana.

“Sin da quando, più di 70 anni fa, sedevo con i miei nonni e i miei genitori a guardare Paisà di Rossellini in televisione, il cinema italiano ha occupato un posto molto speciale nel mio cuore, una presenza che mi ha guidato, sostenuto, spronato nel mio lavoro di cineasta – racconta Martin Scorsese È davvero significativo per me ricevere un tale riconoscimento in questo particolare momento della mia vita, in questo bellissimo museo qui a Torino dedicato alla storia di uno dei grandi amori della mia vita: il cinema italiano”.

“I film di Martin Scorsese hanno tracciato un solco indelebile nella storia del cinema e nell’immaginario di tutti noi – sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema– Considerato uno tra i più importanti registi al mondo, con la sua arte è stato capace di fotografare epoche e stili, malesseri e incertezze di una società in continua trasformazione. Lo sentiamo anche molto vicino per il suo impegno nella conservazione e recupero del patrimonio filmico: averlo ospite al Museo Nazionale del Cinema è un grande onore e piacere”.

Vincitore di ogni prestigioso riconoscimento cinematografico, Scorsese ha spesso attribuito al Neorealismo italiano una significativa influenza sulla sua opera e, nel 2006, ha firmato l’introduzione al volume Cabiria & Cabiria, edito dal Museo Nazionale del Cinema in occasione del restauro del kolossal di Giovanni Pastrone: quasi vent’anni dopo questa prima collaborazione, Scorsese sarà finalmente presente a Torino in occasione di una serata di gala in suo onore che si terrà il prossimo 7 ottobre alle ore 19:30 presso l’Aula del Tempio della Mole Antonelliana, durante la quale gli sarà conferito dal Presidente del Museo Enzo Ghigo e dal Direttore Domenico De Gaetano il Premio Stella della Mole alla carriera (la più alta onorificenza dell’istituzione culturale italiana che, nel corso degli anni, è stata attribuita a grandi protagonisti del cinema mondiale, tra cui anche frequenti collaboratori di Scorsese quali Paul Schrader, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo).

Il vincitore dell’Oscar per The Departed – che detiene anche il record del regista vivente con il maggior numero di candidature all’Academy Award – alle ore 18:00 di martedì 8 ottobre, incontrerà il pubblico del Cinema Massimo in occasione di una Masterclass, che sarà preceduta da un red carpet pubblico alle ore 17:30. Il Cinema Massimo gli dedicherà, inoltre, una retrospettiva (11-13 ottobre 2024) che sarà introdotta personalmente dal Maestro sempre martedì 8 ottobre alle ore 20:00, unitamente alla proiezione speciale di uno dei suoi classici più amati. Martin Scorsese è stato tra gli artefici della svolta epocale che ha dato inizio alla Nuova Hollywood negli anni Sessanta e proprio a questo periodo la retrospettiva rende omaggio.

La presenza di Martin Scorsese e la sua intensa due-giorni torinese – curata da Marco Fallanca – segnano la prima storica visita del Maestro al Museo Nazionale del Cinema, che nel 2013 ha realizzato una mostra a lui dedicata in collaborazione con la Deutsche Kinemathek ed espone i costumi originali di Gangs of New York nel percorso di visita permanente.

Con una carriera monumentale che abbraccia sei decenni di film fondamentali, Scorsese ha cementato saldamente il suo status di leggenda e ha lasciato un segno indelebile sul cinema come lo abbiamo conosciuto, scardinando al contempo molte delle sue convenzioni. Il suo impressionante corpus di opere si è confrontato con la ricerca dell’American Dream e con temi quali l’identità italo-americana, i concetti cattolici di colpa e redenzione, la fede, il machismo, il nichilismo, il crimine e il settarismo, spesso esplorando il ventre squallido di New York e scavando nella sua storia. Stabilendo alcune delle partnership cinematografiche più dinamiche della storia di Hollywood con le sue numerose collaborazioni con attori prodigiosi come Robert De Niro e Leonardo DiCaprio, i personaggi di Scorsese sono uno studio di individui complessi alle prese con conflitti interni ed esterni che riflettono i temi più ampi della narrazione. Oltre al suo ruolo di regista e produttore, Scorsese è anche un autorevole sostenitore della conservazione e del restauro dei film classici. Nel 1990, ha fondato The Film Foundation, che ha contribuito a restaurare oltre 1000 film, rendendoli accessibili al pubblico di tutto il mondo. Nel 2007, Scorsese ha ampliato questo lavoro attraverso il World Cinema Project della Film Foundation, per localizzare, restaurare e distribuire film da tutto il mondo. Questo impegno nei confronti dell’arte cinematografica è evidente nel suo stesso lavoro, in cui talvolta rende omaggio alla storia del cinema attraverso riferimenti e citazioni visive.

MARTIN SCORSESE

Martin Charles Scorsese è nato nel 1942 a New York ed è cresciuto nel quartiere di Little Italy, che ha in seguito fornito l’ispirazione per molti dei suoi film. Si è laureato in film communications , con un B.S. nel 1964 e un M.A. nel 1968, presso la School of Education della New York University. Ha diretto film pluripremiati e acclamati dalla critica, tra cui Mean Streets, Taxi Driver, Toro Scatenato, L’ultima tentazione di Cristo, Quei bravi ragazzi, L’età dell'innocenza, Casinò, Gangs of New York, The Aviator, The Departed – valsogli l’Oscar per la miglior regia e il miglior film – Shutter Island e Hugo, per il quale ha vinto il Golden Globe per la miglior regia. Con The Wolf of Wall Street ha ricevuto nomination al DGA, al BAFTA e all’Oscar per la miglior regia, oltre a una candidatura al Golden Globe e all’Oscar per il miglior film. I suoi ultimi lavori, The Irishman e Killers of the Flower Moon, hanno ricevuto dieci nomination all’Oscar ciascuno. Scorsese ha diretto anche numerosi documentari, tra cui il vincitore del Peabody Award No Direction Home: Bob Dylan and Elia Kazan: A Letter to Elia, nonché Italoamericani, L’ultimo valzer, Un secolo di cinema - Viaggio nel cinema americano di Martin Scorsese, Il mio viaggio in Italia, Public Speaking e George Harrison: Living in the Material World, per il quale ha ricevuto due Emmy Awards for Outstanding Directing for Nonfiction Programming and Outstanding Nonfiction Special. Scorsese ha co-diretto con il suo storico montatore di documentari David Tedeschi The 50 Year Argument (2014) e Personality Crisis: One Night Only (2023); ha prodotto la serie HBO Boardwalk Empire, vincendo un Emmy e un DGA Award per la regia dell’episodio pilota. Scorsese è il fondatore e presidente della Film Foundation, un’organizzazione no-profit dedicata alla conservazione e al restauro dei classici della storia del cinema. Nel corso della sua carriera lunga più di sei decadi, Scorsese ha ricevuto anche quattro BAFTA Award, tre Emmy Award, tre Golden Globe Award e un Grammy Award. Tra le altre onorificenze ricevute figurano la Palma d’Oro del Festival di Cannes (1976) e il premio per la miglior regia (1986), il Leone d’Argento della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (1990) e il Leone d’Oro alla carriera (1995), l’AFI Life Achievement Award (1997), il César onorario (2000), il DGA Lifetime Achievement Award (2003), l’HFPA Cecil B. DeMille (2010), l’Academy Fellowship dei BAFTA (2012) e il David O. Selznick Achievement Award della PGA nel 2024.