“Margherita è una superstar”, dice subito Marco Bellocchio sul palco del Cinema Aquilone del Lecco Film Fest. E questo è vero perché ora è tra le attrici più premiate del cinema italiano tra David di Donatello, Nastri d’Argento, Globi d’Oro e tanti altri premi, ma l’inizio della sua carriera non è stato semplice perché non fu subito ammessa all’Accademia d’Arte Drammatica come racconta Margherita Buy in collegamento con il festival e in dialogo con la giornalista Caterina Taricano.

“Ho tenuto duro perché era facile lasciarsi andare a una piccola sconfitta e a una depressione- dice Margherita Buy-. Ci ho riprovato l’anno dopo, si ricordavano di me e l’esame fu molto più semplice. Ho capito che nella vita se c’è una passione bisogna insistere. Ed è quello che ho fatto nonostante ho avuto una famiglia che mi osteggiava e che non era stata proprio contenta di questa mia decisione. Mia nonna per esempio mi disse che non sarei mai stata felice e mi avvisò che non sarebbe stato semplice. Ci sono momenti in cui questo mestiere non ti da quello che speravi di avere, questo significa anche avere tanti alti e bassi”.

Sua figlia Caterina De Angelis ha deciso di seguire le sue orme, il suo esordio sul piccolo schermo risale al 2021 quando Carlo Verdone la scelse per la serie Vita da Carlo. “Lei si è laureata molto presto- racconta-. Poi è tornata a casa e ha detto che voleva fare l’attrice. Mi è preso un colpo. È riuscita a passare l’esame all’Accademia, che è una cosa difficilissima. Ora sarà a Spoleto e farà Maria Stuarda e ne sono molto contenta. Ha un’altra personalità rispetto alla mia”.

Tante volte protagonista di commedie romantiche anche confessa: “Faccio fatica a baciare gli attori, una volta ci sono riuscita e poi sputavo per terra proprio mi veniva spontaneo. Una volta dovevo baciare Silvio Orlando e lui aveva un herpes mostruoso sulla bocca, ero terrorizzata. È anche successo che alcuni baci dalle sceneggiature sono poi stati cancellati perché erano controproducenti”.

Tanti i nomi dei registi che tornano nella sua carriera, tra questi: Giuseppe Piccioni, Daniele Luchetti, Nanni Moretti: “Nel Sol dell’avvenire era più calmo e consapevole e anche io sono riuscita a gestirlo meglio visto che ha un carattere piuttosto particolare”, dice ridendo.

“Ho voluto in qualche modo mettere in scena me stessa e raccontarmi un po’ e così ho deciso di fare Volare. La gente ti conosce altrimenti solo attraverso le storie degli altri e qui ho voluto un po’ farmi conoscere”.

E sul suo film della Buy che Bellocchio ha coprodotto insieme a Simone Gattoni (anche lui presente al Cinema Aquilone del Lecco Film Fest), il grande maestro dice: “Questa storia era profondamente sua. Non era solo una sua paura di volare, ma qualcosa che la coinvolgeva in quello che era tutta la sua vita e i suoi rapporti con l’amore e il lavoro. C’era una leggerezza non superficiale. Mi viene da pensare all’Elogio degli uccelli e a Leopardi che raccontava la sua ammirazione per questi uccelli che volano. Il volare è sempre stato qualcosa di estremamente affascinante. Alla fine c’è anche la canzone Nel blu dipinto di blu di Modugno”.

Mentre Simone Gattoni: “Io non ho paura di volare, talvolta c’è un po’ di disagio che nasconde qualcos’altro, è la punta di un iceberg affascinante. È stato bello poter affiancare Margherita nel portare avanti un suo progetto così importante”.

Alla lunga lista di premi ricevuti da Margherita Buy da oggi possiamo aggiungere anche il Premio Lucia del Lecco Film Fest. “Non lo posso ritirare ora purtroppo, me lo porterà a Roma Bellocchio”, dice Margherita Buy.